In casa Miami Heat è tempo di considerazioni finali della stagione, conclusa pochi giorni fa con la sconfitta per 4-1 al primo turno contro i Philadelphia 76ers. Assieme alle solite dichiarazioni dei giocatori è arrivata anche quella del presidente. Pat Riley ha rilanciato la sua squadra per il futuro, facendo soprattutto scalpore per aver detto la sua sul caso di Hassan Whiteside.

"Per il momento in cui sono iniziati i playoffs - dice Riley - penso che non fosse pronto. Non era in forma e non era mentalmente pronto per una battaglia simile ai playoffs. Non sto cercando nessuna scusa, ma la sua stagione è iniziata con un infortunio e per il resto dell'anno c'è stato sempre qualche problema."

La post-season di Whiteside è stata senz'altro deludente. Hassan non ha avuto problemi a lamentarsi pubblicamente, anche più di una volta, ma i dati parlano da soli. Nelle cinque partite che gli Heat hanno giocato, lui è rimasto in campo soltanto per 15.4 minuti a partita, realizzando la miseria di 5.2 punti di media. Inoltre, il miglioramento difensivo che la squadra ha con lui in campo non è stato sufficiente a compensare i disastri in fase d'attacco.

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Lo stesso Riley ritiene che sia neccessario aprire una piccola discussione fra lui e coach Spoelstra, non per chiarire le loro posizioni, ma per cercare di renderlo più efficace in campo: "C'è bisogno di una discussione tra Spoelstra e Whiteside sulla sconnessione fra i due, e entrambi dovranno riflettere su essa. Su come Whiteside dovrà cambiare il suo pensiero per fare i miglioramenti di cui Spoelstra ha bisogno, ma anche su come Spoelstra prenderà le varie decisioni." Nel frattempo, secondo diverse fonti, gli Heat si stanno già adoperando per liberarsi del contratto pesantissimo (51 milioni nei prossimi due anni) tramite una trade, ma per il momento non sembra esserci una folla pronta ad accogliere Whiteside.