Notizia che ha del clamoroso quella delle ultime ore che vede ufficialmente Igor Kokoskov, vice di Quinn Snyder agli Utah Jazz dal 2015, come nuovo head coach dei Phoenix Suns. Un’annata ricca di soddisfazioni per il tecnico serbo, dal 2010 naturalizzato statunitense, che si è aperta con la straordinaria conquista del titolo di campione d’Europa con la nazionale slovena, passando per un’ottima stagione a Salt Lake City, non ancora conclusa, arrivando a questo nuovo incarico che fa di Kokoskov il primo allenatore nato e cresciuto in Europa a ricoprire il ruolo di capo allenatore. Un contatto con la dirigenza Suns che pare sia avvenuto in quel di Houston prima di gara 1 delle semifinali di confertence tra Jazz e Rockets secondo gli insider di ESPN, la cui fumata bianca è stata resa nota dal general manager della franchigia dell’Arizona Ryan McDonough che ha dichiarato : “Siamo entusiasti di portare Igor Kokoskov in Arizona come capo allenatore dei Phoenix Suns. Igor è stato un pioniere in tutta la sua carriera da allenatore e porta esperienza di coaching di alto livello alla nostra franchigia”.
Pioniere è la parola giusta per definire il nativo di Belgrado, arrivato giovanissimo negli Stati Uniti, dopo una esperienza in patria tra OKK e Partizan, come vice dello stesso Snyder all’University of Missouri. Dopo la breve esperienza collegiale, diventa il primo vice allenatore europeo della storia della NBA ai Los Angeles Clippers nel 2000, dove sancisce la sua lunga permanenza tra le file del campionato americano, consolidandosi come uno dei migliori allenatori in seconda degli ultimi anni, capace di vincere anche un titolo NBA sotto la guida di Larry Brown a Detroit nel 2004. Phoenix Suns che rappresentano, tra gli altri, una vecchia conoscenza per Kokoskov, che nei 18 anni abbondanti di carriera oltre oceano ha trascorso ben cinque stagioni in Arizona dal 2008 al 2015, intervallati dall’esperienza come commissario tecnico della nazionale Georgiana.
Tantissima esperienza al fianco di veri e propri guru della pallacanestro internazionale quale il già citato Larry Brown, Zelimir Obradovic con il quale ha collaborato nella nazionale Serba e per ultimo proprio con Quin Snyder, oggi ritenuto uno dei migliori allenatori della piazza americana. Un curriculum di tutto rispetto, centellinato dallo straordinario successo ottenuto con la nazionale Slovena nello scorso settembre, in cui l’impronta tattica e motivazionale di Kokoskov è risultata evidente in più di un’occasione ed ha permesso a Dragic e compagni di raggiungere un traguardo storico per il loro paese. Chiamato ad un compito non certo semplice o banale l’ormai ex vice degli Utah Jazz, che rappresenta il primo tassello di un pesante rebuilding della squadra dell’Arizona, reduce da un’ennesima stagione fallimentare, ma che guarda al futuro con un certo grado di ambizione, visto l’ottimo nucleo giovane del roster ed una probabilissima chiamata alta al prossimo NBA Draft. In questo senso appare suggestiva la possibilità che i Phoenix Suns possano scegliere a giugno, in quel di New York City, proprio Luka Doncic, ragazzo prodigio sloveno, attualmente in forza al Real Madrid e colonna portante dell’oro europeo, che rappresenterebbe ovviamente una gradita reunion per Kokoskov. Lo stesso Doncic ha contribuito a fare le proprie congratulazioni a colui che, assolutamente non con certezza, potrebbe rappresentare il suo primo coach oltre oceano, per facilitarne l’integrazione in una pallacanestro per certi aspetti profondamente diversa da quella spagnola ed europea della quale Luka a soli 18 anni è già un assoluto dominatore.
Una grande opportunità e una grossa responsabilità per Igor Kokoskov, chiamato a ricostruire dalle fondamenta una squadra ed una cultura che ha alternato nella sua storia momenti di altissimo profilo ad altri di profonde delusioni. La consapevolezza è quella di aver già per le mani vari componenti di assoluto interesse per rendere il più rapido, efficace e duraturo questo nuovo ciclo per i Phoenix Suns, già entusiasti del loro nuovo capo allenatore sia nella dirigenza che nel roster, nel quale lo stesso Devin Booker, attuale stella della squadra, pare aver spinto per il suo ingaggio.