La free agency è iniziata qualche ore fa e già diversi "grossi nomi" hanno fatto la loro scelta. In primis parliamo di Paul George, il quale si lega ai Thunder con un quadriennale da 137 milioni di dollari e una player option all'ultima stagione. La scelta di PG13 ha lasciato a bocca asciutta soprattutto i tifosi dei Los Angeles Lakers, in quanto non c'è stato neanche un incontro con la società gialloviola per "sondare" il terreno.
E' doveroso ricordare che OKC ha potuto offrire ben 17 milioni (complessivi) in più rispetto ad altre squadre, ma la scelta sembra essere dettata da altri valori. "Abbiamo un lavoro da finire" è la frase che appare sul suo instagram in una foto con Russell Westbrook, e la fiducia che la dirigenza di Oklahoma City ha messo in George è stata ripagata con questa scelta, evitando un contratto breve che avrebbe messo in difficoltà la programmazione dei prossimi anni dei Thunder.
Per quanto riguarda Kevin Durant, ex compagno di Westbrook, le sue intenzioni sono state confermate senza esitazione. La volontà di giocare ancora nella dinastia creata dal GM Bob Myers ha avuto la meglio. Il suo contratto però lo lascia molto libero, essendo un biennale da 61.5 milioni con una player option al secondo anno. In cambio di questa "libertà" di uscire dal contratto, i Warriors hanno ottenuto uno sconto sul suo stipendio, evitando così di pagare una luxury tax troppo alta e lasciando un po' di spazio per qualche aggiustamento nel roster.
Infine troviamo Chris Paul, giocatore su cui si è discusso tanto ma che non ha praticamente mai messo in dubbio il suo ritorno a Houston. Il feeling con James Harden lo ha convinto a rinnovare, ma certamente non a fare sconti ai Rockets: il contratto infatti è al massimo salariale ma non per cinque anni, bensì per quattro, in cui guadagnerà la bellezza di 160 milioni di dollari. Battere i Golden State Warriors sarà l'obiettivo primario di questa stagione, ma i problemi salariali non sono certo da sottovalutare, con Ariza che ha già salutato il Texas in direzione Phoenix e un Clint Capela ancora lontano dalla sua decisione. Inoltre, il contratto di CP3 gli permetterà di guadagnare 40 milioni a 37 anni, non proprio pochi per un giocatore conosciuto soprattutto per gli infortuni.