E' Dion Waiters il "Salvatore della Patria" in casa Miami Heat? A quanto pare si, ed a testimoniarlo sono i numeri, che non mentono mai. Nel successo maturato questa notte contro gli altalenanti Charlotte Hornets (108-101), il gran protagonista del match è stato ancora una volta il nativo di Philadelphia, il quale ha realizzato 24 punti in 27' minuti d'impiego (con annessa un'assurda, mostruosa tripla a 45'' secondi dal termine che ha consegnato la W ai suoi) risultando essere un fattore (l'X Factor) per la sua squadra. La guardia tiratrice ex Cleveland Cavaliers ed Oklahoma City Thunder non è l'unica ragione, l'unico motivo del successo degli Heat, ma è comunque una parte importante del mix letale che l'head coach Erik Spolestra ha creato puntigliosamente grazie alla sua genialità.

Dallo scorso 17 gennaio, Miami ha disputato 24 gare di regular season, vincendone ben 20, ed il conseguente record di 20-4 è il migliore, in assoluto, dell'intera Lega. Proprio Dion Waiters, acquisto piuttosto "chiacchierato" in estate, è divenuto uno dei cardini dell'impianto di gioco degli Heat dopo una fase iniziale di stagione vissuta a singhiozzo: viaggia con una percentuale di tiro da oltre l'arco dei 7 metri e 25 piuttosto alta (45%) nelle ultime sue 20 esibizioni, a fronte dello scarso 22% con cui ha sparato a salve nelle prime 22 gare.  Il dato che balza all'occhio, dato per nulla secondario, è il fatto che Miami sta viaggiando con un ottimo record di 11 vittorie e 3 sconfitte nelle gare in cui Waiters fattura almeno 20 punti.

Una grossa mano alla causa Heat è offerta dal play sloveno Goran Dragic; aldilà della doppia doppia da 22 punti e 10 assist inflitta a Charlotte, il nativo di Lubiana viaggia su cifre di assoluto rispetto da inizio 2017, risultando essere quasi sempre uno dei primi violini offensivi di squadra. i suoi 20.2 punti, 3.8 rimbalzi e 6.0 assist di media a serata è uno dei segreti (se così può essere descritto) della feroce rimonta di Miami.

Un buon impatto è però offerto dalla panchina: la second unit è una delle più prolifiche dell'Asociation, difatti anche nel successo di questa notte, la sfida tra le due panchine si è chiusa in netto vantaggio a favore di Miami (38-18), in cui è spiccata la prestazione di James Johnson, autore di 10 punti, 6 rimbalzi e 5 assist in poco meno di 30' minuti sul parquet.

Ad un certo punto della stagione i Miami Heat erano 11-30, e le possibilità di playoff si attestavano intorno allo 0.03%. La vittoria di questa notte alla "Triple A", e la contemporanea sconfitta dei Chicago Bulls in trasferta ad Orlando, ha spostato l'inerzia totalmente nelle mani della franchigia di South Beach, ormai distante appena un tiro di schioppo dall'ottava piazza. Dopo una rimonta incredibile, ai limiti dell'immaginabile, gli Heat sono giunti sull'uscio del paradiso e sono pronti a raccogliere i frutti sperati. La lunga ed impervia rincorsa è giunta quasi al termine, e Miami è dunque pronta ad accomodarsi nuovamente al tavolo delle grandi.