Golden State strikes back, in una gara tre, la prima tra le mura della Oracle Arena, dove dopo un inizio equilibrato la squadra di Steve Kerr ingrana la quinta e travolge gli Houston Rockets, fino a quel momento ancora in partita. Risultato che pone ancor più pressione sulla prossima gara quattro, che potrebbe significare un pesante 3-1 Warriors, o un pareggio nella serie da parte dei texani.

Buon inizio di partita per i Rockets, con Capela subito un fattore nel pitturato, al quale segue Ariza con quattro punti consecutivi, che donano il vantaggio a Houston nei primi minuti. Reazione immediata dei padroni di casa, che innescati dalla bomba di Curry costruiscono un parziale di 9 punti che li riporta in vantaggio con un buon margine. Capela e Harden rimettono i giochi in parità con un successivo botta e risposta che mantiene il punteggio in equilibrio fino agli ultimi tre minuti, dove Golden State accelera e con un parziale di 11-0 chiude il quarto flirtando con la doppia cifra di vantaggio. Gerald Green e Capela provano subito a scuotere i propri compagni fin dai primi minuti del secondo quarto, ma Houston regge il colpo con Thompson, Livingston e Iguodala, addirittura allungando sul +12 sulla tripla di Durant. Paul e Ariza ci riprovano, ma Golden State sfrutta bene i mismatch mantenendo il vantaggio, per un punteggio che al termine del primo tempo recita Warriors 54 - Houston 43.

Ci si attende una reazione di Houston nei primi minuti del terzo quarto, ma è Golden State ad iniziare con le marce alte, trascinati dal dinamico duo Curry e Durant che intavolano un parziale di apertura di dieci punti. Capela, Paul e Harden provano a rispondere, ma la distanza tra le due squadre rimane ampissima, con Curry che successivamente riprende fuoco ed innesca l’ennesimo parziale Warriors: 14-0 e forbice allargata addirittura a 28 punti, con Houston che conclude il quarto cercando di limitare i danni. Danni che tuttavia aumentano nell’ultimo periodo in cui i padroni di casa non rinunciano a giocare e con gli ospiti che invece faticano pesantemente a tenere il ritmo dei campioni in carica al loro meglio. Steph Curry è l’ago della bilancia, il termometro della squadra e quando si accende, non ce n’è per nessuno, con Livingston, Green e Thompson che lo seguono a ruota per una partita che si trasforma presto in un massacro.

Houston ben prima della fine dei 48 minuti tira i remi in barca, con questa gara tre che termina con il pesantissimo passivo di 41 punti. Prova di forza davvero memorabile da parte dei californiani, attesi a questi livelli anche nella prossima partita, dove tenteranno di mettere una seria ipoteca sulla serie nella notte di mercoledì 23 maggio, probabile ultima occasione per i Rockets di impattare la serie e riconquistare il fattore campo, fondamentale per battere questi Warriors.