Il venerdì di Eurolega comincia in Kazan, con la sfida tra Unics e Panathinaikos. Entrambe le squadre arrivano al match con un buono stato di forma: i padroni di casa hanno vinto in back-to-back, portando il proprio record sul 5-9. Stesso discorso per i greci, che hanno vinto gli ultimi 4 match disputati, rimanendo quindi agganciati alle primissime posizioni.
Il primo quarto è fortemente a tinte biancoverdi. Il Panathinaikos parte bene, Calathes prima e Singleton poi mettono a nudo tutte le difficoltà difensive dell’Unics, alternando meravigliosamente penetrazioni e pick ‘n’ roll. Sul 4-12 e con più di metà quarto da giocare, Pashutin prova a scuotere i suoi con un time out. Ma l’effetto ottenuto al rientro in campo non è quello desiderato: Singleton mette a segno una tripla, alla quale sì risponde Langford, ma con l’ennesima forzatura dell’Unics. È evidente come l’attacco dei kazaki sia in difficoltà nell’assaltare i greci, e soltanto il grande talento dell’americano tiene a galla i padroni di casa. Alla fine, però, l’Unics riesce a rientrare in gara, ancora con Langford, chiudendo il primo parziale sul 13-19 in favore del Pana.
Così come il primo quarto, il secondo comincia con un paio di grandi giocate di Singleton che, in un amen, segna 5 punti. Il Panathinaikos sembra così di nuovo in controllo ma un paio di canestri di Williams e del solito Langford portano la partita addirittura in parità. Il match prende così una piega strana: tanti canestri, attacchi che si preferiscono alle difese e le squadre, inevitabilmente, si “allungano”. L’Unics prova a sfruttare il momento, considerata anche la poco fluidità del proprio attacco, ma i greci vanno ancora a canestro con il solito Calathes, questa volta aiutato anche da Rivers, che, con un minuto e mezzo da giocare, spara la tripla del +10.
Il primo tempo si chiude così sul 35-44 grazie al canestro finale di James. Il Panathinaikos dà la netta impressione di potersi accendere e spegnere in qualsiasi momento, con l’Unics in balia delle lune avversarie, e più precisamente di quelle di Calathes e Singleton, che chiudono i primi 20 minuti con rispettivamente 15 e 12 punti.
E anche alla ripresa dei giochi, le cose non sembra destinate a cambiare. Il Panathinaikos apre un parziale di 7 punti a 0 e Calathes, ancora caldissimo, realizza un paio di canestri di rara bellezza, che mantengono i kazaki alla doppia cifra di svantaggio. Oltre al greco però, la squadra di Atene non riesce a trovare altre bocche da fuoco costanti e così, a lungo andare, l’Unics riesce a recuperare terreno. Calathes non è infatti infallibile, e, con il suo calo fisiologico, il Panathinaikos cede terribilmente terreno agli avversari. Antipov mette a segno un paio di triple clamorose e Langford e Colom lo seguono a ruota, con quest’ultimo bravissimo a realizzare proprio sul finire del terzo quarto. Con 10 minuti da giocare, l’Unics Kazan si trova incredibilmente a due soli punti dal Pana, incapace di trovare il fondo della retina con altri giocatori che non siano Calathes.
Con la concreta possibilità di portarla a casa quindi, la Basket-Hall Arena si accende definitivamente e rende l’ambiente infernale. I giocatori di Pashutin si caricano ulteriormente e, come se non bastasse, dopo un minuto dall’inizio del periodo, hanno la possibilità di pareggiare a quota 67. Colom però perde malamente il pallone, ma Bourusis sbaglia la tripla del +4. Arriva quindi una nuova occasione per l’Unics che, questa volta, decide di giocarsela con Langford. L’ala americana s’inventa una giocata mostruosa da tre punti, con uno step back da oltre l’arco che trova il fondo della retina e fa esplodere il pubblico kazako. L’inerzia della partita è adesso evidentemente a favore dei padroni di casa che, da questo momento in poi, se non per pochi secondi, non lasciano più la testa nel punteggio. Il Panathinaikos prova a reagire, Bourusis mette in crisi la difesa avversaria ma Langford, e il ritrovato Williams, riescono sempre a controbattere, colpo su colpo. Si arriva così agli ultimi tre minuti con il punteggio di 77-78 per il Panathinaikos e palla Unics. Colom e Williams confezionano un’azione splendida, che porta due punti facili all’Unics. I greci provano a riportarsi avanti ma James sbaglia il tap in sul rimbalzo d’attacco mentre Colom, freddissimo, segna i due punti dell’81-78. Con circa un minuto da giocare, il Panathinaikos non riesce più a segnare mentre l’Unics mette il punto esclamativo alla partita con l’alley oop di Williams. Sull’83-78, Pascual chiama TO per disegnare la rimessa per Rivers. Il numero 3 non sbaglia da oltre l’arco e, con due possessi ancora da giocare, la partita risulta ancora apertissima. L’Unics, palla in mano, ha l’intento di far passare il tempo e, alla fine, tira alla disperata. La palla sfiora il ferro, e con 8 secondi dalla sirena, il Panathinaikos cattura il rimbalzo che gli concede il tiro del sorpasso. I greci non hanno più time out, e improvvisano un attacco che porta Nichols ad un tiro parecchio forzato e che non tocca nemmeno il ferro.
Finisce così 83-81 in favore dei Kazaki, che, dopo essere stati sotto per tutta la partita e aver trovato il primo vantaggio soltanto nell’ultimo quarto, portano a casa la terza vittoria di fila e la sesta in questa Eurolega. Tanto rammarico invece dall’altra parte per una partita giocata con troppi alti e bassi.