La sconfitta contro gli Utah Jazz nel primo turno dei playoff ha sancito il ritiro di Paul Pierce. Infatti, la sciagurata prestazione dei Los Angeles Clippers allo Staples Center, contro i mormoni, è stato l'ultimo atto non solo della stagione tormentata - l'ennesima - della Lob City - ma anche l'ultima gara da giocatore NBA di 'The Truth' , uno dei giocatori più rappresentativi dell'intera lega negli ultimi venti anni. Pierce, dopo 19 stagioni vissute ai massimi livelli, lascia l'attività agonistica e rende storia una magnificiente, gemmea carriera.

Una lunga militanza ai Boston Celtics, dal 1998 al 2013, con i quali Pierce ha timbrato 1102 volte il cartellino, realizzando con la maglia dei 'verdi' del Massachussets ben 24.021 punti. Proprio Boston è diventata la 'sua' squadra, riuscendo a conquistare l'anello nel 2008 e diventare l'indiscusso leader dei celtici nelle Finals disputate contro i Los Angeles Lakers. In quella fantasmagoriga serie, il ragazzo da Inglewood trascinò i suoi compagni al titolo, conquistando inoltre anche il premio di MVP delle Finals. Fu in quell'occasione che Pierce visse il periodo più alto della sua lunga militanza in Massachussets, ed in generale, della sua carriera. Il 28 giugno 2013, giorno del draft 2013, i Celtics si accordarono con i Brooklyn Nets per la cessione di Pierce, di Kevin Garnett e di Jason Terry in cambio di Gerald Wallace, Kris Humphries, MarShon Brooks, Kris Joseph, Keith Bogans ed alcune scelte a draft future. Iniziò dunque, il giorno dopo, con l'ufficializzazione della 'mega' trade, una nuova vita per 'The Truth', in quel di New York. Ha poi, nei successivi anni, quelli più vicini ai giorni nostri, militato anche con la maglia degli Washington Wizards, firmando con i maghi capitolini un biennale, ma rescindendo però dal contratto l'anno successivo, in piena offseason. Si accordò, quindi, con i Clippers, giocando le ultime due stagioni in California, prima di prendere la decisione 'capitale' e decidere di appendere le scarpe al chiodo, dando il benservito alla sua carriera.

Due giorni fa, l'ultima gara da giocatore con la maglia dei Clips. Complice l'assenza di Blake Griffin, out a causa della frattura dell'alluce del piede destro, Pierce è stato molto utilizzato in gara 7 dall'head coach Doc Rivers. Partendo dalla panchina, il nativo di Oakland è restato in campo poco più di 21' minuti, fatturando 6 punti, aggiungendoci 3 rimbalzi ed 1 assist per un 2 su 4 totale dal campo. E' stato l'ultimo giocatore di LA ad uscire dagli spogliatoi, ed anche lo speaker della Lob City gli ha riservato una speciale presentazione al suo ingresso sul parquet dello Staples Center. Un emozionante ultimo giorno, vissuto a 365° gradi da Pierce che nell'immediato dopogara, ha rilasciato un'ultima intervista da giocatore ai microfoni di ESPN.

"A dire il vero, ho affrontato questa gara come se fosse una semplice partita, non l'ultima della mia carriera. Mi sono preparato alla solita maniera, ho fatto la solita strada, mangiato come d'abitudine. Niente di particolare, sul serio. Non ho voluto pensare al fatto che sarebbe potuta essere la mia ultima partita in carriera. Se lo avessi fatto non mi sarei concentrato su questo incontro che per noi era molto importante, perchè era una sfida da dentro o fuori. E' comunque tutto molto strano, non ho ancora realizzato a pieno il fatto che la mia carriera sia finita, ma qualsiasi cosa mi riserverà il futuro rimarrò sempre vicino alla pallacanestro, questo è ormai il mio mondo. Non so ora cosa farò, forse l'allenatore o forse il giornalista, ora è però presto per dirlo. Mi piace viaggiare e continuerò ad essere ambasciatore della NBA dovunque andrò. Come vorrei essere ricordato? Per la mia etica del lavoro, la passione per il basket, lo spirito di competizione. Questi i miei valori. Ho dato davvero tutto sul parquet per me stesso e per tutti i miei fans. A questo punto, con l'età che è avanzata inesorabile, nulla può farmi cambiare idea, è giusto che io mi faccia da parte".

E' giunta così al termine la lunghissima storia d'amore di Paul Pierce giocatore con l'NBA. Nell'ottobre 2016, annunciò la sua voglia di farsi tesserare, almeno per un giorno, dai Boston Celtics, per poter chiudere la carriera con la sua gloriosa '34' biancoverde. "Voglio rimettermi addosso quell'uniforme per l'ultima volta, anche solo per un giorno, così da poter dire che ho chiuso la carriera da vero celtico" queste furono le parole che l'ala piccola enunciò sempre ad ESPN. Molto difficile che accada tutto questo, una cosa però è certa: i Celtics ritireranno la maglia di Pierce, e procederanno ad organizzare il tutto nei prossimi mesi, contornando la cerimonia con una speciale manifestazione. Sconosciuto, al momento, il periodo, ma si pensa che sarà possibile procedere per l'inizio della prossima regular season.

Maggiori indicazioni saranno date dal co-proprietario della franchigia, Wycliffe Grousbeck, il quale, nel frattempo, ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni al programma Toucher and Rich su The Sports Hub 98.5. ha dedicato a Pierce parole al miele: "Ritireremo la maglia numero 34, nessuno più vestirà questa casacca. Questo per omaggiare paul Pierce che per noi è stato più di un semplice giocatore. Per noi è stata un'icona, un qualcosa di troppo grande che non posso descrivere a parole. Al momento siamo impegnati con i playoff, appena entreremo in offseason , parlerò anche con Ainge e Stevens ed affronteremo tutti i temi di questa questione. Paul merita tanto, e gli riserveremo il giusto tributo". Poi, conclude: "Per un celtico come lui, le nostre porte saranno sempre aperte, il suo nome ora è già storia per la nostra famiglia".