Bando alle ciance, alcune mie osservazioni dopo aver visto la gara2 tra Oklahoma City Thunder e Utah Jazz, vinta dagli ospiti che hanno portato la serie sull'1-1.
• Nei Playoffs, si sa, conta tantissimo l'aspetto tattico e gli aggiustamenti che i due allenatori fanno da una partita all'altra (o a volte da un tempo all'altro), perchè ogni minuscolo vantaggio che si riesce a trarre può essere decisivo. Però ancora prima di tutto ciò, viene ciò che oltreoceano chiamano effort. In italiano possiamo tradurlo con sforzo, impegno. E così in un contesto del genere, un rientro difensivo al piccolo trotto come questo di Carmelo Anthony - che viene nettamente battuto sulla corsa da Jerebko - viene amplificato ancora di più, perchè concede la schiacciata e dà fiducia agli avversari.
Altri due esempi ce li offre Westbrook, che nella prima clip rientra in difesa anch'egli al piccolo trotto, venendo battuto dal solito Jerebko...
... e nella seconda è vero che finisce a terra dopo il tiro, però è anche vero che non fa il minimo sforzo per tornare e dare una mano ai compagni, tant'è vero che passano 6 secondi, Utah segna e lui ancora non è ricomparso nello schermo.
Solo da queste tre clip i Jazz hanno ricavato 6 punti, e considerando che è stata una partita tirata e che hanno vinto di 7 punti, si può dire che hanno avuto una notevole importanza.
• Dal punto di vista più prettamente tattico, la scelta di OKC è di essere aggressiva sui pick&roll, impegnando due difensori sul palleggiatore. I Jazz però hanno sfruttato a proprio favore questa aggressività in due modi: o servendo il rollante, che effettua il cosiddetto short roll (e quindi non rolla fino al ferro ma si ferma prima), il quale a sua volta smista il pallone per i compagni; oppure, sfruttando la prerotazione in area del difensore sul lato debole volta ad impedire il passaggio al rollante, e trovando invece il passaggio direttamente dal palleggiatore al compagno sul lato debole.
Esempi della prima situazione sono questo assist di Gobert (che quest'anno è migliorato notevolmente in questo tipo di letture)...
... e questi passaggi da Favors a Crowder e da Crowder a Rubio per la tripla:
Esempi invece della seconda situazione, con assist direttamente del palleggiatore per il compagno fuori dall'arco, sono l'assist di Rubio per Ingles (in questo caso la difesa avrebbe dovuto derogare ai classici principi difensivi base ed aiutare dal lato forte con Adams, in quanto Gobert non è pericoloso da fuori al pitturato):
E l'assist di Ingles per Rubio:
Nell'ultimo quarto, dopo la tripla di Rubio mostrata poco più su frutto della giocata sull'asse Ingles - Favors - Crowder, coach Donovan ha chiamato time-out e ha cambiato strategia difensiva, optando per un cambio sistematico sui blocchi. La scelta ha pagato, perchè Utah nei sette possessi successivi è andata a segno solo due volte grazie ad invenzioni personali di Mitchell. Poi, soprattutto nel finale di partita, la contromossa dei Jazz è stata bloccare per Mitchell con chiunque fosse marcato da Anthony, in modo ad attaccarlo in 1contro1. Vedremo in gara3 quale sarà la scelta dello staff tecnico di OKC e come risponderà coach Quin Snyder.
• Abbiamo parlato di quanta differenza possono fare le piccole cose, e allora mi sembra giusto mostrare un tiro senza senso di Westbrook in un momento in cui come si suol dire l'inerzia era tutta dalla parte dei Thunder, che seppur sotto di 4 erano reduci da un parziale di 5-0 che aveva messo anche in partita il pubblico. Ebbene dopo il rimbalzo Westbrook decide di prendersi questo tiro da 3:
Si tratta di un brutto tiro per chiunque (tranne forse Steph Curry e qualcun altro), e lo è ancor di più per un giocatore che ha chiuso la regular season col 31% da 3 e sta tirando nelle prime due gare di Playoffs con il 28% da dietro l'arco. Naturalmente Russ è capace di segnarlo, ma fondamentalmente è un brutto tiro perchè è un tiro che l'mvp della scorsa stagione può tranquillamente prendersi anche negli ultimi secondi del possesso se la squadra non è riuscita a costruire niente di meglio.
Un'altra piccola cosa costata cara ai Thunder, anzi anche di più in quanto verificatasi negli ultimi minuti, è una disattenzione difensiva di Paul George. 4 minuti alla fine, pick&roll giocato da Mitchell, e come abbiamo detto OKC ha scelto di cambiare sul blocco. George quindi ha solo il compito di portare Mitchell verso il lato del blocco in modo tale che possa essere preso in consegna da un proprio compagno in maglia bianca. Ma PG13 lascia invece sgattaiolare Mitchell verso il centro del campo (e quindi non verso il blocco), e questo costringe Westbrook ad aiutare in area lasciando Ricky Rubio, che viene servito e manda a bersaglio la quinta tripla di serata per il +3 dei suoi.
Leggerezza che pesa anche se pensiamo che Utah era reduce da appena 4 punti segnati negli ultimi 4 minuti e 20, e invece ha così potuto trovare un buon tiro in un momento in cui faticava a costruirne uno.
• Riguardo lo 0/14 (per soli 2 punti) del trio Westbrook - George - Anthony nell'ultimo quarto, va detto che alcuni di questi tiri possono sicuramente essere segnati se tentati di nuovo, ma non è tanto (o non solo) questa la questione. Il problema è il solito, ovvero che i Thunder nell'ultimo quarto sono prevedibili e si affidano interamente alle giocate 1contro1 dei Big Three. A quel punto dipendi interamente dal loro estro, e il risultato è che può capitare un ultimo quarto da appena 16 punti che ti costa gara2.
L'unico set offensivo riconoscibile giocato dai Thunder, al di là di pick&roll e isolamenti, è il solito in cui Anthony prima porta un blocco cieco e poi blocca la palla.
• Per chiudere, alcune cifre. La prima riguarda i problemi a rimbalzo di OKC senza Steven Adams. Nel primo tempo sia Gobert che Adams hanno avuto problemi di falli, e lì è emersa la mancanza di un centro di riserva nel roster dei Thunder. I Jazz hanno infatti usato Derrick Favors da 5, mentre OKC come alternativa usa Jerami Grant, che è di fatto un 4 senza neanche un tiro da 3 affidabile (29%) al punto da costringere Favors ad allontanarsi dall'area in difesa. E infatti in assenza di Adams Favors ha fatto la voce grossa a rimbalzo in attacco, che è stato quindi un altro modo per trovare punti preziosi per i Jazz. Le statistiche confermano: i Thunder hanno catturato l'83% dei rimbalzi difensivi a disposizione nei 7 minuti del secondo quarto in cui Adams è stato in campo, cifra che è scesa ad un bassissimo 60% nei restanti cinque minuti del quarto con Adams in panchina (per nba.com).
La seconda cifra riguarda i punti in transizione di Utah, agevolati anche come abbiamo visti da rientri difensivi tutt'altro che perfetti dei Thunder. I Jazz ne stanno approfittando al massimo, segnando 1.11 punti per possesso in transizione, che è il terzo miglior rendimento in questi Playoffs tra le squadre con almeno 30 possessi giocati, per nba.com.
La terza riguarda la marcatura di Donovan Mitchell, che ha segnato 13 dei suoi 28 punti nell'ultimo e decisivo quarto. Il suo principale difensore è, almeno finora, stato Corey Brewer, che prende sostanzialmente il posto dell'infortunato Andre Roberson nello scacchiere tattico di Donovan e che l'ha preso in consegna per 82 possessi. Mitchell però contro di lui sta tirando 10/22, mentre contro George (da cui viene marcato quando Brewer non è in campo, come nel finale di partita) è a 4/12, secondo i dati forniti da Second Spectrum.
Dall'altro lato, il compito di difendere Paul George è toccato prevalentemente a Ingles, che lo ha marcato in queste prime due partite per 77 possessi, costringendolo a un negativo 5/15 al tiro. George ha invece fatto ciò che voleva contro il rookie O'Neale, contro il quale sta tirando 9/11.
Di positivo per i tifosi dei Thunder c'è che nonostante lo 0/14 al tiro negli ultimi 12' di Westbrook, George e Anthony, la squadra è comunque rimasta in partita fino alla fine. E a rinfrancarli c'è anche il dato dell'offensive rating di OKC negli ultimi quarti durante la regular season; 110.4 punti segnati per 100 possessi, sesto migliore della lega. E tanto per dare un'idea, nell'ultimo quarto della sconfitta di gara2 è invece stato un impietoso 59.8...
La serie resta assolutamente equilibrata, gara3 nella notte tra sabato e domenica.