Anche se già certa del primo posto, la Spagna continua a marciare e regalare emozioni, chiudendo il gruppo C di Eurobasket 2017 con una vittoria schiacciante con l'Ungheria: il tabellone alla sirena recita 64-87, divario frutto di una gara giocata anche con un po' di accademia da parte degli iberici, guidati da un Pau Gasol da 20 punti e 8 rimbalzi in 20 minuti di utilizzo sul parquet e fresco top scorer di sempre della competizione. Solide anche le prestazioni da 15 punti di Rodriguez e di Hernangomez, mentre i magiari lasciano Hanga in panchina per tutta la durata del match in vista degli ottavi.

Pronti-via e San Emeterio apre le danze su passaggio lungo di Marc Gasol, dignitosa introduzione allo show che va in atto poco dopo, allestito da Pau Gasol: dieci punti nel giro di cinque minuti mettendo in mostra tutto il repertorio offensivo, dominando l'area e pescando anche un canestro dalla lunga. La regia di Rubio e Sergio Rodriguez regala anche highlights, oltre a qualche palla persa di troppo, conseguenza di soluzioni più spettacolari che efficaci. C'è spazio per una tripla di Navarro, il cui utilizzo è estremamente dosato (soltanto 17 minuti e 3 punti), e di Rubio, mentre il timbro lo mette una schiacciata al volo di Juancho Hernangomez che porta il parziale a fine primo quarto sul 10-22. Male i magiari, con un pessimo 20% dal campo e soltanto Allen grado di trovare soluzioni.

La ripresa del gioco è targata Chacho Rodriguez e Willy Hernangomez, i quali con disarmante semplicità affettano la difesa di coach Stojan Ivkovic; la reazione dell'Ungheria è una tripla di Ferencz dopo tre minuti di nulla. I campioni in carica non si scompongono e volano sul +16 in totale scioltezza. Ancora il numero 15 ricuce dall'arco fino al 21-33, ma la scena è nuovamente di Pau Gasol, che con una tripla fuori ritmo supera il compagno negli Spurs Tony Parker e diventa il giocatore con più punti all'attivo nella storia di Eurobasket. Altre due triple a firma Ferencz riportano a soli dieci punti lo svantaggio, complici anche le mani fredde degli uomini di Scariolo, scesi di colpi, ma all'intervallo lungo in vantaggio per 41-29.

Faticano a carburare le squadre nel terzo quarto, risvegliano gli animi Rubio e Pau Gasol che confezionano un alley-oop che vale il +14 spagnolo, distacco ampliato ulteriormente da una tripla dall'angolo di San Emeterio, assistito dall'ennesima penetrazione di Rubio nel cuore di una difesa di burro. Il play di Utah fissa anche il 35-53 dall'arco dopo il primo canestro da due di Ferencz, tredicesimo e quattordicesimo punto in una gara da 17 totali, top scorer per distacco dei suoi. L'Ungheria scivola anche fino a -22 subendo un parziale complessivo di 7-0, solo una bomba di Perl interrompe l'emorragia; il suo esempio è seguito da Eilingsfeld e Vojvoda, poi di nuovo Perl in penetrazione chiude il contro-parziale di 11-0 che induce Scariolo a fermare per la prima volta la partita sul 46-57.

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Rodriguez da tre - su assist a una mano dalla linea di fondo di Willy Hernangomez - spezza il ritmo magiaro sul finire del terzo periodo, ma Rujak e Vojvoda trovano ancora il fondo della retina dalla lunga di stanza portando lo svantaggio in singola cifra, torna poi a bombardare Ferencz per il soprendente 55-60. Si rivede Juancho per il primo canestro iberico dell'ultimo quarto, il fratello Willy lo segue a ruota, ma è ancora il più piccolo degli Hernangomez a ricacciare indietro l'Ungheria con la schiacciata del 57-69. Punti anche per Sastre, mentre Sergio Rodriguez continua a regalare caramelle ai compagni.

Servono a poco i tentativi finali dell'Ungheria in un garbage time travestito da rush finale: le triple ancora del Chacho (che chiude con 15 punti e 7 assist) e di Oriola mandano i titoli di coda sulla gara. C'è tempo solo per rintuzzare i tabellini degli Hernangomez, che combinano per 23 punti con 10/16 dal campo: vince la Spagna, che vola agli ottavi ancora imbattuta dopo i primi cinque impegni e ancora squadra da battere dopo due anni dall'ultimo titolo.