La tendinopatia rotulea che ha colpito Kawhi Leonard rimane uno dei casi più spinosi all'ombra dell'Alamo. L'MVP delle Finals 2014 è infatti ai box dalla scorsa stagione (gara-1 di Finale di Conference contro i Golden State Warriors alla Oracle Arena), e quest'anno non ha disputato neanche un minuto, a causa di un infortunio per certi versi misterioso. Assente anche Tony Parker, i San Antonio Spurs stanno procedendo comunque a buoni ritmi, come d'altronde è sempre accaduto da vent'anni a questa parte.
Trattasi però di una situazione da risolvere il prima possibile, perchè le seconde linee neroargento non potranno tentare all'infinito di sopperire all'assenza di un giocatore come Leonard, two way player per eccellenza. Difensore perimetrale senza uguali nell'NBA, nelle ultime stagioni il prodotto da San Diego si è trasformato anche in un realizzatore seriale, persino in isolamento, accreditandosi come candidato MVP della regular season. Senza di lui, gli Spurs fanno di necessità virtù, concedono minuti a Kyle Anderson e Brandon Paul (ovviamente anche a Rudy Gay, ma spesso come numero quattro, per aprire il campo), riuscendo a mascherare difetti offensivi che da altre parti sarebbero evidenti. Anche la mancanza di Tony Parker è ormai un problema, perchè l'australiano Patty Mills non sta ripetendo le prestazioni dell'ultimo triennio, e perchè il giovane Dejounte Murray non è ancora pronto a prendere in mano le redini di una squadra di questo genere. Eppure, per paradossale che sia, il ritorno del franco-belga sembra più vicino di quello di Leonard, stando a quanto riportato da Michael C. Wright di Espn. Le domande sugli infortunati di lusso in casa Spurs continuano ad essere in qualche modo aggirate da Popovich, anche perchè non c'è attualmente una data per il rientro di Kawhi, alle prese con una tendinopatia rotulea ancora non risolta: "Ciò che è davvero strano - le parole di Pop dopo la sconfitta di New Orleans contro i Pelicans - è che Parker ha subito lo stesso infortunio, ma molto più grave. Hanno dovuto operarlo al tendine e rimetterlo in piedi: abbiamo due giocatori con lo stesso problema, è davvero incredibile. Non ho mai visto niente di simile prima d'ora".
Parker dovrebbe però rientrare a breve, "più prima che dopo", secondo le parole del coach ("dico sul serio, sono sincero"), al termine di una riabilitazione durata oltre sette mesi per la lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, subita durante la serie di secondo turno di playoff contro gli Houston Rockets. Imprevedibile invece il decorso clinico di Leonard, che starebbe lavorando sul campo, ma ancora lontano dal ritorno vero e proprio. "Continuo a dire che tornerà più prima che dopo, sembro un politico - ha proseguito Pop - che racconta sciocchezze che non significano nulla". In quintetto, al posto di Leonard, è sempre partito quest'anno Kyle Anderson, giocatore da UCLA, in otto occasioni in doppia cifra alla voce punti segnati, con tre doppie doppie messe a referto finora. Popovich è soddisfatto del rendimento del suo ragazzo: "Non siamo affatto sorpresi, in passato ha solo dovuto fare i conti con periodi difficili perchè in quel ruolo avevamo Kawhi. E' sempre stato un buon giocatore, solo che non gli ho mai concesso i minuti che gli sto dando quest'anno. Quando tornerà Kawhi, dovrò capire bene cosa fare, perchè Kyle in qualche modo meriterà di essere ancora in campo. Di certo ha approfittato dei minuti a sua disposizione". Ma se è vero che Anderson sta facendo il suo, è altrettanto evidente che gli Spurs non possono fare ulteriormente a meno della loro superstar. L'attacco neroargento (per non parlare della difesa) rimane spesso stagnante, tra palle perse ed esecuzione lenta, senza lo sfogo di un giocatore che risolve problemi da solo. Ormai è trascorso più di un mese dall'inizio della regular season, e di Kawhi nessuna traccia. Probabile che la sua assenza si protragga quantomeno fino alla fine del mese di novembre, nella speranza di poterlo reinserire in campo in maniera graduale, anche allo scopo di evitare ricadute.