Gara-7. E' quanto di meglio gli appassionati di pallacanestro possano chiedere, soprattutto se si tratta del più grande spettacolo del mondo, quello delle Finali Nba, palcoscenico sul quale si esibiranno domenica notte i Golden State Warriors di Steve Kerr e i Cleveland Cavaliers di Tyronn Lue (Oakland, Oracle Arena, ore 2 della notte italiana). Eppure negli ultimi vent'anni di gare-7 non ce ne sono state molte, quantomeno nelle serie che assegnano il Larry O'Brien Trophy. Vediamo insieme quali sono state le uniche tre partite da win or die della storia recente della pallacanestro americana.
2005. San Antonio Spurs - Detroit Pistons 81-74
Forse la serie più bella dell'ultimo quindicennio, quella tra San Antonio e Detroit del 2005 fu un thriller in sette puntate, deciso solo all'ultimo capitolo. Dopo due gare vinte in scioltezza dagli uomini di Popovich all'ombra dell'Alamo, i neroargento di Gregg Popovich finirono nell'incubo del Palace of Auburne Hills, dove i campioni in carica dei Pistons, all'epoca allenati da Larry Brown, recuperarono fino al 2-2, salvo cadere al supplementare in un'epica quinta sfida, decisa da un canestro da tre del solito sospetto Robert Horry. Tornati in Texas sul 3-2 (si giocava secondo lo schema del 2+3-2), gli Spurs dovettero fare i conti con l'orgoglio di Rasheed Wallace e compagni, che annullarono il primo match point sulla racchetta di San Antonio, che in quella serie soffrirono moltissimo in cabina di regia ed ebbero un Tim Duncan in difficoltà non solo ai liberi. Si andò così a gara-7, decisa nel finale (81-74, basso punteggio per gli Spurs old style) in attacco da un superlativo Manu Ginobili e in difesa dall'organizzazione di Popovich, che già da un paio di partite aveva dirottato Tony Parker su Rip Hamilton e Bruce Bowen su Chauncey Billups (memorabile la stoppata del numero 12 dei texani sull'MVP delle Finali 2004). Furono dunque gli Spurs ad aggiudicarsi il terzo titolo della loro storia, con Tim Duncan ancora MVP nonostante l'esplosione di Ginobili.
2010. Los Angeles Lakers - Boston Celtics 83-79
Altra serie memorabile e storica, tra le due franchigie più prestigiose dell'intero panorama Nba. Fu la rivincita delle Finali del 2008, andate ai Celtics di Doc Rivers, Kevin Garnett, Paul Pierce e Ray Allen. Con il fattore campo dalla loro parte, i Lakers del 2010 - ultimo anno vincente del Phil Jackson bis - si presero gara-1 allo Staples, salvo farsi beffare nella partita successiva. La prima al TD Garden fu un vero e proprio colpo per i gialloviola, che sbancarono Boston grazie al solito Fisher, prima di essere superati per energia e atletismo dai biancoverdi nelle successive due partite. Si torna così a Los Angeles sul 2-3, i Lakers impattano in gara-6, quella dell'infortunio a Kendrick Perkins, e regalano agli appassionati un atto finale da urlo. Partita tiratissima la settima, con basse percentuali dal campo e con i Celtics a lungo avanti nel punteggio. Gialloviola tenuti a galla da Ron Artest e poi capaci di vincere in volata con un colpo di reni firmato ancora Fisher e Gasol, in una serata difficile per Kobe Bryant, comunque nominato MVP delle Finals. I liberi di Sasha Vujacic e il Black Mamba che lancia per aria il pallone a pochi decimi dalla sirena l'instantanea più suggestiva dell'ultimo trionfo dei Lakers.
2013. Miami Heat - San Antonio Spurs (95-88)
La serie del tiro miracoloso di Ray Allen. In gara-6 gli Heat sono spalle al muro contro gli Spurs di Popovich. E' tutto pronto per la festa in salsa texana, poi un libero sbagliato da Kawhi Leonard e l'azione che conduce al rimbalzo con riapertura di Chris Bosh per He Got Game, capace di segnare da tre per il pareggio allo scadere andando all'indietro (quasi in prima fila). Quella sfida si concluse poi ai supplementari con la vittoria di Miami, che si prese anche gara-7 pochi giorni dopo, nella serata in cui persino Tim Duncan lasciò trasparire le sue emozioni per aver sbagliato un tap-in nel finale. Scena tutta per LeBron James, MVP delle Finals, che mette a referto 37 punti e 12 rimbalzi per stendere una San Antonio indomita, cui non bastano due grandi prestazioni del duo Duncan-Leonard per uscire indenni dalla American Airlines Arena. Secondo titolo per LeBron in maglia Heat, alla sua quarta apparizione alle Finali (dopo quelle con la maglia di Cleveland nel 2007, di Miami nel 2011-2012 e del 2014, e ancora di Cleveland nel 2015).