Charlotte Hornets - Miami Heat 91-82

Vincono e convincono gli Charlotte Hornets di Kemba Walker e Nic Batum, che davanti al pubblico amico superano i Miami Heat grazie ad un terzo quarto decisamente perfetto nelle due metà campo ed ottengono la seconda vittoria di fila raggiungendo i Celtics al terzo posto nella Eastern Conference. I padroni di casa ribaltano la sfida dopo un primo equilibrato ed una seconda frazione dominata dagli ospiti, che chiudono addirittura avanti di sette punti all'intervallo. Nonostante la pessima gara di Dragic, non al meglio, gli Heat approfittano della buona vena di Richardson per scappare nel punteggio, implementando il proprio vantaggio nei secondi dodici minuti grazie soprattutto all'apporto dalla panchina di Ellington e Johnson. Stenta a trovare ritmo l'attacco di casa, che invece trova nuova linfa dalla difesa oltre che dalla pausa lunga dell'intervallo (42-49 il punteggio).

Kemba Walker, guardia degli Hornets - Foto Espn.NBA
Kemba Walker, guardia degli Hornets - Foto Espn.NBA

Al ritorno in campo l'intensità dei padroni di casa è di tutt'altra pasta e, l'attacco di Spoelstra, ne risente fin dalle prime battute: l'8-0 di parziale vale l'aggancio ed il sorpasso, con Walker che prende in mano l'inerzia della contesa. Richardson e Whiteside provano a contenere l'irruenza della rimonta degli Hornets, ma pagano dazio alla seconda spallata dei padroni di casa che arriva a quattro dalla fine del terzo quarto: altro parziale, stavolta di 9-0, firmato ancora da Batum e dalla tripla di Walker. I sette punti di vantaggio, in una partita a bassissimo punteggio, rappresentano una buona dote da portare fino al termine della gara per Charlotte: Miami torna a contatto in un paio di occasioni, ma mai in parità; prima Sessions, poi Walker, chiudono definitivamente i conti. 

Memphis Grizzlies - Oklahoma City Thunder 114-80

Dimostrazione di forza dei Memphis Grizzlies, che grazie ad una solidissima difesa mettono la museruola a Russell Westbrook e tritano a domicilio gli Oklahoma City Thunder. Gara sostanzialmente ad un verso soltanto, con i padroni di casa che fin dalle prime battute di gara sembrano voler lasciare allo zero le iniziative personali, senza però dargli la possibilità di coinvolgere i compagni: Westbrook realizza, ma non mette a referto nemmeno un assist, mentre dalla parte opposta Gasol si mette a lavoro trascinando i suoi al primo break di serata. La difesa dei Grizzlies, fisica e difficile da superare, non consente ai lunghi dei Thunder di dare sfogo alle iniziative della propria stella, con le percentuali pessime da tre punti che fanno il resto. Memphis chiude ottimamente l'area, lasciando le briciole agli ospiti di Donovan: Randolph ed un ispiratissimo Daniels allungano nel punteggio, prima della pausa lunga che manda le squadre al riposo sul 55-39. Gara in ghiaccio che, dopo i primi minuti della ripresa, si conferma tale: Gasol è immarcabile e firma quasi da solo l'allungo fino all'episodio chiave: le proteste di Westbrook non vengono accolte e la sua frustrazione sfocia nell'espulsione. 

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L'uscita dai giochi di Westbrook a metà terzo quarto chiude di fatto i giochi, privando gli ospiti dell'uomo simbolo oltre che trascinatore dell'attacco. La difesa di Memphis tuttavia non demorde affatto e, dopo aver toccato i venti punti di vantaggio grazie a Gasol, nonostante qualche sporadica iniziativa di Kanter e soci, scappa definitivamente via ad inizio quarto periodo. L'11-1 di primi due minuti inaugura il garbage time finale, con i Thunder che non riescono a conterere l'impeto dei padroni di casa e si lasciano travolgere nel finale fino al -34 conclusivo.