In uno dei periodi più neri, cupi, della storia dei Los Angeles Lakers, i gialloviola possono abbozzare incredibilmente un sorriso: il motivo è presto detto: la crescita, costante, del talento Ivica Zubac. Il pivot croato, scelto dai losangelini al Draft Nba 2016 con la 32^ pick, sta trovando un minutaggio sempre maggiore nelle rotazioni di coach Luke Walton, riuscendo a far intravedere finalmente di cosa è capace.

Sin da subito il croato è apparso un buon prospetto, con parecchio talento, ma ancora grezzo. Non ha nella velocità di movimento la sua arma maggiore, ma le sue braccia lunghissime, insieme all'altezza, ne fanno un abile stoppatore ed una presenza sempre costante sotto i tabelloni. Ha anche nelle corde il tiro dal post-basso, denotando il più delle volte una mano piuttosto morbida al tiro dalla media, oltre ad essere un discreto rollante in situazioni di pick and roll, tutte caratteristiche però da affinare, con il lavoro quotidiano.

Autore di una sufficiente Summer League con la casacca dei Lakers, chiusa con quasi 10 punti di media a partita, Zubac ha debuttato in regular season nella vittoria che la sua squadra ha conquistato contro gli Atlanta Hawks alla Philips Arena, debutto reso possibile, facilitato dall'assenza per infortunio del centro russo Timofej Mozgov. Dal quel giorno, il nativo di Mostar è entrato in pianta stabile nelle rotazioni dei Lakers, ed oggi ha una media di 14.52 minuti in campo per ogni singolo match.

Un crescendo, che è culminato con la bella prestazione di questa notte, in cui il pivot ha fatturato una corposa doppia doppia da 25 punti ed 11 rimbalzi, tirando 12/15 dal campo. Il suo career-high non ha permesso però al suo team di evitare la sconfitta sul parquet dei Denver Nuggets, i quali si sono imposti con un netto e perentorio 129-101. Sono 30 finora le presenze di Zubac in stagione regolare, in cui il numero 40 ha totalizzato 6.9 punti e 4.1 rimbalzi di media a serata con una buona percentuale al tiro: 53.4%.

Margini di crescita impressionati per il rookie classe 1997: dovrà lavorare sul suo fisico, un 2 metri e 16 ancora un pò troppo esile, ed affinare la sua fase offensiva, dopodichè potrà assolutamente rendere al meglio in una Lega dal forte atletismo. Anche se ciò è solo una piccola goccia nel mare (in tempesta) dei Los Angeles Lakers, può essere che sia proprio questa a dare significato all'immediato futuro dei gialloviola.