Per quel che concerne i playoffs della Eastern Conference, parliamo della prima della classe contro l’ultima, una sfida che ad occhi poco allenati sembrerebbe una formalità se erroneamente ci soffermassimo unicamente ad osservare il record di squadra in regular season, ma che in questo caso nasconde possibilità davvero insospettabili. Come ben sappiamo i playoffs spesso risultano seguire regole proprie rispetto ad altri momenti dell’anno, che possono rendere imprevedibili i vari risultati. In questo caso, tuttavia, ci troviamo davvero di fronte a due squadre che potrebbero offrirci sia un risultato netto, sia una serie combattuta che possa persino essere prolungata fino alla decisiva gara sette, che eventualmente vedrà i Raptors avere il fattore campo. Due squadre che non si affrontavano in post season dal lontano 2015, dove gli Wizards ebbero la meglio con un roboante 4-0 ai danni di una Toronto che tuttavia si presentava profondamente diversa e molto meno matura della squadra che, in questa stagione, ha concluso meritatamente al primo posto ad Est. Dei Raptors, che forse come mai prima d’ora, si ritrovano attrezzati per interrompere il dominio incontrastato dei Cleveland Cavaliers degli ultimi tre anni, ma che prima vede Washington come ostacolo, tutt’altro che semplice, da superare.

IL CAMMINO

Un percorso profondamente diverso ha contraddistinto la stagione regolare di queste due compagini. I Raptors hanno avuto una stagione in crescendo, culminata con un record di tutto rispetto che ha addirittura sfiorato le sessanta vittorie (59-23). Situazione opposta per i Wizards, i quali, complici parecchi infortuni e cali di rendimento, hanno avuto una stagione ben più altalenante. Soprattutto i problemi legati alla condizione fisica di John Wall, leader della squadra della capitale, hanno mantenuto Washington in quel limbo che va dal terzo al settimo posto della conference, senza dar mai l’impressione di poter impaurire le squadre in cima alla classifica, ma nemmeno di rischiare l’esclusione dalla post season. Una squadra indecifrabile, capace di mettere in difficoltà chiunque, ma dagli equilibri precari sia in campo che negli spogliatoi, dove spesso e volentieri si sono palesate tensioni anche tra elementi fondamentali del roster, fattore non trascurabile alla vigilia del periodo più importante dell’anno per la pallacanestro americana.

fonte: nba.com
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I Raptors dal canto loro hanno effettuato la miglior stagione regolare degli ultimi anni, imponendosi fin da subito come una delle migliori compagini della conference, dapprima rincorrendo i Cleveland Cavaliers e i Boston Celtics, ma successivamente mostrando ben più costanza di entrambe le due rivali le quali, complici cali di rendimento, rimaneggiamenti dei roster e infortuni, non hanno tenuto il passo di una squadra sensibilmente migliorata sia in attacco che in difesa rispetto alle scorse stagioni. Evidente l’impronta dell'head coach Dwane Casey, capace di modernizzare il gioco della propria squadra a standard small ball contemporanei, mantenendo una più che discreta prestanza fisica, garantita dai vari Ibaka, Valanciunas e Siakam, importante soprattutto in difesa. A tutto questo aggiungiamo un roster completo e tra i più profondi della lega, guidato da una coppia di all-star che fanno dell’alchimia reciproca uno dei loro punti di forza, ma che si è mostrata solo estemporaneamente nelle scorse apparizioni ai playoff della squadra canadese, chiamata ad un ulteriore salto di qualità quest’anno.

SISTEMI DI GIOCO e CHIAVI TATTICHE DELLA SERIE

Quattro i precedenti stagionali tra le due compagini, equamente spartiti con due vittorie a testa e nei quali si sono palesate le armi offensive e difensive delle due squadre. Le due vittorie di Toronto hanno evidenziato il vero asso della manica dei canadesi, la panchina. Per quel che concerne le seconde linee, parliamo della migliore dell’intera lega in termini di net rating (8,3), oltre che di punti a partita con ben 44,5 punti di media messi a referto con un notevole 42,6% al tiro. MIiles e VanVleet guidano una panchina in grado di fare letteralmente la differenza, sia in attacco, che soprattutto in difesa, offrendo molte alternative per limitare le punte di diamante avversarie. Questo ha permesso a coach Casey, credibilissimo candidato al premio di allenatore dell’anno, di dosare perfettamente le forze dei suoi ragazzi, perfettamente amalgamati in un sistema in cui DeMar DeRozan, alla sua miglior stagione in carriera in termini di advanced stats, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un deciso cambio di rotta rispetto alle scorse stagioni, e che guarda con fiducia all’imminente post season.

fonte: Twitter Raptors
fonte: Twitter Raptors

Fattore seconde linee che potrebbe rappresentare il principale problema da risolvere per coach Brooks, il cui roster è profondamente legato al rendimento, alla continuità ed alla tenuta fisica dello starting five. John Wall dopo una buona metà di stagione passata ai box, pare essere tornato al top della forma ed è pronto a guidare una squadra che annovera tra le sue file il neo all-star Bradley Beal, oltre che giocatori di spessore assoluto come Otto Porter, Kelly Oubre Jr. e Markieff Morris. A favore degli Wizards potrebbe palesarsi una maggiore abitudine e consistenza in ambito di post season: la squadra allenata da coach Brooks, da ormai qualche stagione, ha sempre dimostrato di poter alzare sensibilmente il proprio rendimento individuale e collettivo quando il gioco si fa duro. Stessa cosa non si può certo dire per DeRozan e compagni, che nelle ultime annate hanno esattamente sofferto il processo opposto, prestandosi spesso a magre figure ai playoff, soprattutto contro i Cleveland Cavaliers. Importante per i Wizards sarà mantenere continuità nei suoi uomini chiave, ma soprattutto uno step ulteriore da parte di alcune seconde linee come Tomas Satoransky e Mike Scott, protagonisti di una notevole stagione regolare.

PRONOSTICO

Basandoci unicamente su quanto fatto vedere da ottobre ad oggi non dovrebbe esserci partita tra le due squadre: Toronto non solo rappresenta la miglior squadra, in termini di record, ad est, ma probabilmente quella con il roster più profondo e completo per affrontare questa post season. Washington ha dalla sua la minor pressione ed una squadra in grado di accendersi e mutare decisamente le sorti di una serie in suo favore, cosa che Toronto deve ancora dimostrare sul palcoscenico più importante. Con John Wall e Bradley Beal al 100% la squadra della capitale rimane una cliente pericolosa per chiunque.

fonte: nba.com
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Molto dipenderà da quanto la panchina dei Raptors potrà essere un fattore positivo per la propria squadra, se il rendimento fosse uguale o superiore a quello mostrato in stagione regolare, difficilmente gli Wizards avranno modi per contenerla. Osservati speciali saranno sicuramente DeMar DeRozan e Kyle Lowry: entrambi hanno concluso una stagione memorabile, completandosi a vicenda ed aggiungendo nuove armi al loro già notevole arsenale offensivo, ma che attende il momento più decisivo dell’anno cestistico americano per palesarsi in tutta la sua efficacia. Il bilancio degli scontri in regular season propendono per un certo equilibrio, che tuttavia difficilmente potrà riproporsi per una serie che, verosimilmente, potrebbe protrarsi per massimo sei gare, con i Raptors come più probabili vincitori.