Lo scambio dell'estate sembrava cosa fatta. Kyrie Irving ai Boston Celtics e Isaiah Thomas (più Jae Crowder, Ante Zizic e una scelta al prossimo Draft) ai Cleveland Cavaliers. Un affare per due, secondo diversi addetti ai lavori, che trova però ora uno stop importante, dovuto alle condizioni fisiche di Thomas, infortunatosi all'anca proprio nella finale di Conference contro i Cavs (anche se il suo problema risaliva a mesi precedenti). Dopo aver sottoposto IT a visite mediche, la franchigia dell'Ohio ha deciso di rinegoziare i termini della trade, secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di Espn.
Un cambio di scenario che ha del clamoroso, ma che non coglie del tutto impreparati gli stessi Cavaliers, a conoscenza dei problemi fisici di Isaiah, sottolineati del resto anche del presidente di Boston, Danny Ainge, che aveva ammesso che gli acciacchi del suo (ex?) giocatore avevano influito sulla decisione di spedirlo a Cleveland. Lo staff medico dei vicecampioni in carica NBA si è per ora trincerato dietro il silenzio, lasciando trapelare esclusivamente che si tratta di "una situazione fluida e in evoluzione", mentre i Celtics sono convinti di aver già agito per il meglio, dopo aver sottoposto il giocatore a terapia conservativa, evitando così l'intervento chirurgico. La trade rimane tuttavia in stanbdy, perchè Cleveland vuole capirne di più, riservandosi la possibilità di valutare ulteriormente l'intera vicenda. Due ora le strade indicate come le più agevolmente percorribili: lo stop all'intero scambio, o una nuova rivisitazione dello stesso, con termini diversi, al momento ancora ignoti. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, ma è certo che i Cavs intendono vederci chiaro, in particolar modo per quanta riguarda una trade che impatta non solo sulla prossima regular season, ma anche sul loro futuro a lungo termine (Thomas è in scadenza tra meno di un anno). Ecco perchè il frontoffice della franchigia dell'Ohio potrebbe chiedere - stando a quanto reso noto da Wojnarowski - informazioni su un'altra scelta al Draft dei Celtics, dopo aver già ottenuto quella, presumibilmente alta, del 2018, tramite Brooklyn Nets (tra le peggiori squadre della lega). Situazione in evoluzione dunque, che stoppa per il momento l'approdo di Kyrie Irving a Boston, che sosterrà oggi le sue visite mediche presso la facility biancoverde.
Di Thomas ha parlato anche Brad Stevens, allenatore dei Celtics, soffermandosi sull'impatto che il suo playmaker ha avuto sulla squadra nelle ultime stagioni: "Ciò che Isaiah ha fatto nelle ultime due stagioni e mezzo - le parole del coach, riportate da Chris Forsberg di Espn - è stato incredibile. Ho già detto in precedenza cosa penso di lui e cosa ha significato per me, quanto sia stato importante nello spogliatoio, da grande compagno di squadra. Queste sono decisioni davvero difficili: è la parte più complicata dell'essere un coach di una squadra NBA. Siamo tutti legati a Isaiah, così come a Jae Crowder, che è stato con noi anche per più tempo, diventando uno dei migliori difensori della lega e un gran tiratore da tre punti. La parte difficile di quando provi a inseguire uno dei migliori giocatori NBA è che c'è sempre un prezzo emotivo da pagare. E' davvero dura, io stesso sto cercando di trovare un equilibrio. Il mio lavoro è allenare i ragazzi che ho a disposizione, ora sto cercando di imparare i loro nomi, perchè ce ne sono diversi di nuovi. Al momento non ci resta che mettere da parte il lato emotivo della vicenda e concentrarsi su come far giocare la squadra, proprio nell'anno in cui la lega ha deciso di accorciare di dieci giorni il training camp. Abbiamo molto lavoro da fare, faremo del nostro meglio per mettere tutti nelle condizioni migliori, per capire di più sui nuovi. Penso che i primi tre mesi saranno tutti di apprendistato e crescita, sperando di poter giocare il nostro miglior basket lungo il cammino. Kyrie Irving? Farà quello che ha fatto Isaiah, oltre a giocate che prepareremo per lui. Il nostro obiettivo è metterlo nelle condizioni per far bene. Averlo con noi è una grande opportunità, anche se il prezzo da pagare per ottenerlo è stato soprattutto emotivo". Pensieri e parole di un allenatore emergente, nell'ambito di una trade che non si è però ancora definita.