Al primo spartiacque della stagione, e cioè alla pausa per consentire la disputa di una delle manifestazioni più attese dagli appassionati, l'All Star Game, i candidati più accreditati ad ottenere l'ambito titolo di "Mvp" sono sostanzialmente due: James Harden e Russell Westbrook. L'uomo con la barba lunga, quello con la numero 13 di Houston, è leggermente in vantaggio rispetto al collega, ma solo ed esclusivamente in virtù del fatto che i suoi Rockets stanno viaggiando a mille all'ora nella Western Conference (attualmente terzi con 40 vittorie e sole 13 sconfitte). A differenza dei texani, indottrinati dal totem Mike D'Antoni e rivelazione della stagione regolare ad Ovest, i Thunder di Big Russ procedono più a rilento, dimostrando di non aver digerito ancora a pieno la sanguinosa partenza in offseason di Kevin Durant, ex gemello tremendo di Westbrook. Oklahoma è settima (32 vittorie e 25 sconfitte), ma con un vantaggio rassicurante rispetto ai Sacramento Kings attualmente noni (8 partite).
PERCHE' HARDEN: Harden perchè è il faro dei nuovi Rockets targati Mike D'Antoni. Il nuovo vestito che gli ha cucito addosso il coach ex Suns gli calza alla perfezione, il Barba da pura point guard ha ulteriormente aumentato la propria pericolosità sul parquet. Terzo miglior marcatore dell'intera Lega con 29.2 punti di media per ogni singolo match, il dato che balza agli occhi snocciolando le cifre di Harden è quello relativo agli assist. Essendo il portatore di palla principe della sua squadra, ed essendo dotato di un "ball handling" fuori dal comune, l'asso dei Razzi risulta essere per distacco il miglior passatore della Lega, con 11.3 assist di media a partita. Oltre al ruolo di scorer, il Barba ha scoperto di possedere una forte dote da assistman, con la sua straordinaria visione di gioco è capace di spezzare in due le difese di qualsiasi squadra, come le acque del Mar Rosso dinnanzi a Mosè. Con un quoziente cestistico animalesco, "The Beard" ha migliorato le percentuali di tiro rispetto allo scorso anno (44% dal campo, 35.3% dall'arco dei 7 metri e 25), risultando a tutti gli effetti immarcabile. Una stagione fuori le righe per il campionissimo di Houston, testimoniata dalle tredici triple doppie fin qui realizzate, tra cui spicca quella realizzata ai New York Knicks durante l'ultima partita del 2016: nell'occasione Harden ritoccò il suo personalissimo career-high, alzandone l'asticella a 53 punti, speziando il tutto con 16 rimbalzi e 17 assist. Una mirabolante performance, una delle migliori di tutti i tempi di un atleta in canotta Rockets.
PERCHE' WESTBROOK: Westbrook perchè è l'unico atleta capace di caricarsi la squadra sulle spalle ed a far vincere da solo le partite agli Oklahoma City Thunder. Big Russ sembra aver tratto beneficio dalla partenza del suo ex compagno (in tutti i sensi) Kevin Durant. Fino ad ora il numero zero dei Thunder non ha saltato una partita, è stato sempre lì al suo posto a guidare i suoi contro tutto e tutti. Russell Westbrook è così: straripante, irresistibile, incontenibile. Cifre da sogno quelle che contornano la stagione del nativo di Long Beach, il quale è l'unico, dai tempi del leggendario Oscar Robertson (1961-62), capace di viaggiare in tripla doppia di media (31.1 punti, 10.5 rimbalzi e 10.1 assist a partita), seppur attorno non abbia un "supporting cast" all'altezza del suo infinito, smisurato talento. I 31 punti di media issano Russ in testa alla classifica dei marcatori, a poco più di un punto di distacco dal secondo (Isaiah Thomas) fermo a 29.9. Una stagione sovraumana la sua, in cui ogni partita dei Thunder può trasformarsi nel suo show personale, condito da penetrazioni a canestro, jumper dalla media e schiacciate ai limiti del paranormale. Una "Triplde Double Machine", un cyborg di cui tutti ne conoscono l'identità ma nessuno riesce a fermarne il violento impeto. Uno "zero", sempre più numero uno.
James Harden o Russell Westbrook? Il dubbio tra il Barba e Russ continuerà a dominare la corsa al titolo di miglior giocatore della Lega. Il testa a testa proseguirà fino al termine della Regular Season, senza esclusione di colpi, e noi continueremo ad esaltarci, continueremo ad insaporire le nostri notti insonni con queste gesta divine. Un appassionante "tête-à-tête" che vorremmo non finisse mai.