Non c'è pace per Anthony Davis. Se in campo nessun avversario sembra in grado di azzerare la tecnica e la forza fisica del "monociglio", la sfortuna sembra riuscirci, ed anche egregiamente, continuando a limitarne la RS con continui problemi fisici. L'ultimo della lunga serie si è presentato alla Bankers Life Fieldhouse, durante il terzo quarto della sfida che vedeva opposti i suoi Pelicans agli Indiana Pacers di coach McMillan.
The Brow, nell'attaccare il canestro e tentare di affondare la bimane, si è scontrato con il dirimpettaio Myles Turner, e nel piombare a terra è caduto in modo scomposto, rovinoso, sul fianco destro. Le condizioni fisiche del "maschio-alfa" della franchigia della Louisiana sono sembrate in un primo momento alquanto serie, con Davis a terra a contorcersi dal dolore. Trascorsi i primi tremendi attimi, Davis si è rialzato, visibilmente claudicante, ed ha comunque usufruito dei due tiri liberi guadagnati, prima di abbandonare il parquet e rientrare definitivamente negli spogliatoi, quando il cronometro offriva ancora 7.08 minuti da giocare nel terzo periodo.
Subito dopo il match, perso da New Orleans 95-98, l'head coach dei "pellicani" Alvin Gentry ha rilasciato qualche parola, riguardo a quanto capitato al suo uomo migliore, ai microfoni di ESPN: "Non so ancora nulla, dobbiamo verificare con il nostro staff medico, ma in ogni caso non credo sia qualcosa di serio. Anthony ha sentito parecchio dolore, sul fianco destro e nella zona del coccige, ma è dovuto al forte impatto con cui è caduto a terra. Potrebbe scamparsela solo con qualche livido".
Continua ad essere colma di ostacoli la Regular Season per Davis. Lunedì scorso ha saltato l'intero ultimo quarto a New York in seguito ad una botta all'anca sinistra (scontro con Kyle O' Quinn con conseguente planaggio sulle poltrone del Garden), ed è mancato nella successiva sfida del Barclays Center, seppur abbia completato l'intero riscaldamento con i compagni di squadra. La stella dei Pelicans già lo scorso anno ha dovuto fare i conti con i tanti problemi fisici che lo hanno costretto a saltare ben 21 partite, per lui un amaro career-high. Aldilà degli infortuni, ha comunque una media realizzativa di 29.3 punti e cattura 12.3 rimbalzi a partita, il tutto condito da 2.5 stoppate. In questa stagione "The Brow" viaggia con il secondo miglior grado di efficienza in campo (28.45), dato eloquente che rende l'idea di quanto sia imprescindibile per i Pelicans se vogliono continuare a cullare il sogno playoff.