Continua la crisi infinita dell'EA7 Milano in Eurolega: ieri i biancorossi sono stati sconfitti dal Barcellona. 89-75 il risultato finale. Una partita mai in discussione e dominata per tutti i 40 minuti dai blaugrana. Di fronte una squadra, quella catalana, che sta deludendo anche lei le aspettative in Europa (fino ad ieri era reduce da tre stop consecutivi). Ma nonostante ciò, Milano è stata disastrosa sin dai primi minuti della gara subendo 32 punti in un quarto, il primo, che ha inevitabilmente condizionato il resto della contesa. Settima sconfitta consecutiva in Eurolega. Inammisibile per le ambizioni della squadra menghina.
Si è raggiunto un punto di non ritorno: Milano è ormai una squadra vuota dentro, depressa, sfiduciata e allo sbando completamente. Serve una reazione per uscire da un momento nero, soprattutto a livello psicologico. L'Olimpia appare fragile, vulnerabile, ed inoltre senza un leader capace nei momenti cruciali di indicare la via: l'anno scorso era Kruno Simon, ma quest'anno sembra l'ombra di stesso. Attentuanti? Forse le condizioni fisiche non ottimali di alcuni giocatori (Kalnietis e Macvan in primis). Ma non basta. Non può bastare questo.
Il principale colpevole è Jasmin Repesa: l'allenatore croato non è riuscito a dare un gioco a questa squadra, ma soprattutto continua con alcune scelte alquanto discutibili. Ad esempio il cambio sistematico difensivo sui pick and roll, che di per sè non è neanche una brutta idea, ma deve avere gli uomini adatti per eseguirlo per non prendere canestri troppo facili (Raduljica purtroppo non è uno di questi). L'ex fortitudico continua inoltre ad usare con il contagocce giocatori come Awudu Abass, al centro del progetto secondo Proli dopo la partenza di Alessandro Gentile, o addirittura a tenere in panchina per 40 minuti giovani di talento come Pascolo, Fontecchio o il capitano Cinciarini. Per il momento, la dirigenza meneghina continua a dare fiducia a Repesa, ma la decisione sembra maggiormente frutto di una mancanza di alternative che di fiducia incondizionata al tecnico.
Attenzione però a non dare solo la colpa all'allenatore, perchè come succede in questi casi, parte del problema è pure dei giocatori. Questa squadra deve cambiare atteggiamento: manca la grinta, perchè se vieni battuto troppo facilmente in difesa o addirittura non difendi proprio, che colpa ne ha il tecnico? Zero. Il problema è la testa: perchè se è vero che Milano lavora in modo egregio in settimana nel corso degli allenamenti, come mai in partita non si ripete? Poi i nuovi innesti che dovevano fare la voce grossa, per il momento stanno deludendo le aspettative: Raduljica in primis, ma a ruota lo segue Hickman. Dopo la sconfitta contro il Panathinaikos di mercoledì scorso, c'è stato un confronto tra i giocatori nello spogliatoio, ma, evidentemente, non ha portato a nullla.
Si necessita di una svolta, l'addio di Gentile evidentemente non è bastato: se i vertici dell'EA7 vorranno cambiare qualcosa, sicuramente il primo a saltare sarà proprio Repesa, perchè non si può mandare via un'intera squadra. Come si dice in questi casi, ne punisci uno per salvare gli altri. In quel caso la panchina potrebbe essere affidata a Cancellieri fino al termine della stagione.
Attenzione al campionato. Fino a questo momento Milano continua a dominare in Italia e con una sola sconfitta è in testa nella LBA. Ma anche alla domenica, la squadra di Repesa ha mostrato i problemi citati sopra, riuscendo tuttavia a mascherarli. Come? Non ce ne vogliano le altre squadre, ma basta guardare le due classifiche per punti fatti e subiti per capire quanto è calato il livello del basket italiano: da una parte Milano è saldamente al comando, nell'altra è ultima.
L'Olimpia Milano è sempre di più in balia di se stessa. Se in Europa la situazione appare ormai compromessa, in Italia no. Martedì Milano è attesa sul campo di Reggio Emilia, impegno non facile. Con un'altra sconfitta in campionato si toccherebbe davvero il fondo. E lì potrebbe essere davvero difficile rialzarsi.