Se negli ultimi anni, a partire dal 2014, dalla partenza di LeBron James, i Miami Heat sono stati generalmente più lontani dalle quotidiane onde mediatiche della NBA, ci ha pensato pochi giorni fa Hassan Whiteside a riaccendere i riflettori sulla franchigia della Florida. Gli Heat veleggiano verso un'altra partecipazione ai playoffs della Eastern Conference, in lotta con Milwaukee e Washington per ottenere il miglior piazzamento possibile, ma il loro centro si è pubblicamente lamentato del trattamento riservatogli da coach Erik Spoelstra.
In particolare, dopo la sconfitta casalinga di domenica contro i Brooklyn Nets di Kenny Atkinson, Whiteside si è sfogato a mezzo stampa per essere stato seduto nell'intero quarto quarto e nel supplementare. "Un sacco di squadre non ha a disposizione un buon centro - le sue parole, riportate da Espn dopo la partita - ma approfitterebbero dei loro punti di forza.. E' veramente uno schifo (un'altra la parola utilizzata, ndr), ci sono tante squadre che vorrebbero un centro". Il giocatore più pagato della franchigia gestita da Pat Riley ha poi rincarato la dose, senza considerare di essere al rientro dopo nove partite, k.o. per un problema all'anca: "Minuti contingentati causa infortunio? I miei minuti sono sempre stati quelli durante tutta la stagione. E' davvero frustrante, dura, è una follia. Non so, non capisco". A una domanda relativa al suo futuro a Miami, Whiteside non ha escluso che lo stesso possa essere influenzato da quest'episodio e dalla sua situazione generale, il centro ha risposto: "Non lo so, forse". Salvo tornare sui suoi passi il giorno dopo, alla ripresa degli allenamenti con gli Heat, e innescare una brusca retromarcia: "Ero solo frustrato per aver perso - la sua giustificazione - volevo proprio vincerla quella partita. Avrei potuto gestire la cosa in maniera differente. Ma mi sono fatto prendere dalla frustazione perchè volevo vincere. Sono davvero un agonista, un giocatore competitivo, voglio sempre essere in campo, ma mi fido delle decisioni dell'allenatore. Ora sto bene, ho appena fatto un grande allenamento, d'ora in poi lascerà tutto nelle mani del coaching staff". Multato dal frontoffice, Whiteside rimane un giocatore dal futuro incerto a Miami.
Dotato di grande fisicità, di un incredibile senso per le stoppate e di notevole verticalità, non è negli anni riuscito a completarsi dal punto di vista tecnico, nonostante abbia cercato di aggiungere anche un jumper dalla media distanza al suo repertorio. I problemi fisici hanno fatto il resto, costringendolo a rimanere spesso ai box, con il rookie Bam Adebayo in quintetto al suo posto. Ma la scelta di tenerlo fuori contro i Nets è stata dettata da esigenze contingenti, con Erik Spoelstra che ha voluto schierare un quintetto di solo esterni contro l'omologo sistema degli avversari. Lo stesso Spoelstra ha poi sgonfiato il caso, come dichiarato dopo l'allenamento del lunedì ai taccuini del South Florida Sun-Sentinel. Dopo aver comunque fatto notare che le esternazioni del suo giocatore non avevano brillato per tempistica e contenuti, coach Spo ha affermato che il tutto "è alle nostre spalle. Potete notarlo voi stessi, avete visto che umore c'era durante l'allenamento. L'unico motivo per il quale ne stiamo ancora parlando è perchè siamo obbligati a venire a rispondere qui alle domande dei media. Altrimenti sarebbe una questione di squadra, di famiglia. Ora siamo concentrati solo sul vincere la prossima partita e sull'assicurarci un posto ai playoffs. Quanto accaduto non ha nulla a che vedere con il ruolo di Whiteside, sa esattamente cosa ci aspettiamo da lui in questo momento in cui sta tornando nella miglior condizione. Sa cosa io e i compagni vogliono da lui. Continuerà ad allenarrsi per tornare in forma e lo riavremo a disposizione come prima che si facesse male tre settimane e mezzo fa". Caso dunque accontonato per ora, ma pronto a riaprirsi nella offseason degli Heat, quando Miami dovrà decidere cosa fare di un giocatore sotto contratto per altri due anni (dopo aver firmato un quadriennale da 98 milioni di dollari complessivi).