Tra i tanti movimenti di mercato NBA di questa calda estate, uno dei più eclatanti è stato sicuramente quello del front-office dei New York Knicks che, un po’ a sorpresa, hanno deciso di dare il benservito a Phil Jackson. Dopo mille rumors sul possibile successore come Presidente, alla fine la scelta è ricaduta su Steve Mills, promosso dal ruolo di General Manager. Ruolo che, a quel punto, rimaneva scoperto, ed è stato occupato da Scott Perry (fino ad allora vice-presidente dei Kings)  appena quattro giorni fa. Intervistato dallo Sports Center di ESPN, Perry ha rivelato di non aver ancora incontrato il proprietario, James Dolan, avendo avuto come corrispondente durante le trattative solo lo stesso Mills. “Lo inconterò presto, non vedo l’ora” ha però subito aggiunto. Comunque, nessuna delle parti ha sollevato dei dubbi, e sembra esserci piena fiducia reciproca ai piani alti della franchigia della Grande Mela.

C’è da dire che già durante il periodo Jackson il proprietario dei Knicks non era entrato più di tanto negli affari del suo presidente, ed anche per quanto riguarda il futuro prossimo, Dolan ha specificato di non aver intenzione di recitare un ruolo attivo nelle operazioni a breve termine. “Ho lavorato a stretto contatto con Steve Mills in questo processo, e mi fido molto di lui. Tutta l’organizzazione qui mi ha fatto sentire il benvenuto, ed io ho piena fiducia nelle mie capacità come persona e nel progetto. Sento una spinta positiva, e credo che i New York Knicks potranno attrarre giocatori in futuro” . Queste sono state le rassicurazioni del nuovo GM.

A NY i Playoffs mancano da quattro anni, ed in generale è arrivata una sola serie vinta in post-season negli ultimi 17 anni. Però, Mills e Perry potranno guardare al futuro cercando di costruire attorno al nucleo verde formato da Kristaps Porzingis, Willy Hernangomez e dal rookie francese Frank Ntilikina. “C’è tanto tempo davanti a noi, dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro con diligenza ed a tenere aperte tutte le linee di comunicazione con le parti. Poi gli eventi prenderanno il loro corso naturale”.

Corso naturale, sì, che potrebbe essere però modificato da una trade: è notizia dell’ultim’ora infatti l’inserimento di New York nella corsa a Kyrie Irving, a quanto pare stanco di essere secondo violino di LeBron James in quel di Cleveland. I Knicks rientrerebbero (assieme a Minnesota, San Antonio e Miami) tra le destinazioni preferite dal giocatore, ma sembrerebbero non essere in primissima linea, soprattutto se l’offerta non dovesse riguardare Kristaps Porzingis, vero pezzo pregiato del roster di Hornacek, ma solo (come sembra) Carmelo Anthony ed un pacchetto di scelte future.

Proprio la scelta di mettere sul mercato Melo, unita agli screzi con lo stesso Porzingis, avevano creato gli attriti più pesanti tra Phil Jackson e l’ambiente attorno a lui, dai tifosi alla stampa. Jackson era arrivato al punto di considerare eventuali offerte per il talentino lettone. Di conseguenza, sempre durante la trasmissione di ESPN, la patata bollente è passata tra le mani del suo successore: “non guardo indietro. Piuttosto, guardo avanti, e sono molto eccitato all’idea di lavorare con qualcuno come Kristaps, di continuare a guardarlo crescere e migliorare come giocatore. Questo è quello che voglio fare ora”.