Tutte le serie sono giunte a gara4, abbiamo avuto un solo sweep (dei Pelicans), con tre serie sul 2-2 e quattro sul 3-1. Di seguito alcuni spunti dopo aver guardato la stragrande maggioranza delle 32 partite sin qui disputate.

• Partiamo dalle dichiarazioni di Hassan Whiteside dopo gara2 (vinta dalla sua squadra, eh!), con il centro degli Heat che davanti ai microfoni si è lamentato per il suo scarso impiego (27 minuti totali nei due episodi della serie andati in scena a Philadelphia). E ha di nuovo avuto da ridire dopo l'ennesima prova opaca in gara3. Ora, io capisco che per arrivare a un certo livello - e rimanerci - i giocatori devono necessariamente avere una fiducia esorbitante in sè stessi, però dopo le prime tre partite della serie qualsiasi tipo di cifra era a dir poco impietosa nei confronti del centro degli Heat. Nel complesso stiamo parlando di 11 punti in 40 minuti, con più palle perse (7) che canestri (3), appena 12 rimbalzi, e soprattutto un offensive rating (punti segnati per 100 possessi) della sua squadra che passava da un notevole 115.6 senza di lui ad un misero 91.7 con lui in campo. Per onestà va detto che, al contrario, il defensive rating migliorava con la sua presenza in campo, ma non abbastanza da compensare il drastico calo nella produzione offensiva della squadra. Ora il suo plus/minus (quindi il rendimento di Miami con lui in campo) è -18 e il net rating (la differenza tra il rendimento su 100 possessi della squadra con lui in campo e con lui in panchina) è comunque negativo, a -1.1. Anche le sue statistiche difensive individuali la dicono lunga. Il pezzo forte della casa - uno dei motivi principali per cui ha firmato un quadriennale da oltre 98M - è la difesa al ferro, ma anche questa nei Playoffs sta venendo meno: gli avversari con lui nei paraggi hanno infatti finora tirato con un altissimo 69% (19^ su 25 lunghi con almeno 10 tiri difesi, per nba.com). E al di là dei numeri, non è infrequente non vederlo aiutare quando dovrebbe:

O non comunicare con i propri compagni:

O distrarsi perdendo totalmente di vista il proprio uomo:

Le cose sono andate meglio in gara4, in cui si è meritato più minuti in campo correndo spesso e volentieri bene il campo, e nel finale ha anche forzato una palla persa di Embiid grazie ad una buona difesa in 1contro1:

Non però senza qualche errore grave, come quando qui abbocca alla finta di Amir Johnson:

• Passiamo invece ora a Joel Embiid, che è tornato in gara3 e i 76ers ne hanno chiaramente beneficiato. E la cosa più importante è che in gara4, pur non giocando offensivamente una partita di buon livello, è riuscito lo stesso ad avere un impatto decisivo sulla gara grazie a ciò che ha fatto nella metà campo difensiva. Gli Heat al ferro contro di lui stanno tirando con il 21% (no, non è un errore di scrittura)! E al di là della mostruosa stoppata in contropiede su Dragic, Embiid può fare un po' di tutto, e non a caso la difesa dei 76ers a metà campo concede 6 punti in meno per 100 possessi con lui in campo, per nba.com. Ad esempio qui Covington resta in pieno nel blocco di Whiteside, ma Embiid legge subito la situazione e contesta la tripla di Dragic:

Qui invece dopo aver aiutato sul pick&roll giocato da Dragic va a stoppare James Johnson sotto canestro:

E in quest'altro possesso invece si notano al tempo stesso il fattore intimidazione - perchè Wade nonostante sia a tu per tu col ferro preferisce l'alzata per Whiteside - sia la capacità di compiere la lettura giusta, in quanto anticipa il tentativo di lob di Wade e per poco non lo intercetta. Però Whiteside riceve comunque e va su per schiacciare, ma viene stoppato con tanto di recupero:

• Anche dopo tre quarti così e così dal punto di vista difensivo, Philadelphia sia in gara3 che in gara4 ha premuto il famoso interruttore ed ha cambiato totalmente faccia nella metà campo difensiva. E così gli Heat in gara3 dopo aver segnato 94 punti in tre quarti ne hanno messi insieme appena 14 nell'ultimo, mentre in gara4 erano 83 dopo tre quarti a cui se ne sono aggiunti solo 19 nel quarto. Ed è in possessi come questo, in cui la difesa si chiude e si riapre più di una volta, che si nota quanto spazio è capace di coprire in poco tempo quasi ogni giocatore in maglia blu:

E non si pensi che la difesa negli ultimi quarti sia perchè Miami faccia fatica di suo nel periodo di chiusura, perchè - al contrario - la squadra di coach Spoeltra ha chiuso la regular season in top10 per offensive rating negli ultimi 12' di gioco (108.5). L'offensive rating degli Heat nel quarto quarto di gara3 e di gara4? Rispettivamente 61.2 e 78.5...

• Restiamo ad Est e spostiamoci su quella che è una serie che ha sorpreso un po' tutti per come si sta sviluppando. In partenza nessuno dava grandi chances ai Pacers, che ora sono invece sul 2-2 e giocandosi ogni singola partita fino in fondo. Così come nessuno dava grande credibilità a Bojan Bogdanovic come difensore su James, e invece il croato se la sta cavando molto bene, anche considerando la differenza fisica e atletica: fin qui ha limitato James a 15/33, 8 assist e 2 falli in attacco quando è lui il suo difensore principale, per Second Spectrum. I Cavs stanno cercando molto James in post proprio per sfruttare la sua maggiore stazza, e in questi casi la difesa vuole anticiparlo (con il difensore che si mette in una posizione che in gergo tecnico viene definita "front"), con un altro difensore pronto a ruotare per negare il lob.

Ci sono poi casi in cui LeBron facilita il compito della difesa rimanendo troppo passivo e lasciando scorrere secondi senza fare nulla. Indiana pagherebbe oro per avere quanti più possessi è possibile di questo tipo:

• Coach Lue ha usato dall'inizio della serie molti quintetti alla ricerca del migliore, e potrebbe averlo trovato in Smith-Korver-James-Green-Love: questi 5 hanno infatti giocato 5 minuti e 49 secondi degli ultimi 6:12 di gara4 (dopo un time-out negli ultimi secondi è entrato Nance per Love a fini difensivi), in cui hanno piazzato un parziale di 14-3 costringendo Indiana ad un 1/10 al tiro e vincendo di fatto la partita. Si pensi che Lue dopo gara1 non ha più riproposto lo starting five con cui ha aperto la serie (Hill-Hood-James-Green-Love), ha provato invece anche quintetti grossi con Clarkson play affiancato da James, Green, Love e Nance; finora come plus/minus il miglior quintetto resta quello composto da Hill-Korver-Smith-James-Love, che è +19 in 33 minuti di impiego.

• Dopo gara1 si è parlato molto della bassa percentuale nei tiri da 3 wide open (ovvero, secondo i parametri usati da nba.com, quelli in cui il tiratore ha più di 1.82m di distanza dal difensore più vicino) dei Cleveland Cavaliers, intendendo che alla lunga quegli stessi tiri sarebbero entrati facendo così girare la serie. Ebbene, dopo le prime 4 partite Cleveland è a 15/44 (34%, per nba.com), laddove in regular season su questo stesso tipo di tiri sono stati la miglior squadra della lega con il 42%. Però anche Indiana sta avendo brutte percentuali, con uno sbalzo anche peggiore rispetto alla regular season: i Pacers stanno infatti tirando con un misero 30% (15/50) sulle triple wide open, lontani dal 39% della regular season. Chissà quale delle due squadre continuerà a costruire triple aperte e soprattutto quale comincerà a segnarne con più continuità: potrebbe essere l'aspetto chiave della serie, soprattutto per i Cavs perchè la difesa di Indiana potrebbe avere qualche remora in più ad aiutare su James.

• Abbiamo detto che i Pacers hanno gestito malissimo l'ultimo quarto, e con questo il riferimento è fondamentalmente alla metà campo offensiva. L'attacco è stato troppo stagnante, sperando che Oladipo o Collison estraessero il proverbiale coniglio dal cilindro. Quest'approccio come prevedibile non ha funzionato, e ciò di cui deve disperarsi Indiana è l'aver affrettato alcuni tiri non dando così peso ad ogni singolo possesso. Obiettivamente questi tiri di Stephenson e Joseph (in quest'ultimo caso l'attacco era addirittura momentaneamente 4contro5) non hanno senso, soprattutto in un ultimo quarto di una partita di Playoffs così in equilibrio, in cui rischi di giocarti la stagione perchè andare sul 3-1 avrebbe messo i Cavs spalle al muro:

Cleveland da un certo punto della partita ha smesso di raddoppiare Oladipo sui pick&roll (fino alla gara scorsa lo raddoppiavano per far sì che la passasse perfino senza blocco), e Indiana quindi ha dovuto creare qualcosa senza che il raddoppio desse loro il la per la circolazione di palla contro una difesa in emergenza. E Indiana stavolta semplicemente non si è dimostrata all'altezza.

• Toronto si gioca tantissimo in gara5 davanti al proprio pubblico, e il problema dei Raptors finora è la difesa, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Il defensive rating è stato infatti 109.6 nelle vittorie e 112.6 nelle sconfitte, per nba.com: la differenza è che nelle due vittorie la squadra di coach Casey ha segnato tantissimo (119.4 di offensive rating), mentre nelle due sconfitte a Washington è rimasta sotto i 100 punti per possesso. Sicuramente se la difesa continua ad essere questa i Raptors rischiano tantissimo, e del resto possiamo vedere come sia la difesa la voce statistica a cambiare di più anche in regular season tra vittorie e sconfitte: nelle 82 partite di stagione regolare i Raptors (che ho analizzato nel dettaglio qui) hanno tenuto gli avversari a 100 punti segnati per 100 possessi, mentre nelle sconfitte il numero diventa 112, ovvero proprio ciò che stanoo concedendo Lowry & co. in questa serie. Una statistica che invece ci dà una buona fotografia della differenza nell'attacco tra casa e trasferta è quella relativa ai passaggi. Nelle due vittorie Toronto ha effettuato 580 passaggi, con 50 assist; nelle sconfitte i passaggi sono 17 in meno e gli assist 11 in meno. E soprattutto nel finale di gara4, si sono rivisti i vecchi Raptors in cui DeRozan gestiva in solitario la maggior parte dei possessi.

• Per chiudere, una furbizia in cui Gortat è un maestro. Va per portare un blocco come per giocare un normalissimo pick&roll, ma in realtà non blocca più il difensore del palleggiatore, bensì il proprio difensore, impedendone così l'aiuto.