Nonostante i soli 22 anni, Nikola Jokic è già diventato l'uomo franchigia dei Denver Nuggets e si candida fortemente alla vittoria del premio di Most Improved Player. Le cifre aiutano a farsi un'idea.
In appena 6 minuti in più di impiego, rispetto alla scorsa stagione, ha in media raddoppiato il numero di assist, segnato 6 punti in più, catturato quasi 3 rimbalzi in più, migliorato sensibilmente la percentuale dal campo e il rapporto assist/palle perse da 1.82 a 2.06.
Tu taglia, al resto pensa lui
La sua pazzesca visione di gioco, unita alla voglia di passare la palla, sta facendo innamorare di lui sempe più appassionati, e lo staff tecnico dei Nuggets cerca di sfruttare al massimo questa sua dote facendo sì che i giocatori siano in costante movimento. E proprio l'abilità di pescare i tagli dei compagni è il pezzo forte della casa, in cui si nota come Jokic giochi sempre a testa alta e sappia leggere in tempi brevissimi il campo.
E non si tratta solamente di vedere il taglio, perchè poi bisogna anche fare passaggi perfetti per evitare che il tutto si trasformi solo in una palla persa.
Qui invece va verso il compagno con l'intenzione di giocare una situazione di dribble hand-off, ma la difesa di Milwaukee riesce ad impedire la ricezione a Harris, che così taglia verso il canestro sapendo che se ci sarà la possibilità Jokic gli recapiterà il pallone. Cosa che infatti puntualmente accade.
I compagni sanno che, appena The Joker (questo il suo soprannome) riceve palla, è anche nel loro interesse tagliare in quanto potrebbero trovare due punti facili. E qui sono addirittura in due a tagliare: non solo Wilson Chandler, che è anche colui che ha effettuato il passaggio al lungo serbo, ma anche Faried sta cominciando un taglio lungo la linea di fondo. Il risultato è una schiacciata facile facile.
Il concetto non cambia anche quando riceve in post basso: Chandler taglia, il difensore lo insegue e il lato debole è in ritardo. Jokic naturalmente pesca il compagno per altri due punti comodi.
Letture giuste anche in situazioni dinamiche
Jokic non si limita a fare letture di questo tipo in situazioni statiche, e così più volte ha addirittura guidato il contropiede in palleggio oppure ha smazzato assist dopo aver ricevuto in situazioni di pick&roll.
Gli allenatori pagherebbero oro pur di avere in squadra lunghi in grado di pensare e fare passaggi del genere.
Pick&roll laterale: la difesa di Milwaukee, come tutte quelle in Nba e molte anche in Europa, decide di "mandare sul fondo", cercando di tenere il palleggiatore su un quarto di campo; però, e questa è una peculiarità della difesa dei Bucks, lo fanno in maniera molto aggressiva, con il difensore del bloccante che non rimane a protezione dell'area ma esce quasi fino alla linea dei 3 punti. Una volta che il palleggiatore (Nelson in questa circostanza) riesce a servire il rollante Jokic, i due difensori del lato debole aiutano e riempiono l'area. La maggioranza dei lunghi qui sarebbe andata al tiro, che sarebbe stato sicuramente contestato da Teletovic. Invece Jokic mette in mostra tutta la sua visione di gioco, oltre all'ottima coordinazione necessaria per fare una giocata del genere, e scarica in angolo per Barton.
Altra situazione di pick&roll, altra lettura di assoluto livello: qua va a servire, con timing perfetto, il taglio di Harris lungo la linea di fondo, quasi nascosto dietro la difesa.
Un altro esempio: la difesa raddoppia Nelson, che riesce a servire Jokic, il quale si trova così a gestire di fatto un 3contro2. Finta di passaggio alla guardia e assist no-look a Faried sotto canestro. Il vostro tipico lungo... Ah no?
Ci dà un'altra dimostrazione contro Cleveland, dove punisce le rotazioni della difesa con questo assist che passa esattamente tra Thompson e Love:
Quanti giocatori ci sono al mondo in grado, nel giro di 6 secondi, di difendere sulla penetrazione di Butler, prendere il rimbalzo, guidare il contropiede e mettere un compagno in condizione di tirare con tutto lo spazio del mondo? Perchè è esattamente ciò che fa Jokic in questa clip tratta dalla partita (vinta) contro i Bulls. Notevole come rallenti poco prima della lunetta per costringere Robin Lopez a decidere se difendere su di lui o su Chandler in angolo: il lungo di Chicago giustamente vuole fermare la palla, e così Jokic serve il compagno in angolo.
Un'azione del genere è da point forward, come viene definita oltreoceano l'ala che funge sostanzialmente da secondo playmaker in campo, grazie appunto alla sua visione di gioco e alle sue abilità di passaggio. Boris Diaw e Draymond Green sono altri due esempi che vengono subito alla mente, solo che entrambi sono quasi 10 centimetri più bassi di Jokic...
Stessa partita, e addirittura a fare la rimessa è Nelson - il playmaker della squadra - e a ricevere l'apertura è Jokic - nominalmente l'ala o il centro della squadra a seconda dei quintetti. Ciò dimostra come i compagni abbiano la massima fiducia in lui, e questo passaggio ad una mano dal palleggio a Gallinari ci spiega (nel caso ce ne fosse ancora bisogno) il perchè.
Assist anche da rimbalzo
Un'altra - l'ennesima - dimostrazione della sua pazzesca visione di gioco la abbiamo ogni volta che riesce a conquistare un rimbalzo in attacco. Per quasi tutti è una cosa istintiva andare di nuovo su per cercare di convertire il rimbalzo in due punti; invece Jokic appena controlla il pallone riesce subito ad avere nella testa una mappa del campo, e passaggi del genere ti lasciano a bocca aperta.
Godetevi queste clip!
Non solo assist, anche punti - in post basso e da dietro l'arco
In apertura abbiamo detto che, oltre ad aver raddoppiato il numero di assist, rispetto alla stagione scorsa ha anche migliorato il proprio fatturato in termini realizzativi. E non dovrebbe stupire se guardiamo al lavoro di piedi che mette in mostra in questo 1contro1 in post basso contro Love:
Qui è alle prese con Thompson, e si inventa un canestro svitandosi sulla linea di fondo nonostante la buona difesa.
E qua se la vede addirittura con James, che riesce a far indietraggiare (!!) avvicinandosi così a canestro quanto basta per stampargli un semigancio in faccia.
Quando riceve palla in post basso, non gioca necessariamente spalle a canestro. Può anche fronteggiarti e spararti un tiro in faccia.
Ha anche un discreto tiro da 3 punti (tira con il 33%), fondamentale per aprire il campo quando gioca da numero 4 accanto a Plumlee. E c'è da scommettere che sarà uno degli aspetti su cui lavorerà quest'estate.