Anche quest'anno l'NBA non ha fatto mancare lo spettacolo nell'All Star Saturday. Partendo dallo Skill Challenge, vinto meritatamente da Spencer Dinwiddie ai danni del finalista Lauri Markkanen. Proseguiamo con il Three-Point Shootout, in cui Devin Booker ha realizzato il nuovo record di 28 punti e Klay Thompson non è riuscito a replicare, fermandosi a 25. Il momento più atteso però è quello dello Slam Dunk Contest che non ci ha certo deluso. Male Oladipo, ma bene tutti gli altri con Donovan Mitchell che esce vincitore dalla sfida finale contro Larry Nance Jr., degno avversario ma non al livello del rookie di Utah, letteralmente adorato dal pubblico.
Il primo round dello Skill Challenge vede passare Embiid e Markkanen al turno successivo, mentre Horford e Drummond vengono eliminati. Stessa sorte per Lou Williams e Buddy Hield che soccombono sotto i colpi di Murray e Dinwiddie. In semifinale Joel Embiid cerca di fregare Markkanen continuando il percorso senza completare il passaggio, ma, nonostante il tentativo, è il finlandese ad essere più veloce e a conquistarsi la finale. Nella finalissima c'è anche Spencer Dinwiddie che riesce a rimontare Murray senza sbagliare la tripla decisiva. In finale non c'è storia: finalmente i lunghi vengono battuti con il playmaker dei Nets che si laurea campione dopo aver completato il percorso senza errori, con Markkanen rallentato da un paio di errori iniziali.
La gara da tre punti regala più emozioni e anche il pubblico si fa finalmente sentire:nel primo turno George, Lowry e Gordon si mettono in evidenza per una pessima prestazione, dovuta probabilmente al poco impegno. Escono per un pelo Ellington e Beal, entrambi con 17 punti, mentre i tre che arrivano alla finale sono Thompson (19), Booker (19) e Harris (18). La finalissima parte proprio con il neo acquisto dei Clippers Tobias Harris che replica quasi perfettamente il round precedente, chiudendo con 17 punti che sono troppo pochi per conquistare la finale. A seguito Devin Booker fa registrare una prestazione straordinaria: 28 punti al termine dei cinque carrelli gli bastano per la vittoria, dato che Klay Thompson si ferma a 25, comunque un risultato più che positivo.
Dopo la premiazione di Booker è il momento di scendere in campo per i migliori dunker della NBA. Victor Oladipo è un po' spento e brucia subito la prima schiacciata facendo tre errori e compromettendo il passaggio del turno. Degna di nota la schiacciata di Mitchell che fa battere il pallone ad un tabellone portatile e poi schiaccia nell'altro, meritandosi 48 punti, che diventano 98 al turno successivo quando salta tre persone. Dennis Smith Jr. firma i primi 50 punti della notte facendosi passare il pallone sotto le gambe e cambiando mano, ma non gli bastano per superare il turno visti i 39 punti ottenuti dalla prima schiacciata. In finale ci vanno Mitchell e Nance Jr., con quest'ultimo che rende un tributo al padre riproponendo la sua vecchia schiacciata di molti anni fa. Arrivato al momento clou, Nance Jr. fa vedere un bel mulinello con la palla alzata dal padre, ma i 46 punti dati dai giudici gli costeranno la vittoria finale. Mitchell infatti conclude a 98 punti la finale, facendo un 360 con la maglia celebrativa di Vince Carter, che ha suscitato in molti una certa nostalgia. Nance Jr. riesce ad essere innovativo facendo battere la palla al tabellone per ben due volte, ma non bastano i 50 punti che ne ricava (96 considerando l'altra schiacciata) perché a trionfare è Donovan Mitchell, il quale oltre al talento e all'esplosività, vince anche per la simpatia e la capacità di aizzare il pubblico.