L'emozione è ancora viva sul volto dei protagonisti, che a scaglioni si presentano nel ventre della Oracle Arena tra lacrime di gioia e soddisfazione per aver conquistato il titolo NBA coronando una storica rimonta. LeBron James indica la strada, Kyrie Irving e JR Smith, con tutti gli altri, la percorrono fino all'epilogo tanto agognato, mai raggiunto da nessuno prima d'ora. I Cleveland Cavaliers sono nella storia e ci entrano dalla porta principale trascinati da colui che aveva ferito il popolo di casa, prima di tornare per un motivo ben preciso. Portare il titolo in Ohio era la missione principale per il prescelto, che al termine del match ha sottolineato proprio questo aspetto.
"Sto tornando a casa con quello che avevo detto di voler fare. Non vedo l’ora di scendere da quell’aereo, tenere in mano quel trofeo e vedere tutti i nostri tifosi al terminal che impazziscono. Se lo meritano. Sono tornato per un motivo. Sono tornato a casa per portare un titolo nella nostra città. Sarà la più grande festa che Cleveland abbia mai visto. La parata di mercoledì sarà una delle più belle della storia. Non vedo l’ora di tornare a Cleveland". Una vittoria fortemente voluta, fino all'esplosione di gioia: "Ho messo il mio sangue, sudore e lacrime in questa gara. La gente ancora ha voglia di dubitare su cosa sono capace di fare. La gara? Ero calmo. Ero concentrato. Ero dentro la partita. Dovevo esserlo per i miei compagni. Avevo fiducia. Ho dato tutto quello che avevo. Ho messo il mio cuore, il mio sangue, il mio sudore e le mie lacrime in questa partita, e contro ogni previsione siamo riusciti a vincere". Infine, la dedica tanto attesa: "Cleveland, this is for you".
Dopo LeBron è toccato a JR Smith prendere la scena in conferenza stampa, crollando emotivamente in un pianto liberatorio: "Tutto quello che faccio è per i miei genitori e per la mia famiglia. Sono stato più volte in difficoltà, ho macchiato spesso di cose brutte la mia vita e so che se non fosse stato per loro, per la mia famiglia, non sarei stato in grado di uscirne fuori. Se non fosse stato per la struttura e la spina dorsale che ho dietro di me ogni giorno non sarei stato in grado di rovinare di continuo la mia vita ma di riuscire a tornare ed essere in grado di sedermi qui di fronte a voi e dirvi che sono campione del mondo". Infine, sulla gara e sulla vittoria della serie: "Rimontare da quella situazione è stato estremamente difficile. Abbiamo studiato come vincere un quarto alla volta, passo dopo passo e stasera siamo riusciti nell’impresa".
Laconico coach Tyronn Lue, sempre composto per tutta la durata dell'incontro, lasciatosi andare soltanto negli spogliatoi: "Il motivo per il quale merita tutto questo è perche ha un grande cuore: tutti guardano al talento, al modo di controllare le partite e ciò che lo circonda, ma l'aspetto fondamentale di LeBron è quello. Le grandi cose accadono alle grandi persone. Abbiamo fatto la storia questa sera. Cleveland, Ohio, stiamo tornando".
Non passano in secondo piano le parole di Kyrie Irving, che accanto a LeBron James ha deciso le sfide nei momenti cruciali: "Ora aspettiamo il nostro corteo e celebreremo la vittoria nel modo in cui Cleveland merita. LeBron? Stasera ho visto Beethoven in campo ed era LeBron James che componeva il gioco della pallacanestro. Ha fatto una tripla doppia incredibile per essere una gara 7 delle NBA Finals. Ci saranno ancora scettici ma so che a lui non importa e mai importerà. Non importa neanche a me. Tutto ciò che conta è che siamo campioni e tutta la nostra squadra ha scritto una indelebile pagina di storia".
Infine, è toccato a Richard Jefferson chiudere la serata, commentando il successo non dopo aver annunciato il suo ritiro dal basket. Stupito e sorpreso, il veterano, di aver visto James scrivere una pagina di storia dello sport: "Non ho mai visto un uomo nella mia vita dire ad un intero Stato ‘Sali sulle mie spalle, ti carico sulla mia schiena perchè ho intenzione di portarti con me e non mi importa se non riusciamo, tu verrai con me‘ e allo stesso tempo vederlo già pronto a pensare al prossimo anno. Ha promesso qualcosa ad una città e ora ha solo voglia di tornare a casa e dimostrare ciò che è riuscito a dare. Ci ha portati tutti sulla giusta strada".
Cleveland, goditi la festa!