Dopo sette lunghissimi anni torna il derby di Bologna, e lo fa nel migliore dei modi. Una partita bellissima giocata sul filo del rasoio e decisa solo al supplementare.

Super prestazione di Umeh, protagonista con 29 punti, uniti ai 20 di Spissu, letale dall'arco. Dall'altra parte brillante la coppia Ruzzier-Montano che combina per 43 punti ma non riesce ad impedire un altro trionfo Virtus che fa letteralmente impazzire la Unipol Arena di Casalecchio. Andiamo a rivivere il match.

Una volta una serie tra le due squadre principali della "capitale del basket" valeva il titolo di campione d'Italia, mentre ora (o meglio, per ora) i tifosi di Virtus e Fortitudo devono accontentarsi di una gara di regular season in Serie A2, in un Unipol Arena gremita all'inverosimile. All'ultima uscita del girone d'andata, la Segafredo comanda il girone est con 12 vittorie e due partite da recuperare, mentre la Fortitudo (9-7) insegue con qualche difficoltà in più.

L'inizio di partita sorride alla Virtus: dopo la bomba iniziale da distanza siderale di Mancinelli, parziale di 8-0 frutto della circolazione veloce delle V bianconere. Situazione congelata per diversi minuti, con i padroni di casa che spingono nel pitturato dopo il pick n'roll, mentre la F punta sulla circolazione. Tuttavia la retina non si muove finché non se ne occupa il capitano Mancinelli: l'abruzzese e Candi combinano per l'aggancio. Virtus in bonus, Lawson prima e Spizzichini poi si guadagnano la lunetta: 2/2 per l'americano, 0/2 per il suo compagno, che col suo errore permette alla F di colpire col solito Candi in transizione veloce. La Kontatto continua però a muovere la difesa a suon di penetrazioni: con 0.36 sul cronometro è Italiano a riaprire le marcature con un libero per l'11-10 che chiude una prima frazione ricca di contatti, falli in attacco e palle perse più che di realizzazioni.

Secondo quarto che sembra promettere diversamente: nei primi due minuti arrivano quattro canestri. Penetrazioni per la F, tagli in backdoor per la Virtus, ritmi alti e situazione stabile sul 14-16. I padroni di casa continuano a sbagliare dall'arco (0/9) ma gli avversari non ne approfittano, con Ruzzier troppo ingenuo in attacco.


Dall'altra parte Michelori inizia a dominare a rimbalzo con tre ricicli consecutivi sotto il tabellone avversario: il terzo è quello giusto per inaugurare le marcature da fuori con la bomba di Spissu che vale il 19-16 Segafredo. Si iscrive alle marcature anche Davide Raucci con una serpentina propiziata da Mancinelli. La Virtus azzarda un pressing a tutto campo, ma paga immediatamente: ottima transizione a tagliare fuori la difesa e tripla wide-open per Matteo Montano che si ripete un minuto dopo dall'angolo per l'impatto sul 24-24. Candi accumula il secondo fallo e Boniciolli lo tira subito fuori, ma la partita si riaccende: per la Segafredo è Spissu a colpire col secondo canestro in penetrazione, poi la tripla di Italiano sancisce il sorpasso Fortitudo. Il finale di tempo è scoppiettante: Spissu si alza ancora da tre, Montano risponde (rispettivamente 2 e 3 realizzazioni dalla lunga distanza) e Rosselli attacca il ferro sugli sgoccioli del cronometro per mandare tutti negli spogliatoi sul 33-30 nella caldissima Unipol Arena di Casalecchio.

Pronti, via, la prima azione del secondo tempo è una stoppata di Mancinelli che stronca la penetrazione di Umeh dalla sinistra, prima che un folgorante Spissu faccia segnare il suo dodicesimo punto, in fadeaway. Raucci e Rosselli si mangiano due triple comode, poi Montano può appoggiare tutto solo al tabellone la palla recuperata da Knox: 35-34.
Al centro del quarto è Umeh show per la Segafredo: letteralmente indemoniato il numero 3 con tre triple che lo fanno volare a quota 17 sul tabellino. In mezzo segnano, sempre dall'arco, Candi e Montano (dopo azione a dir poco rocambolesca) ma alla fine della fiera è timeout Boniciolli sul 46-40. A qualità risponde qualità: in uscita splendida penetrazione di Italiano, che rimane sull'onda per otto punti consecutivi: sorpasso, 46-47. Ultimi due minuti col doppio bonus attivo, che frutta una serie di viaggi in lunetta sia da una parte che dall'altra: ad interrompere la marcia dei tiri liberi è Spissu con la terza tripla personale. Dall'altra parte, però, la Kontatto allunga di nuovo sulla terza sirena: bravissimo Ruzzier a riciclare una quasi palla persa di Montano. Tiro da tre a bersaglio, 55-59.

Nell'ultima frazione la Virtus aggancia subito a quota 61, merito del solito caldissimo Spissu, ma l'allungo Kontatto è ancora un volta firmato da Montano con la tripla: prova maiuscola per il 14 della F che si ripete poco dopo girando sul piede perno per il ventunesimo punto personale. A risvegliare l'Unipol ci pensa una schiacciata di Lawson (65-68), a cui risponde subito Michele Ruzzier, l'altro protagonista del secondo tempo per Boniciolli, dall'arco. Nel finale il coach della F rischia Candi e Mancinelli nonostante i quattro falli a testa, e subisce il rientro firmato dai liberi di Rosselli (8/8), Umeh e Lawson (6/8. Ai minuti cruciali si arriva sul 73-70 per la Fortitudo, e Mancinelli dimostra perché è il capitano di questa squadra: stoppata su Umeh, transizione e tripla pesantissima dall'arco prima di commettere il quinto fallo che lo costringe alla panchina. Un preziosissimo tap-in di Spizzichini riporta sotto la Virtus a un minuto dalla fine, quando Ruzzier, perfetto fino a questo momento, butta via la palla cercando lo scarico dalla penetrazione. Puntualmente arriva la punizione della schiacciata di Kenny Lawson. Al timeout è 76 pari. Candi, Spissu ed Italiano fanno a gara a chi gestisce peggio un possesso, a tre secondi dalla fine la rimessa Virtus è per Umeh, stoppato da Candi: è overtime.

Il ritmo rimane forsennato nel supplementare: Umeh colpisce col 2+1, Montano risponde dall'angolo dopo la penetrazione di Ruzzier. Dopo due perle, due sciocchezze; palla persa dello stesso play Fortitudo, emulato poco dopo da Spissu. Candi attacca in campo aperto, trova il sottomano ed il fallo di Umeh per il tredicesimo punto della sua partita. Tanti errori nel supplementare, la palla sembra pesare come piombo, poi si accende l'atmosfera: Umeh si fa riscattare con due triple sovrumane, intervallate dal bersaglio grosso di Italiano. Candi perde due palle decisamente ingenue, ma Knox dalla lunetta riesce a metterci una pezza per il -1 a quaranta secondi dal termine. Il finale è a dir poco concitato, ultimo possesso alla Kontatto: palla affidata a Montano che rimane imbottigliato a metà penetrazione ed è costretto a forzare. Palla sul ferro, esplode l'Unipol Arena, la Virtus Bologna è campione d'inverno ma soprattutto si porta a casa il derby numero 104 della storia.