La sfida andata in scena venerdì notte tra Houston Rockets e San Antonio Spurs, dominata dalla squadra allenata da Mike D'Antoni, è servita a ricordarci che queste due squadre intendono il basket in maniera diametralmente opposta. In maniera estremamente sintetica, possiamo riassumerla così: i Rockets tirano moltissimo da 3, quasi per niente dalla media, non hanno mai più di lungo in campo (a volte neanche uno) e praticamente non usano il post basso; gli Spurs, al contrario, tirano poco da 3, tanto dalla media, hanno spesso Aldridge e Gasol insieme in campo e sono la squadra che mette di più la palla in post. I neroargento possono comunque, come stanno facendo, avere successo anche così, però l'impressione è che adottando questo stile non sia possibile arrivare ai livelli di Houston e Golden State, fosse solo perchè diventa difficile segnare. Il basket dei Rockets è invece decisamente più moderno, sicuramente estremo per quanto riguarda l'uso del tiro da 3, però i risultati stanno dando ragione a Mike D'Antoni, che ha quest'anno - grazie anche agli arrivi di Paul, Tucker e Mbah a Moute - una difesa solida.
Andiamo dunque a vedere le differenze stilistiche che ci sono tra queste due squadre, prima utilizzando le cifre e poi con delle clip, che ci serviranno per vedere la propensione al tiro da 3 di Houston e uno dei motivi delle difficoltà offensive di San Antonio.
NUMBERS DON'T LIE - E CI PARLANO DI DUE MONDI OPPOSTI
Abbiamo accennato alle principali differenze tra queste due squadre, e andiamo dunque ad analizzare i numeri. Iniziamo dall'uso del tiro da 3, tanto importante nel basket moderno. I Rockets sono la squadra che lo usa di più nella lega, con oltre 43 tiri a partita, e per dare un'idea basta dire che i Nets - secondi in questa classifica - ne tentano quasi 10 in meno. Gli Spurs invece sono sestultimi, con 25 triple provate a partita, per nba.com. La squadra di Popovich usa molto il cosiddetto midrange shot, ovvero il tiro dalla media distanza: quinti in questa graduatoria con 21.2 tiri a partita, mentre i Rockets - rispettosi della concezione della pallacanestro del loro general manager Morey e per questo ribattezzata "Moreyball" - rifuggono il tiro dalla media perchè studi analitici hanno dimostrato che è il meno remunerativo, e sono ultimi con appena 5.6 tentativi a partita, per nba.com. Altra differenza enorme riguarda l'uso del post basso: gli Spurs mettono la palla in post basso 19.1 volte a partita - primi - contro le 4.4 dei Rockets - penultimi; e sono anche la squadra con la percentuale di tiri provati da questa situazione (11,8% contro l'1,8% di Houston).
LA COPPIA ALDRIDGE-GASOL E LE SPAZIATURE
Una cosa emersa chiaramente dalla sfida dell'altra notte è che San Antonio non può permettersi di giocare contro Houston, ma non solo, con Aldridge e Gasol in campo allo stesso momento. E i numeri confermano quanto appena detto, infatti gli Spurs hanno avuto un incredibile -17 negli ultimi 11 minuti in cui i due hanno condiviso il campo. Contro i Celtics, che sono un'altra squadra che apre il campo e ha giocatori dinamici, il dato è stato -17 in 23 minuti, tanto per dare un'idea.
Quest'azione è perfettamente indicativa di due problemi che possono nascere dall'avere i due lunghi insieme in campo: area intasata - guardate quanta poca distanza debba percorrere Anderson per raddoppiare Aldridge - e la lentezza dei due lunghi neroargento nel tornare in difesa, che risulta in un comodo appoggio del lungo avversario Capela.
Tra l'altro la scelta di Popovich è che quando uno gioca in post basso, l'altro deve appostarsi lungo la linea di fondo nei pressi del canestro. E proprio per questo Capela, che difende su Gasol, ha vita facile nel raddoppiare Aldridge nel momento in cui questo si gira.
Qui è Gasol a giocare spalle a canestro, con Aldridge che si muove lungo la linea di fondo a pochi passi da Gasol. Qui non è l'uomo di Aldridge a rubare palla, ma se Gasol avesse fatto un altro palleggio era già in posizione per aiutare, senza doversi sostanzialmente neanche staccare da Aldridge. E ancora una volta, dalla palla persa scaturisce un canestro in contropiede di Capela, con Gasol e Aldridge che rimangono indietro nello scatto.
Eppure quando Gasol, che ha ormai un tiro affidabile dalla distanza come dimostra il 41% di questa stagione ed il 54% della scorsa, gioca con i piedi fuori dall'arco c'è più spazio per tutti e possono nascere cose positive:
E più in generale, quando gli Spurs non si accontentano di servire spalle a canestro Aldridge e lasciarlo giocare 1contro1, ma hanno invece la volontà di far girare la palla partendo da un pick&roll. Qui Gasol è l'unico lungo, con Gay da 4 e tre esterni. Il risultato è una penetrazione di Leonard che fa chiudere la difesa, scarico fuori e palla che viaggia bene sul perimetro, finchè Gay penetra e serve un grande assist per Gasol, che vede annullarsi il canestro per un'errata chiamata arbitrale. Pick&roll, circolazione di palla e area libera, tutto un altro basket.
In quest'altra clip la dinamica è simile, e non arriva un buon tiro soltanto per un'errata lettura di Danny Green.
Dicevamo dell'uso del post basso da parte di San Antonio. Da questo però i risultati non sono neanche eccelsi, perchè il fatturato è di 0.88 punti per possesso con una percentuale al tiro del 42%, per nba,com. Prendendo i punti per possesso come indicatore, Aldridge è solo nono su 14 giocatori che hanno tirato almeno 100 volte da situazioni di post-up, per nba.com. Tiri come quelli di seguito Aldridge può anche segnarli, ma non sono tiri ad alta percentuale, e alla difesa possono andar bene perchè si tratta comunque di tiri difficili e contestati:
Ai problemi di spaziature poi contribuisce anche Tony Parker, sui cui pick&roll ormai le difese passano sotto, e che non hanno particolari problemi a lasciare più o meno libero sul perimetro, impiegando il suo uomo in aiuto su altri avversari. In questa clip, pur essendoci Bertans (e quindi un giocatore dotato di un buon tiro da 3) in campo come lungo, Popovich vuole comunque che mentre Aldridge gioca in post basso ci sia un compagno nei pressi del canestro, e nel caso specifico è Parker perchè è il meno affidabile dalla distanza. Il risultato però è questo:
O questo:
Da mettere a confronto con queste spaziature di una delle clip precedenti:
Che poi negli Spurs si senta la mancanza di Leonard è fuori discussione, e uno dei tanti motivi è che è sostanzialmente l'unico capace di creare davvero in 1contro1 o di essere davvero pericoloso nei pick&roll. E anche questo trova conferma nei numeri: gli Spurs sono nell'ultimo terzo della lega sia per punti segnati dal palleggiatore in situazioni di pick&roll (0.78 per possesso) che in situazione di isolamento (0.85 per possesso).
IL TIRO DA 3 È LA PRIMA E LA SECONDA IDEA DEI ROCKETS
Passiamo ora a parlare brevemente di Houston, che ha il miglior record della lega con 24 vittorie e 4 sconfitte, nonchè il secondo miglior offensive rating, con 113.2 punti per 100 possessi, per nba.com, e da quando è tornato Chris Paul anche la terza miglior difesa. Più della metà dei loro tiri sono da 3 (ad oggi, il 52%), ma questo non vuol dire che li stiano forzando. Infatti oggi sappiamo anche la distanza a cui era il difensore più vicino quando un tiro è stato preso, e quindi sappiamo che 36.7 delle 43.3 triple a partita dei Rockets sono tiri aperti o apertissimi (secondo la definizione che usa nba.com, per open ("tiro aperto") si intende quello preso con una distanza tra 1.2 e 1.8 metri dal difensore più vicino, mentre per wide open (che possiamo tradurre con "apertissimo") la distanza è superiore a 1.8 metri). In pratica Houston sta prendendo in una partita più tiri da 3 aperti o apertissimi di quanti ogni altra squadra ne prenda in una partita contando anche quelli forzati. E quando tiri così tanto da 3, non hai neanche la pressione di doverli segnare con un'alta percentuale. Del resto basti pensare che nella sfida dell'altra notte gli Spurs hanno tirato 10/26 da 3 (una delle rare volte che il numero di triple segnate è in doppia cifra), mentre i Rockets 18/50: la percentuale degli Spurs è stata migliore, ma la differenza sulla produzione da dietro l'arco è stata di ben 24 punti.
Che il tiro da 3 sia il primo pensiero dei Rockets lo si capisce anche da alcuni tiri che Harden e compagni prendono e che altre squadre non penserebbero neanche di prendere. Si pensi a questa tripla di Anderson da ben dietro l'arco dei 3 punti..
... o questa di Ariza dopo due passaggi e con ancora 14 secondi sul cronometro...
... o ancora questa in transizione di Gordon dopo un solo passaggio e con ancora 20 secondi dei 24 a disposizione:
E potremmo andare avanti così all'infinito. Houston ha intrapreso questa strada e adesso ha anche gli elementi per essere una difesa più che competente, e al momento ad Ovest sembra l'unica squadra a poter seriamente impensierire Golden State in una serie al meglio delle 7. Ma ormai dovremmo averlo imparato, mai dare per morti gli Spurs.
[Tutte le statistiche citate sono aggiornate al 17/12]