INDIANA PACERS-CLEVELAND CAVALIERS 103-93

Gli Indiana Pacers infliggono la seconda sconfitta stagionale ai Cleveland Cavs. A condurre i padroni di casa ci hanno pensato Paul George, alla prima doppia doppia dell'anno con 21 punti e 11 rimbalzi, e Jeff Teague (20 punti e 9 assist). Agli ospiti, invece, non bastano i 24 di Kyrie Irving e i 27 - con 16 palloni catturati sotto i tabelloni - di Love. A fare la differenza sono state soprattutto le palle perse (18 a 10 in "favore" dei Cavs) e il rendimento col tiro da 3 punti, vera arma di questo inizio di stagione della franchigia dell'Ohio, che però stanotte ne ha messe a segno soltanto 11 su 30. Da parte sua, Indiana in questo fondamentale è rimasta sopra al 40% per quasi tutta la partita, salvo poi scendere nel finale quando il risultato non era più in discussione

Non c'è LeBron James e - tenuto a riposo da coach Lue - J.R. Smith (out per un problema alla caviglia sinistra), ma Kevin Love continua a giocare in maniera meravigliosa, segnando da tutte le posizioni. Ciò nonostante, la transizone difensiva non è quella dei giorni migliori, così come la protezione del ferro. Il back court di Indiana segna a ripetizione e manda i padroni di casa avanti 30-19 dopo i primi 12 minuti di gioco. Teague inizia a dispensare assist per i compagni, che concretizzano bene ciò che gli viene recapitato dal numero 44. Con meno di 4 minuti sul cronometro del secondo quarto, Irving e Love decidono di salire in cattedra e una tripla a testa dei due campioni ricuce in parte lo strappo. Il pick and roll tra l'ex Duke e Thompson porta sempre buoni risultati, ma la difesa concede troppo. C'è poca comunicazione e le palle perse aumentano col passare dei minuti. Indiana, dal canto suo, approfitta di ciò per andare in contropiede con Teague, il quale spesso riesce ad entrare in area senza troppi problemi. George in attacco fa quello che vuole, mentre Turner piazza 4 stoppate nel solo primo tempo, che termina con i Pacers avanti 50-45.


Il tiro da 3 dei Cavs oggi non regala agli stessi le gioie delle prime 10 partite, mentre nella lotta a rimbalzo questi mantengono una supremazia consistente, anche se non riescono a sfruttare ciò per ripartire velocemente per avere fast break points. In difesa non ci sono close out, mentre Frye non è minimamente nelle stesse condizioni che lo hanno portato ad essere uno dei migliori in campo sia contro Charlotte che contro Toronto. Una sua bomba dall'angolo porta la squadra di McMillan avanti di 11, conservando poi il vantaggio fino all'ultimo riposo. L'ultima frazione di gioco inizia dunque col punteggio di 80-68. All'inizio dell'ultimo periodo Cleveland aumenta l'attenzione nella propria metà campo, concedendo solamente 6 punti nei primi 5 minuti in modo da tornare subito a -4 con un canestro in allontanamento di Irving. Rientra sul parquet George, ma è Teague a prendere in mano la squadra: l'ex Atlanta continua ad essere praticamente infallibile al tiro e a penetrare con facilità; Cleveland non copre le linee di passaggio in area e torna sotto di 10 lunghezze. Una tripla in transizione di Miles firma il +13 con 5'04" da giocare; la classe di Love ed un canestro da 3 di Frye accorciano le distanze, ma il ball movement non è quello delle scorse serate. Young conferma la buona serata al tiro (7/14) e alla fine sono i diversi errori dalla distanza ad affondare sempre di più i campioni NBA che, sotto di 12 a meno di 90 secondi dal gong, scelgono di alzare bandiera bianca.
Sesta vittoria stagionale per Indiana, che venerdì notte ospiterà i Pelicans. Cleveland, invece, nella stessa giornata accoglierà Detroit.

INDIANA PACERS (6-6): George: 21 punti e 11 rimbalzi; Teague: 20 punti e 9 assist; Young: 16 punti e 7 rimbalzi; Turner: 11 punti e 8 rimbalzi.
CLEVELAND CAVALIERS (8-2): Love: 27 punti e 16 rimbalzi; Irving: 24 punti.

BOSTON CELTICS-DALLAS MAVERICKS 90-83

I Boston Celtics battono in casa i Dallas Mavericks grazie ad un quarto periodo stellare di Isiah Thomas, autore di 22 dei suoi 30 punti negli ultimi 12 minuti. Ai Mavs non basta un superlativo Harrison Barnes (28 punti con 12/24 al tiro), dimostrando i soliti problemi in attacco, specialmente nella creazione di gioco. Per gli ospiti non c'è ancora Dirk Nowitzki, mentre la formazione di casa deve rinunciare ad Horford (commozione cerebrale) e Crowder (problema alla caviglia).
La partita inizia con Boston che sfrutta fin da subito i problemi al tiro dei Mavs, ripartendo sempre in contropiede grazie alla regia di Thomas. Il figlio omonimo di Isiah, inoltre, arriva al ferro con incredibile facilità, trovando anche buoni scarichi per gli altri esterni, Bradley su tutti. Quest'ultimo mette a segno 12 punti nel solo primo tempo, mentre i texani si affidano troppo agli isolamenti di Barnes, il quale trova qualche canestro in turnaround o dal gomito. Gli altri, invece, vanno a velocità inferiori: la transizione offensiva è lenta, nessuno è in grado di prendersi buoni tiri. Finney-Smith prova a mettere la propria energia a disposizione della squadra, ma con scarso successo. Nessuno va in penetrazione. sotto i tabelloni Bogut è troppo solo, mentre i C's nel pitturato fanno quello che vogliono. Se Boston non scappa nel punteggio è solamente a causa degli 11 turnover dei padroni di casa (Thomas indziato numero uno), i quali vanno al riposo lungo avanti 39-31.


​Nella ripresa i bianco-verdi allungano grazie a 5 punti di Olynyk (lato debole inesistente per la difesa di Dallas). Deron Williams non è certamente più quello dei tempi di Utah, gestendo in maniera statica il pallone e creando molto poco nella metà campo offensiva. I Mavericks tornano subito in scia grazie al talento di Barnes, che in fade away segna il canestro del meno 6. Dall'altra parte Amir Johnson continua a mettere tanta intensità, risultando molto utile sia a rimbalzo che in situazioni di pick and roll. La difesa dei ragazzi di Stevens, però, accusa i problemi già evidenziati nelle scorse settimane: rotazioni lente, uscite tardive e scarsa comunicazione, oltre che poca attenzione. Si segna poco, ma due bombe di Matthews - prima inesistente - ed una penetrazione di Barea consentono agli ospiti di terminare il terzo periodo sotto di 3 sole lunghezze: 57-54.
Nell'ultimo quarto Anderson segna 4 punti al ferro e firma il sorpasso. Adesso le due contendenti vanno avanti punto a punto. Nonostante i noti problemi di playmaking, Dallas ora trova più spesso la via del canestro, grazie soprattutto a Barnes - che contro Smart e Bradley riesce quasi sempre a segnare o a guadagnarsi un fallo - e Matthews. Boston, dal canto suo, si affida soprattutto al suo numero 4. A 5'17" dalla fine Bogut commette ingenuamente il suo sesto fallo, portando un blocco su Thomas in maniera irregolare. Quest'ultimo ora prende definitivamente in mano i suoi compagni, arrivando al ferro con continuità e profitto. con Barea che non riesce a fare nulla per evitarlo. Adesso Bradley ha preso definitivamente Barnes in difesa, ma l'ex Golden State continua a segnare tiri di difficoltà incredibile in step back. Harrison, tuttavia, si fa rubare una palla fondamentale da Smart, con Thomas che poi può appoggiare il +5. Matthews risponde dall'arco, ma una bomba da 8 metri dello stesso Thomas - il quale sfrutta benissimo il pick and roll con Johnson - firma nuovamente il +5 a 1'28" dalla sirena. Il TD Garden è una bolgia. Matthews ci riprova da 3 ma sbaglia e nel ribaltamento di fronte Bradley inchioda la schiacciata che, di fatto, chiude la partita con poco più di 60 secondi da giocare. Finisce così 90-83 per i Celtics, i quali venerdì notte se la vedranno in casa con Golden State. Per quanto riguarda Dallas, invece, ottava sconfitta su 10 gare disputate. Tra meno di 48 ore gli uomini di Carlisle cercheranno il riscatto contro Memphis.

BOSTON CELTICS (6-5): Thomas: 30 punti; Bradley: 18 punti e 13 rimbalzi.
DALLAS MAVERICKS (2-8): Barnes: 28 punti; Matthews: 22 punti.