Una partita bellissima, un finale clamoroso alla Turkish Basketball Super League Arena. Il Darussafaka rimonta in maniera pazzesca un vantaggio che il Maccabi Tel Aviv, al termine dei primi due quarti, era riuscito a portare in doppia cifra, dilapidandolo a cavallo del terzo e quarto quarto. Ottava vittoria in Eurolega per i turchi, sempre più in zona playoffs; nona sconfitta invece per il Maccabi, terz’ultimo con alle spalle le sole Milano e Galatasary.
Eppure, come detto, l’inizio della partita è tutta a favore della squadra di Tel Aviv. La squadra di Lior Lubin non gioca bene in attacco, ma riesce sempre a sfangarla grazie ad un super Goudelock e alla fine, nonostante i padroni di casa costruiscano buoni tiri, il Maccabi riesce a piazzare il parziale decisivo per chiudere avanti i primi 10 minuti.
Il secondo periodo è praticamente fotocopia del primo: Goudelock, Pnini e Rudd si scatenano da oltre l’arco, e in un amen, il 13-22 con cui si è chiuso il primo quarto, diventa 30-13 con un parziale di 22-3. Wilbekin e Clybun provano ad arrestare l’emorragia, piazzando un mini parziale di 5 punti a 0, ma Lubin chiama TimeOut, rompendo subito il ritmo agli avversari. Il Darussafaka sembra però aver preso energie, e piano piano, grazie ai canestri di Clybun ed Eden, riescono a riavvicinarsi lentamente. Al fine primo tempo, il risultato è tuttavia di 30-48 in favore degli ospiti, arrivato grazie ai canestri di Goudelock e Weems che ricacciano indietro i turchi.
Al rientro dagli spogliatoi, però, accade l’inimmaginabile: gli uomini di David Blatt sono scatenati e in meno di metà quarto si portano praticamente a un paio di possessi di distacco. Ai soliti Wilbekin e Clybun, si aggiungono anche Wanamaker e Harangody, che cominciano a piazzare dei canestri da tre. Il pubblico si scalda, intuisce la possibilità di rimonta ed aumenta il proprio volume. Il Maccabi, intimorito da un clima totalmente ostico, perde fiducia e se i tanti isolamenti del primo tempo portavano ugualmente punti, adesso non è più così. L’unico che riesce a trovare il fondo della retina con continuità è il solito Goudelock che però non può bastare. Il Darussafaka trova così il pareggio ed il sorpasso, tornando avanti per la prima volta dal primo quarto. L’arena è una bolgia e, nonostante un risultato in bilico, l’inerzia è evidentemente a favore dei padroni di casa.
Con l’ultimo quarto che comincia sul 61-58, il Darussafaka non vuole perdere l’occasione di vincere un match così importante, continuando a pressare e a giocare con un’incredibile intensità. Dunn, Iverson e l’implacabile Goudelock provano a rispondere, anche discretamente, agli attacchi avversari, riuscendo a non far creare il solco nel punteggio. Il finale di partita è così un testa a testa emozionantissimo, con Wilbekin visibilmente in preda ad un delirio di onnipotenza. La sua tripla decisiva che spara in faccia a Dunn, che vale l’82-78 a 25 secondi dalla fine, è il chiaro segno del suo straordinario momento. Il Maccabi è alle corde, gli serve un canestro veloce per provare a riaprirla e Smith riesce anche a trovare una buona linea di penetrazione se non che, Anderson gli rimedia una stoppata clamorosa che chiude i giochi. Finisce così 86-84, con la tripla sulla sirena di Dunn totalmente inutile.