Tutti lo aspettavano, qualcuno pensava che non arrivasse, ma alla fine l'uragano Lillard si è abbattuto sui playoff e sulla squadra più forte, più temuta e più ammirata di tutta la lega. I Golden State Warriors, ancora privi di Steph Curry, si inchinano ai Portland Trail Blazers e al loro leader offensivo e carismatico, che realizza 40 punti - con più del 50% dal campo e con 10 assist - e si rivela decisivo per la bella vittoria in gara3, la prima disputata al Moda Center, in cui non bastano le prestazioni devastanti di Draymond Green e Klay Thompson per evitare la sconfitta dei campioni in carica.

Golden State prova il suo solito inizio di partita, ma il vantaggio che i campioni ottengono in avvio non va oltre il +5, con la tripla di Thompson che vale il 10-5 e porta già la guardia ospite a quota 8 punti dopo poco meno di quattro minuti. Portland reagisce in maniera graduale, Lillard deve ancora scaldare le mani e lascia la scena ai compagni, in particolare ad Harkless e McCollum. Ma i Warriors danno l'impressione di poter accelerare a loro piacimento, anche perchè le triple vanno quasi sempre dentro: quelle di Green e del già menzionato Thompson valgono un primo accenno di allungo, ma le due di Lillard riavvicinano i padroni di casa. La stella dei Trail Blazers trova finalmente il ritmo e ingaggia un duello clamoroso con il numero 11 ospite, che si ferma nel finale di quarto per dare spazio alle panchine, con Barbosa ed Henderson che fissano il punteggio sul 22-28 Warriors. Portland torna sul parquet con un certo ardore, e si porta in vantaggio con un parziale di 7-0 interrotto da Clark, ma gli uomini di coach Stotts sono finalmente in grado di giocare alla pari, anche perchè si accende pian piano anche Aminu. In più, la spinta offensiva dei Warriors cala un po', e ciò consente ai Trail Blazers di non alzare troppo il punteggio in un momento in cui Lillard fatica a segnare. Tornano i 'titolari', e il numero 0 si accende definitivamente: negli ultimi 5 minuti arrivano 12 punti, che aprono un parziale di 19-1 in cui solo Thompson riesce a dare un contributo per Golden State. Si va negli spogliatoi sul 58-46 per Portland, ma lo show di Lillard deve ancora iniziare.

McCollum apre il terzo quarto con un gioco da tre punti, poi Green si scalda e infila due triple consecutive che accorciano il divario fino al -7. Ma come detto, Portland ha nel cuore la voglia di rendere più aperta la serie, e in due minuti infila un parziale di 12-4 che restituisce un margine di sicurezza ai padroni di casa. L'attacco dei Trail Blazers gira benissimo, la difesa non concede ai detentori del titolo la solita fluidità e pochi tiri in ritmo, con Thompson che deve inventare per agguantare il trentello personale e riportare i Warriors sul -11. Ma Portland tira fuori anche elementi al di sopra di ogni sospetto, come Crabbe che spara due bombe nel momento del bisogno, per spegnere ogni ardore di rimonta: la seconda tripla vale anche il decimo assist di Lillard, che con un altro tiro con i piedi dietro l'arco regala il massimo vantaggio ai suoi, prima di una bomba di Green che vale il 93-80 di fine quarto. L'ultimo periodo si apre con McCollum e Aminu che infiammano ulteriormente il pubblico del Moda Center. È l'ala nigeriana la protagonista dell'inizio del quarto periodo, con Lillard che torna sul parquet a otto minuti e mezzo dalla fine, facendosi subito notare con il canestro del +20 che, di fatto, chiude le ostilità. Thompson e Barnes non si arrendono, Golden State vuole comunque rendere la vita difficile a Portland e far spendere energie importanti, con il canestro del numero 40 che riporta i campioni in carica sul -11. Ma McCollum e soprattutto uno strepitoso Lillard non hanno intenzione di farsi intortare: una tripla a testa per le due guardie dei Trail Blazers chiudono definitivamente il discorso, con l'ultimo minuto e mezzo di gara dedicato alle riserve. Gara 3 è già in archivio, Lillard ha lanciato il suo messaggio. E ora Golden State potrebbe scongelare Curry per non correre altri rischi.