Gli Houston Rockets firmano l'impresa alla Oracle Arena. In gara 4 delle Western Conference Finals, dopo essere stati travolti nel precedente appuntamento nella baia, i texani si riprendono il fattore campo spuntandola nel finale contro i padroni di casa dei Golden State Warriors. Partita strana quella dei californiani, che patiscono l'uscita di scena di Andre Iguodala per infortunio e, dopo la rimonta nel terzo quarto crollano nel finale. A fine gara, nel ventre del palazzetto di Oakland, coach Steve Kerr ha così analizzato i temi della partita: "Credo che l'indisponibilità di Andre abbia fatto saltare qualche rotazione e, dopo aver speso tanto nel terzo quarto abbiamo pagato nel finale. Senza poter fare qualche sostituzione in più non siamo stati in grado di mantenere quel ritmo anche nell'ultimo quarto. Abbiamo segnato soltanto dodici punti, avevamo bisogno di un pizzico di riposo in più. Va dato merito anche al loro quarto periodo. Abbiamo continuato a difendere bene, a fare delle buone giocate difensive con Bell e Looney, oltre a Draymond, il problema è che non abbiamo mai segnato dalla parte opposta". 

Decisiva, in negativo, l'ultima azione dei Warriors, con Durant e Thompson che non sono riusciti - con scarsissima lucidità - a prendere un tiro pulito in 13". Questa la spiegazione di quanto accaduto dalla visuale della panchina: "Volevo chiamare il timeout. Li ho lasciati giocare perché credo fermamente che una volta subito canestro dobbiamo avere la libertà di fare la rimessa e di andare a prendere il miglior tiro possibile in transizione e così ho provato a fare. Poi ho visto Draymond chiamarlo quando Klay è stato chiuso a quattro secondi dalla fine, ma gli arbitri probabilmente erano concentrati sulla giocata e non è stato visto".  

Inoltre, tornando sul quarto periodo, l'analisi di Kerr volge lo sguardo anche ai tantissimi - troppi - isolamenti offensivi della sua squadra: "Certo, loro hanno fatto un ottimo lavoro in difesa negli uno contro uno e nei cambi, ma noi abbiamo esagerato con questo modo di giocare. Abbiamo provato a prendere tiri migliori, ma non ci siamo riusciti. Tutti hanno provato a venirne fuori, a prendere per mano la squadra, ma non ne avevamo la forza. Loro avevano maggiore energia e nella sfida degli uno contro uno dobbiamo dargli credito. Per quanto riguarda il resto della partita, eravamo anche partiti bene, potevamo anche implementare il nostro vantaggio, ma poi abbiamo iniziato a perdere lucidità e tanti palloni banali, gli abbiamo fatto prendere fiducia e ritmo, hanno segnato molto dalla lunetta e sono entrati in partita". 

Dell'ultimo periodo hanno parlato, successivamente, anche Stephen Curry e Kevin Durant. Un solo assist negli ultimi dodici minuti di partita per i Warriors, dato emblematico che ha portato alla sconfitta finale: "Dobbiamo dare credito alla loro difesa sicuramente - ha detto il numero trenta dei padroni di casa - ma noi abbiamo punito poco i loro cambi, abbiamo attaccato poco perché abbiamo preso soluzioni molto affrettate e senza molta energia. Dobbiamo tornare ad essere noi stessi, dobbiamo tornare a muovere la palla ed essere noi stessi. Stasera non lo siamo stati. Abbiamo giocato molto bene nel primo quarto e nel terzo, ma non siamo riusciti ad allargare il nostro vantaggio e non sempre è per demeriti nostri, loro sono un'ottima squadra e sono riusciti a limitarci nel momento migliore. Chiaro che proviamo a rendere la partita più facile possibile, ma stasera non è stato possibile". 

Infine, la chiosa spetta a Kevin Durant, che interrogato su cosa non è andato per il verso giusto e su quali aspetti cambiare in vista di gara cinque ha così parlato: "Ogni gara è intensa e fisica, non solo quella di stasera. La differenza nel quarto periodo è stata che loro sono riusciti a prendere dei tiri migliori, come quello realizzato da Gordon, mentre noi abbiamo fatto molta, troppa fatica. Questo è uno degli aspetti da migliorare in vista di gara 5, dobbiamo tornare a giocare come sappiamo in attacco. L'ultimo possesso? Ho passato la palla a Klay perché l'ho visto libero sulla linea di fondo e ho pensato potesse prendere un tiro migliore. Non credo abbiamo perso la partita nell'ultimo possesso, anzi. Ho provato a farmela ridare quando l'ho visto chiuso, ma la difesa ha fatto un grande lavoro su di lui".