Secondo quanto riportato dai media americani, che a loro volta rendono note le indiscrezioni de La Gazzetta dello Sport, Danilo Gallinari dovrà star lontano dai campi di gioco per le prossime tre/quattro settimane a causa della distorsione alla caviglia patita nella gara, persa al supplementare, dei suoi Denver Nuggets all'American Airlines Center di Dallas. Decisamente non fortunato il giocatore azzurro, che proprio sul parquet dei Mavs si era procurato nel 2013 la lesione al legamento crociato del ginocchio che gli aveva fatto saltare l'intera stagione 2013-2014.

Fortunatamente il k.o. di venerdì scorso rappresenterà solo uno stop di breve durata per Gallinari, che però a questo punto vede sempre più vicina la fine della regular season Nba. Un suo rientro - ipotizzato per la fine di marzo - coinciderebbe infatti con le ultime partite stagionali dei Nuggets, che anche quest'anno non riusciranno - con ogni probabilità - a qualificarsi per i playoff ad Ovest. Eppure l'annata agonistica del Gallo non si chiuderà a metà aprile, in concomitanza con il rompete le righe delle squadre che non accedono alla postseason, in quanto ci sarà un torneo preolimpico da preparare, quello di Torino con Ettore Messina di nuovo allenatore dell'ItalBasket. Diventa dunque questo il primo obiettivo di questa fase di 2016 dell'azzurro, vero e proprio faro della nazionale, come ampiamente dimostrato agli ultimi campionati europei, terminati con l'eliminazione ai quarti di finale di Lille per mano della Lituania. Un obiettivo che è da tempo nella testa del Gallo, convinto di poter trascinare i suoi compagni d'avventura fino ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, in programma il prossimo agosto.

Rimane il rammarico per non poter contribuire al prossimo ciclo di partite dei Denver Nuggets, in una stagione che ha riservato alcune soddisfazioni personali a Danilo, che sinora ha fatto segnare il massimo in carriera alla voce punti (19.9 di media) in 52 gare di regular season, con un ragguardevole 41.1% dal campo e un 36.4% dall'arco. Gallinari si è rivelato nettamente il miglior giocatore della squadra quest'anno allenata da Mike Malone, che tuttavia ha ricevuto un contributo inferiore alle aspettative dal rookie Emmanuel Mudiay, scelto alla numero sei dell'ultimo Nba Draft e frenato anch'egli da un problema alla caviglia. E' andata meglio all'altra matricola dei Nuggets, vale a dire Nikola Jokic, che si sta dimostrando un lungo dinamico e con ottime prospettive, con un interessante raggio di tiro. Senza l'azzurro, Malone potrebbe promuovere in quintetto l'elettrico Will Barton, fin qui utilizzato come arma dalla panchina, anche perchè il vero alter ego di Gallinari, Wilson Chandler, non ha mai iniziato la sua stagione. Spunta però l'ipotesi di affidarsi al quintetto piccolo, come dichiarato dallo stesso Malone a Scott Howard-Cooper per Nba.com. Il sacrificato a quel punto potrebbe essere Kenneth Faried, reduce da un'annata al di sotto delle aspettative, mentre potrebbe avere ancora più spazio il giovane Gary Harris. Al netto di queste speculazioni, resta da capire quale sia l'obiettivo di fine stagione di Denver: fallita la difficile qualificazione ai playoff, è probabile che lo staff tecnico dei Nuggets dia ancora maggior spazio ai giovani presenti nel roster, per capire su chi di loro poter contare nel prossimo futuro, quando dovranno essere poste le basi per una radicale ricostruzione della squadra della Mile High City.