La partita l'ha vinta il lituano, poco da dire. Ha dominato Whiteside nel quarto quarto e poi al supplementare. Per dimostrare una volta di più che l'atletismo irreale (del lungo di quelli con casa a South Beach) è solo una parte del gioco. Contano anche testa e istinto per il gioco. 11 punti e 7 rimbalzi tra gli ultimi 12' dei regolamentari e supplementari, col suo avversario diretto incapace anche solo di fare tagliafuori ai liberi (al solito sbagliati da DeRozan) su di lui.
Lowry e Derozan, d'altro canto, continuano a sparacchiare. Entrambi con due recenti gite all'All Star Game in curriculum, legittime per quanto mostrato in regular season, da intrusi per quello prodotto sul parquet nei playoff, anno dopo anno. Il play ha tirato 7/22 (3/6 in lunetta), faticando a contenere Dragic. Quantomeno ha segnato un paio di canestri pesanti nel finale dei regolamentari. Demar ha tirato 9/24, addirittura 2/8 ai tiri liberi. Un paio di canestri a inizio supplementari non possono portare all'assoluzione. Se Toronto vuole vincere a Miami servirà una loro versione ben diversa. Altra chiave di vittoria, per i Raptors, le 11 palle perse nel primo quarto da Miami (capitalizzate da Toronto con 14 punti), che ha chiuso i primi 12' sotto di 10 punti, 19-29. Tanti, in una serie cosi equilibrata. In gara 1 gli Heat avevano chiuso con 20 palle perse, comunque troppe, pur con l'appendice del supplementare. Stavolta alla fine, sempre con l'overtime di mezzo, sono diventate addirittura 21. Gli Heat fanno tanta fatica in attacco a tenere la palla in mano, prima ancora che a muoverla con efficacia. Eppure si sono presi il vantaggio campo e hanno rischiato di chiudere già la serie, in Canada.
In regular season avevamo ravvisato un miglioramento medio a Est, rispetto alla scorsa stagione. Ma quando arrivano i playoff il livello tra Ovest (che si fa preferire con ampio margine per le sue top squadre, non per il resto) ed Est è davvero diverso come qualità di pallacanestro, specie in questo secondo turno. A Est c'è Cleveland. Il resto è tanta intensità, tanto agonismo e pure gare vibranti, in bilico sino alla fine. Ma l'esecuzione lascia a desiderare. Toronto ha vinto tirando il 42% dal campo, soprattutto il 22% (4/18) da tre punti e il 54% (14/26) ai tiri liberi. Warriors (anche senza Curry), Spurs, Thunder, Clippers (quantomeno sani) e forse persino Blazers avrebbero probabilmente passeggiato - anche se non c'è la riprova - da questa parte del tabellone. Potendo evitare Cleveland, appunto, naturalmente.
"Sono incoraggiato", ha detto l'allenatore dei Raptors, Casey. "Dobbiamo farcela. Siamo in grado di risolvere gli aspetti negativi e stiamo cercando di trovare modi per vincere e questo è incoraggiante."
"Ha fatto quello che non abbiamo fatto noi" Derozan rigurado alla prestazione di Valanciunas. "Ci ha permesso di credere in questa partita. Credo sia sicuramente la ragione per cui abbiamo vinto".
"Ho detto a Jonas che se giocherà duro in difesa come gioca in attacco vinceremo tutte le partite della serie" Carroll sempre riguardo al lungo europeo. L'ala ex Atlanta, salvatore offensivo della squadra, stranamente questa volta si è lasciato sfuggire Dragic per la tripla che ha permesso a Miami di andare all'overtime.
L'inerzia della serie verrà decisa gran parte da gara 3, che si giocherà Sabato, ore 11 italiane, a Miami.