Grande festa ieri al CineTeatro Rosso di San Secondo a Capo d'Orlando: la cittadina messinese ha accolto con grande calore l'Orlandina Basket, che organizzato la festa di presentazione della squadra. A circa 20 giorni dall'inizio del campionato dunque, presidente, staff tecnico e roster hanno passato la serata in compagnia della città.

Tanti dei giocatori presenti hanno parlato dell'inizio e dell'approccio alla nuova stagione e, in esclusiva per Vavel Italia, Drake Diener ha commentato così il suo ritorno in Sicilia. Queste le sue prime parole: “Sono molto contento di essere tornato. Ho ricordi bellissimi legati a questa città, a questa squadra. Quando ho avuto la possibilità di ritornare non ci ho pensato più di tanto: qui ho vissuto anni meravigliosi, sia sportivamente che non. La mia famiglia è stata fin da subito felice di ritornare.”

È un Drake molto contento, ed anche il suo viso trasmettere serenità nel parlare della città che, in qualche modo, lo ha lanciato. Tuttavia, è impossibile non pensare a tutti i problemi che lo hanno afflitto la passata stagione a causa del morbo di Krohn: “L'anno scorso non è stato un buon anno per me. Ho avuto tanti problemi, ho giocato pochissimo: l'ultima partita che ho giocato risale praticamente a dicembre scorso. Adesso ho il compito di ritrovare ritmo, di ritrovare la giusta condizione fisica. Non posso pensare di tornare fin da subito ad essere il giocatore che ero. Devo cominciare a pensare diversamente, anche perché la squadra mi aiuta

Il roster della Betaland è infatti parecchio giovane: tanti classe '97, qualche '98 e '95. Insomma, non proprio una squadra esperta: “Ci sono tanti ragazzi giovani, con poca esperienza o che addirittura sono alla prima esperienza al di fuori del proprio Paese. Io ho 34 anni e dall'alto della mia di esperienza devo essere non soltanto un leader tecnico, ma anche vocale. Questo aspetto sarà fondamentale perché insieme agli altri veterani, dovremo trasmettere le giuste idee, la giusta mentalità.”

Ultime battute sugli obbiettivi personali di un Diener che, rispetto ad 8 anni fa, quando ha lasciato Capo, è sicuramente cambiato: Non ho obbiettivi particolari, voglio soltanto ritrovare il mio ritmo con calma, allenamento dopo allenamento. Non sarà facile per me, perché il mio DNA mi impone di dare sempre il massimo, ma purtroppo devo pensare che fisicamente sono cambiato, non sono più il giocatore che ero prima. Quindi probabilmente è questo il mio obbiettivo, ritrovare il mio ritmo, cercare di aiutare il più possibile a far vincere la squadra, perché alla fine è questo quello conta.”