I dieci starters per l'NBA All Star Game 2017 di New Orleans hanno finalmente un volto. Dopo le polemiche per i risultati parziali, lo stupore e le delusioni, è tempo di verdetti. Crudi, in certi casi; più "piacevoli", per altri. Al centro dell'attenzione soprattutto c'è la Western Conference, quella che secondo il voto popolare sembrava dover regalare la sorpresa delle sorprese, e ci è riuscita in pieno, seppur in altro modo rispetto alle previsioni.
Western Conference
Secondo il fan rank infatti Zaza Pachulia si sarebbe dovuto prendere uno spot in quintetto per la mobilitazione georgiana al voto, ma il nuovo sistema, che calcola la media con l'average di altre due classifiche (una stilata dai giocatori, l'altra dagli organi media), ha salvato la NBA da un avvenimento che non avrebbe particolarmente aiutato dal punto di vista mediatico. Posti Durant e Leonard intoccabili, il terzo spot nel Frontcourt se l'è guadagnato Anthony Davis. Primo escluso invece DeMarcus Cousins, che non aveva però ricevuto voti a favore per essere tra i primi tre e quindi nel quintetto base.
La sorpresa si presenta dunque nel backcourt, dove non risulta in quintetto l'uomo-All Star per eccellenza: Russell Westbrook. Primo secondo giocatori e media, terzo per i tifosi, con una media pari a 2, uguale a quella di Curry e Harden - i due concorrenti - ma sfavorito dai voti ricevuti dalla giuria popolare e dunque escluso dai primi cinque. Nessun dubbio che Russ sarà comunque parte dell'evento, ma non vederlo in quintetto suona comunque abbastanza strano, nonostante la concorrenza sia di primo livello.
Eastern Conference
Un po' più lineare e con meno sorprese invece la Eastern Conference, la quale vede però terminare sul filo di lana un paio di corse che testimoniano un equilibrio in generale maggiore rispetto alla Western. A furor di popolo parte in quintetto per la prima volta Giannis Antetokounmpo, secondo dietro solo a LeBron in tutte le graduatorie, mentre il terzo spot del frontcourt se lo prende Jimmy Butler strappandolo a Embiid, mentre poco dietro rimane Love. Il lungo dei Sixers dovrebbe comunque essere protagonista, anche se vederlo in quintetto - dopo il vociare degli scorsi due anni e i primi mesi in NBA - avrebbe fatto un certo effetto.
Bagarre anche tra le guardie, dove Irving si piazza quasi indiscutibilmente primo, mentre DeRozan scippa il posto di un nulla a Dwyane Wade e Isaiah Thomas: il primo aveva il vantaggio della giuria popolare, ma trova pochi voti da giocatori e media, mentre il secondo viene bruciato proprio nel fan rank dallo scorer di Toronto. Quinto l'altro Raptor, Lowry. Attese ore le nomine dei coach per scoprire anche gli altri componenti e sentenziare i ventiquattro in campo nella partita delle stelle di New Orleans.