In casa Houston Rockets la festa per le dieci vittorie consecutive è stata macchiata dall'infortunio occorso al giovane centro svizzero Clint Capela. Un fortuito scontro di gioco con Karl-Anthony Towns, nel match disputato a Minneapolis due giorni fa, è costato a Capela la frattura del perone sinistro. Le sue condizioni sono subito apparse abbastanza serie, con il pivot costretto ad alzare bandiera bianca ed abbandonare il parquet visibilmente dolorante.

Gli esami strumentali del caso sono stati impietosi, diagnosi "pesante" che costringerà il giovane Clint ad una assenza forzata dai parquet di gioco per un periodo stimato intorno alle 6/8 settimane. Un duro colpo per il giocatore, divenuto centro titolare dei Rockets dopo la partenza di "Superman" Howard, e candidato legittimo al titolo di Most Improved Player NBA 2017 con 11.8 punti, 8 rimbalzi e 1.6 assist di media a partita.

Molto pesante sarà la sua assenza anche per le dinamiche di gioco dei Rockets. Il giocattolo quasi perfetto creato puntigliosamente, studiato nei minimi particolari da coach Mike D'Antoni, perde un pezzo da novanta. Verrà forzatamente accantonato il terribile pick and roll Harden - Capela che tanto male ha fatto in questi primi due mesi di Regular Season alle difese avversarie.

Un inizio di stagione strabiliante in casa Rockets, terzi nella Western Conference con l'invidiabile record di 21 vittorie e 7 sconfitte. Harden in corsa per il titolo di MVP, Gordon per quello di miglior sesto uomo. Era tutto perfetto, si appunto....era. Come un fulmine a ciel sereno, la dirigenza della franchigia texana si trova nella scomoda posizione di fronteggiare un problema non di poco conto. Due le ipotesi percorribili dal General Manager Daryl Morey. Affidarsi al centro Nene Hilario, offrendogli il ruolo di titolare aumentandone sensibilmente il suo minutaggio ed affiancargli il giovane Montrezl Harrell, oppure scandagliare il mercato della free agency a caccia di un centro che possa affiancare il brasiliano.