Alla fine, la spunta sempre LeBron James. Gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer fanno conoscenza, di nuovo, con le capacità del ventitre in maglia Cavaliers, che nel momento del bisogno si erge a protagonista assoluto del match trascinando i suoi in attacco e aizzando la folla della Quicken Loans Arena, che contribuisce al parziale che stordisce gli ospiti negli ultimi minuti di gara. Dopo un ottimo inizio e due quarti centrali in controllo, Cleveland subisce il ritorno di Atlanta, spinta da un Dennis Schroder in versione All-Star. La rimonta si ferma sul più bello, prima del parziale di 17-5 finale che sancisce l'1-0 nella serie dei Cavs. 

Decisiva, ad inizio gara, la percentuale elevatissima con la quale i ragazzi di Lue infilano la retina dalla lunga distanza: ritmo ed un penetra e scarica di vecchio stampo permettono ai tiratori dal perimetro di centrare ripetutamente il bersaglio. Due di Smith, altrettante di Irving e due di James e Frye permettono ai Cavaliers di allungare nel punteggio fino al 30-19 finale, con Atlanta che non riesce a trovare le giuste contromisure all'attacco di casa: gli Hawks, dopo gli 8 personali di Bazemore si arrampicano sulle iniziative dei singoli, snaturando e non poco il loro credo. Merito tutto di Cleveland, che anche con la second unit riesce a gestire in tranquillità il vantaggio cstruito. Jefferson (2) e Love riprendono quel discorso delle triple chiusosi nel primo periodo, prima di lasciare a James ed Irving il proscenio nel finale di tempo. Millsap e Teague provano a scuotere gli ospiti, ma l'ottima difesa dei Cavaliers costringe gli Hawks a tirare male nel pitturato (30%) e restare a debita distanza all'intervallo (51-41) nonostante la prima sfuriata di Schroder (12). 

Dennis Schroder, protagonista assoluto di gara 1 con 27 punti - Source: NBA.com

L'inizio ripresa vede gli Hawks tirare leggermente meglio dal campo, con Millsap, Horford e Bazemore che tentano di cucire lo strappo punto su punto. E' James, però, a spegnere le prime velleità di rimonta, prima con la tripla frontale, poi con la schiacciata che spedisce gli ospiti sotto di 18 lunghezze (72-54). Il timeout di Budenholzer chiarisce le idee ai suoi, che riescono a ritrovare fiducia e ritmo nelle seconde linee: la tripla di Scott e gli otto di fila di Schroder riportano repentinamente Atlanta sotto di 7 (72-65), con Cleveland che si ferma completamente in attacco. I liberi di Horford e la tripla, sulla sirena, di Bazemore acuiscono le difficoltà dei padroni di casa, che staccano la spina fin troppo presto, ritrovandosi in vantaggio sì, ma solo di 4 lunghezze all'ultimo intervallo. Il funambolo tedesco è entrato oramai in ritmo e, dopo la tripla, consegna ad Horford il pallone del sorpasso, che zittisce la Quicken Loans Arena a 8' dal termine. Irving risponde con la tripla, ma la gara si fa emozionante e finalmente equilibrata: il tedesco risponde al play avversario ed ancora Horford sigla il vantaggio di misura a quota 88. E' l'inizio della fine per gli Hawks, che si sciolgono negli ultimi quattro giri di orologio, tornando a faticare in attacco come nel primo tempo: Smith apre le danze da tre, James pennella il gioco da tre punti che taglia le gambe agli ospiti, che dalla parte opposta non trovano più il fondo del secchiello. LeBron scuote i suoi, realizzando il +9 prima di lasciare ai liberi di Irving e Dellavedova l'epilogo del match. 

Fisiologico, almeno in apertura, il calo degli Hawks nel primo tempo: sia per studiare ed adattarsi al nuovo avversario, sia per riprendere ritmo dopo le sei estenuanti sfide contro i Celtics, gli uomini di Budenholzer hanno ritrovato solo a gara in corso alchimie e ritmi di gara a loro più congeniali, offensivamente e difensivamente. Cleveland, dall'alto delle maggiori individualità, è riuscita da subito a trovare invece il bandolo della matassa, esaltandosi dall'arco (48%) e riuscendo grazie al suo trascinatore a risolvere il concitato finale. Serie molto più equilibrata, all'apparenza, di quella dello scorso anno, quando gli Hawks tornarono a casa con un 4-0 pesante. Tuttavia, dovranno ritrovare i propri leader, Millsap e Teague su tutti, se vorranno tener testa ai Cavaliers anche nelle prossime sfide.