Il successo di Cremona ha fatto bene ad Avellino. Contro Cibona, gli irpini conquistano il settimo successo stagionale nella Basketball Champions League, ipotecano il passaggio al secondo turno e soprattutto dimostrano di essere tornati la squadra scintillante in attacco e determinata in difesa di qualche settimana fa.
Eppure, alla vigilia la partita con Cibona, in gran forma nel proprio campionato e con un Reynolds in più rispetto all'andata (la guardia viaggia a 16 punti di media con i croati) era temuta, a maggior ragione vista l'assenza per infortunio di Cusin e la presenza dall'altra parte di Ante Zizic, prima scelta di Boston nell'ultimo draft.
In campo, tolti i primi minuti, non c'è invece stata storia: Avellino perfetta su entrambi i fronti, con tutti i giocatori a dare il proprio contributo, e Cibona letteralmente spazzata via.
Primo tempo Cibona parte con un 2/3 nei primi due attacchi della partita (0-5), mentre Avellino fatica a carburare, riuscendo ad andare a canestro soltanto al quarto tentativo, con Thomas. La presenza forzata di Fesenko non aiuta gli irpini a difendere sul lunghi avversari, col 19enne Zizic subito protagonista con 6 punti (6-11).
Cibona tuttavia non prende il largo a causa di un paio di forzature di Reynolds, e la Sidigas impatta con una tripla di Ragland (11-11). Il timeout chiamato da Mulaomerovic non sortisce l'effetto voluto, tanto che Avellino sorpassa in contropiede con Randolph e allunga con le triple di Thomas e dello stesso Randolph (19-11) chiudendo un parziale di 13-0. Gli ospiti interrompono l'emorragia offensiva con Sulejmanovic (ex Capo d'Orlando con cui ha giocato 4 gare nel 2015), ma non hanno armi per fermare gli indemoniati esterni di Avellino, che tocca il +10 (23-13), chiudendo il quarto sul 25-17.
Avellino allunga nella prima metà del secondo quarto con una tripla di Zerini e con i canestri di Randolph (il primo in doppia cifra) e Ragland. Di contro, Cibona realizza un solo canestro, con Slavica, e scivola a -15 (34-19) dopo una schiacciata imperiosa di Randolph. Avellino concede un paio di canestri agli avversari, ma tocca il +16 con una tripla di Ragland (39-23) e può permettersi di dare spazio a Severini e Parlato. Cibona lima qualche punto, tuttavia la Sidigas realizza l'ultimo canestro con una schiacciata del solito Randolph e va al riposo lungo sul 41-29.
Secondo tempo Cibona si aggrappa al suo uomo di maggior talento, Zizic, per non sprofondare. Avellino gestisce il vantaggio con sicurezza, pur concedendo qualche rimbalzo di troppo, e trova schiacciate in serie con Fesenko e Obasohan (49-35). Cibona non trova il tiro da oltre l'arco nonostante i tentativi a ripetizione di Joksimovic, mentre Avellino infila due triple con Obasohan e Ragland e vola sul +18 (55-37). Sacripanti fa rifiatare Ragland, pagando natualmente in attacco, ma Avellino è comunque in grado di contenere il tentativo di rimonta di Cibona firmato da Sulejmanovic, chiudendo il quarto con un canestro di Green (64-50).
Dopo due minuti senza punti, nell'ultimo periodo Avellino allunga con una tripla di Zerini dall'angolo e trova il +20 con una schiacciata di Fesenko (70-50). Cibona perde Reynolds per infortunio, alzando di fatto bandiera bianca. Gli irpini toccano il massimo vantaggio (73-50) con una tripla di Parlato, mentre in panchina Mulaomerovic si copre gli occhi dopo l'ennesimo errore dei suoi.
La Sidigas può chiude in scioltezza la gara, tra gli applausi convinti del suo pubblico.