Ora che per l'accordo tra Boston Celtics e Philadelphia 76ers per lo scambio delle prime scelte al prossimo Draft manca solo l'ufficialità, i biancoverdi del presidente Danny Ainge stanno riflettendo su quale giocatore chiamare con la terza moneta alla Lottery del Barclays Center. La soluzione più logica vede ancora in pole position Josh Jackson, small forward da Kansas, ma nelle ultime ore un nome nuovo ha cominciato a farsi strada per la franchigia del Massachusetts.
Trattasi di Jayson Tatum, prodotto da Duke University, che proprio oggi ha sostenuto un workout a Waltham, facility di allenamento dei Celtics. 16.8 punti di media, 7.3 rimbalzi, 1.3 palle rubate, 1.1 stoppate a partita, nell'unica stagione di Tatum con la maglia dei Blue Devils, che avrebbe impressionato scouts e tecnici di Boston per le sue doti di tiratore e per la straordinaria rapidità di movimento (in relazione a un ragazzo di circa due metri di altezza). Secondo quanto riportato da Dave McMenamin di Espn, Tatum sarebbe ora al secondo provino con i biancoverdi, dopo averne già svolto uno qualche giorno fa sull'altra sponda degli Stati Uniti, a Los Angeles. Prosegue dunque la caccia alla miglior scelta della franchigia di Boston, dopo che Markelle Fultz è stato sostanzialmente "ceduto" ai Philadelphia 76ers, nell'ambito di una trade che guarda al futuro (un'altra scelta protetta al Draft del 2018). Celtics che si tengono comunque pronti a ogni evenienza, nella consapevolezza che, prima di loro, giovedì notte, saranno i Los Angeles Lakers ad effettuare una chiamata importante, la seconda di quelle scandite dal commissioner Adam Silver. Ecco perchè neanche Lonzo Ball può essere considerato fuori dai giochi: nel caso in cui Magic Johnson e Rob Pelinka decidessero di bypassare il play da UCLA, Boston dovrebbe decidere se puntare su quello che è stato definito il nuovo Jason Kidd, oppure se proseguire nella ricerca di un numero tre, Josh Jackson o Tatum per intenderci, in una corsa a due che al momento vede ancora avvantaggiato il giocatore da Kansas, atteso - come Ball - a un altro workout pre-Draft con i biancoverdi nelle prossime ore.
Sembra invece raffreddarsi la pista che porta a Jimmy Butler dei Chicago Bulls, All-Star da tempo accostato ai Celtics. Secondo quanto reso noto da Espn, una trade che veda coinvolto Butler viene definita "improbabile". Butler, prodotto da Marquette University, è sotto contratto con la franchigia della Windy City fino al 2019, quando avrà a sua disposizione una player option per uscire dal contratto. Il giocatore avrebbe già fatto capire ai Bulls di non voler proseguire oltre il 2019 la sua avventura a Chicago, a meno di un improvviso e attualmente impronosticabile aumento di competitività della squadra allenata da Fred Hoiberg. Secondo quanto rivelato da K.C. Johnson del Chicago Tribune, diverse fonte interne all'NBA (tre anonimi general manager), avrebbero confermato che "ora come ora, una trade tra Celtics e Bulls per Butler è basata più su speculazioni che su fatti concreti". Spetta dunque ai due plenipotenziari di Chicago, Gar Forman e John Paxson, decidere cosa fare di Butler: puntare su di lui o ricostruire partendo da uno scambio che lo coinvolga. Un incontro chiarificatore sarebbe intanto già avvenuto, con il numero ventuno dei Bulls che un paio di settimane fa avrebbe discusso del suo futuro a breve termine proprio con i due massimi dirigenti della franchigia. Una franchigia che - spiega ancora il Chicago Tribune - non avrebbe intenzione di farsi cogliere impreparata nel caso di addio della loro superstar nell'estate del 2019.