L'infermeria degli Warriors si affolla ulteriormente. A Steph Curry e Klay Thompson, aggiungete pure il nome di Kevin Durant tra gli indisponibili di Golden State (tra l'altro, anche il lungo Omri Casspi si è fermato nel corso della gara persa in casa contro i Sacramento Kings). L'mvp delle ultime Finals dovrà osservare un periodo di riposo di circa due settimane, a causa di una frattura incompleta della cartilagine costale. Problema patito domenica scorsa, al Target Center di Minneapolis, quando KD ha iniziato a lamentare dei problemi alla schiena.
Coach Steve Kerr ha molti pensieri con i quali convivere, ma non si dice preoccupato: "Si tratta di problemi di poco conto, 1-2 settimane al massimo e recupereremo tutti. In linea di massima siamo in buona forma, quando tutti rientreranno lavoreremo per farci trovare pronti per i playoff". Curry starà fermo almeno fino a martedì 20 per curare la terza distorsione stagionale alla caviglia destra, martoriata, Thompson invece verrà rivalutato giovedì 22 per la frattura al pollice destro, ma con ogni probabilità la shooting guard resterà al palo fino a fine mese.
Questa incredibile catena di infortuni ha messo i bastoni tra le ruote a Golden State, che ormai ha gettato la spugna e lasciato campo aperto ai Rockets di andare a conquistarsi il primo posto ad Ovest. La sconfitta subìta questa notte all'Oracle Arena, per mano dei Kings, ha ampliato la forbice di distanza tra Warriors e gli Houston Rockets, con i texani ormai distanti 2.5 partite.
A questo punto della stagione, così come confermato anche da Kerr, l'obiettivo dei Golden State Warriors non sarà vincere la conference, bensì recuperare il prima possibile i tre All-Star e presentarsi al nastro di partenza della post-season nel migliore dei modi. Anche se questo significherà non avere il fattore campo a favore in un'eventuale finale contro i Rockets di D'Antoni. Ciò sarà solo un lieve pensierino, che non preoccupa gli ambienti della Baia, in quanto tutti sono consapevoli che gli Warriors al cento per cento possono sovvertire ogni tipo di pronostico e se vogliono, non avere avversari in grado di frapporsi tra sè ed il titolo.