Non c'è storia in gara-1 delle Eastern Conference Finals. Al TD Garden i padroni di casa dei Boston Celtics arano letteralmente i Cleveland Cavaliers di LeBron James, i quali restano in partita soltanto nei primi quattro minuti di partita. La difesa al ferro spacca in due la gara, con i padroni di casa che tolgono qualsiasi soluzione agli ospiti mentre dalla parte opposta Horford, Brown e compagni banchettano facilmente trovando subito il più 20. Cleveland non si scuote, gioca al piccolo trotto e, fatta eccezione per una timida reazione nel terzo quarto, dovuta più ad un calo dei ragazzi di Stevens, viene travolta fino al -30 finale. 1-0, netto, per i Celtics, ma la serie è ancora giovane.
C'è Marcus Morris nel quintetto di coach Brad Stevens accanto ad Al Horford sotto le plance per marcare LeBron James. Tatum, Brown e ovviamente Rozier a completare il quintetto. Tutto confermato per coach Lue, che conferma Korver e Smith assieme a Hill sul perimetro, Love centro nominale.
Botta e risposta Brown-James per dare il via alla sfida, prima dei tanti pick & roll dei Cavaliers per coinvolgere Love in attacco: Boston decide di cambiare su James, quattro di fila per il lungo ex Timberwolves (3-6). I Celtics balbettano dalla lunetta, ma difendono divinamente nonostante i due falli di Morris, il quale in attacco impatta a quota 7. I padroni di casa sembrano metterci maggiore intensità in avvio: Rozier firma il sorpasso, Horford abusa di Love in post per il +6; prima sospensione per Lue. La musica non cambia, Horford fa il diavolo a quattro nelle due metà campo: otto di fila e Celtics a più 14 (21-7). James prova a mettersi in partita, ma l'energia dei ragazzi di Stevens è tripla rispetto a quella dei Cavs: Brown conferma ed implementa il margine (27-9). Lue pesca Hood, Thompson e Clarkson dalla panchina, ma sono Brown e Smart a sigillare il 36-18 della prima pausa.
Il gioco da tre punti di Hood sembra scuotere Cleveland in avvio di secondo quarto, ma è la difesa al ferro il tarlo maggiore degli uomini di Lue, perforati in ogni dove dagli esterni e non solo rivali. I Cavaliers riescono però a limitare l'attacco dei Celtics, mentre Thompson ed il ritorno di James consentono agli ospiti di rosicchiare qualche punticino di svantaggio sul tabellone. Non basta però, perché le forzature in attacco di James e la difesa al ferro di Baynes e soci - con Stevens che alza il quintetto - vale il contropiede di Morris e la tripla del nuovo più 20 di Tatum. Lue prova ancora una volta a fermare la sfuriata dei padroni di casa, ma invano: Brown stoppa Love e segna dalla parte opposta, le tripla di Horford e Brown - ed il più 28 sul tabellone - ha il sapore del KO tecnico all'intervallo.
Le mani dei tiratori dei Cleveland Cavaliers si confermano freddissime anche in avvio di ripresa, mentre Horford rifinisce il bottino personale con quattro punti di fila. Boston si siede per la prima volta sul vantaggio; Korver fa letteralmente gol da tre punti - prima bomba su quindici tentativi - prima della tripla di Hill e delle giocate di Smith e James che accorciano sul -20. Stevens chiama sospensione e richiama all'ordine i suoi, i quali tornano ad eseguire in attacco con la solita chirurgica applicazione e, non a caso, trovano due bombe - Morris e Brown - e l'appoggio da sotto di Horford per il 75-52. L'intensità difensiva dei Celtics cala tuttavia alla distanza; James prova a salire di colpi, seguito a ruota da Love. Green segna sulla sirena e, alla terza pausa, è 78-64 Boston.
Lue si gioca la carta James fin dal primo secondo dell'ultimo periodo per provare a riaprire definitivamente la contesa, ma è Boston a partire meglio: Morris schiaccia, Smart piazza la tripla dall'angolo e Tatum l'appoggio del nuovo +21. I canestri di Smart e Tatum rendono vani anche gli ultimi sforzi dei Cavaliers profusi da Clarkson e Hood. James abbandona la partita mentalmente a 8' dal termine, con un paio di giocate non da LeBron. Dalla parte opposta invece Tatum non smette di giocare e firma la tripla del più ventisei che manda in visibilio il Garden e, di fatto, sancisce l'1-0 Boston. Gli ultimi cinque minuti sono di puro garbage time, il quale consente ai gregari di rimpinguare i rispettivi bottini e fissare il punteggio conclusivo sul 108-83 conclusivo.
I tabellini