Atlanta rimane in partita quanto basta, ma alla fine lo strapotere dei Golden State Warriors ha ancora ragione. Finisce 105-100 per i ragazzi della baia la gara della notte alla Oracle Arena, i quali fanno dodici W in fila.
La sfida inizia con Klay Thompson ispiratissimo al tiro, soprattutto dall'arco, mentre Atlanta sfrutta in particolare i giochi a due tra Schroeder e Howard. I tagli al ferro di Bazemore si dimostrano efficaci, così come l'intensità difensiva degli Hawks, i quali però sono costretti a subire un terribile travolgente di 15-1 di Golden State. Gli ospiti, però, reagiscono: controllano i tabelloni e trovano buoni tiri in transizione o semi-transizione, terminando il primo quarto sotto solamente di 2 punti: 29-27.
Le difese salgono sempre più di livello, i Warriors concedono ben 18 punti dalle palle che perdono (11 turnover nel primo tempo), in particolare a causa di Durant e Curry. Le percentuali dal perimetro dei Dubs si sporcano, mentre i ragazzi di coach Bud trovano anche un buon apporto da Muscala, che mette in mostra tutte le sue qualità all'interno del pitturato. Ciò nonostante, anche gli ospiti non sono molto precisi in fase di impostazione, non riuscendo così a prendere un vantaggio consistente. Si va al riposo lungo con Atlanta avanti 53-50.
I Warriors muovono bene la palla, nessuno si isola e tutti ruotano. Thompson continua a svolgere un ottimo lavoro in uscita dai blocchi, così come Korver per Atlanta. Sono due bombe di KK ed un appoggio di Howard a portare gli ospiti avanti di 7 con meno di 4' da giocare nel terzo periodo. Muscala si dimostra costante ed efficiente sotto i tabelloni, mentre Millsap oggi non vede praticamente mai il canestro (3/11 dal campo). La panchina dei rossoneri porta moltissimi punti alla causa, a differenza di quella di Golden State. Iguodala mette un tiro da 3 di importanza psicologica più importante; Clark fa ancora meglio, mettendone uno sulla sirena assistito da Durant. 81-80 Atlanta a 12 minuti dalla fine.
Lo stesso Andre suona la carica all'inzio del quarto quarto portando i suoi fino a toccare i sette punti di vantaggio, ma gli Hawks rispondono affidandosi a Schroeder, il quale con qualche penetrazione li tiene a galla, ma nel finale esce lo strapotere della baia: Green piazza due stoppate decisive e Curry segna da tre su finta di blocco di Durant. Partita agli archivi, vince Golden State.