All'abituale fermento, in casa New York Knicks si è aggiunta nelle ultime ore la destabilizzazione dovuta all'esonero di Derek Fisher. Fisher, scelto da Phil Jackson nell'estate del 2014 per sostituire Mike Woodson alla guida della squadra della Grande Mela, è stato infatti sollevato dall'incarico ieri, all'indomani della sconfitta casalinga contro i Denver Nuggets, la decima nelle ultime undici gare, che ha ulteriormente peggiorato il record dei Knickerbockers (23-31), attualmente lontani dalla zona playoff della Eastern Conference.
A spiegare alla stampa i motivi della decisione e a illustrare le prospettivie per il futuro è stato proprio lo stesso Phil Jackson, general manager della franchigia di proprietà di James Dolan: "Non ho pensato neanche per un momento di tornare ad allenare - la risposta del maestro zen alle domande dei giornalisti presenti a Greenburgh, facility dei Knicks - l'istinto c'è sempre, ma non sono in grado di sostenere il peso del ruolo per i miei acciacchi. Abbiamo deciso di cambiare perchè non c'era più armonia nel nostro staff tecnico. Thibodeau? Volete davvero che risponda a questa domanda? Cosa dovrei dire? Rispetto Tom, è un buon allenatore, ma non siamo alla ricerca di allenatori adesso". Jackson ha confermato dunque che sarà Kurt Rambis a fare da traghettatore fino alla fine della stagione in corso, e fonti vicine ai Knicks riportano che l'ex coach di Minnesota potrebbe essere uno dei candidati anche per la prossima annata. Quanto al sistema di gioco da adottare e alla sua compatibilità con un nuovo allenatore, Jackson risponde così: "Ciò che è importante è il sistema di gioco, e mi riferisco a un sistema che ci sia familiare (il cosiddetto attacco triangolo, la triple post offense implementata da Tex Winter, ndr). Non è un requisito necessario, ma è importante. Stiamo cercando di migliorare, di trovare un modo per cominciare bene le partite e finirle meglio. Ci sono varie situazioni di gioco su cui lavorare già in questa stagione, dagli uno contro uno al movimento di uomini e palla. Certo, ci deve essere anche una buona comunicazione con l'allenatore, è l'unico modo per sperare che le cose funzionino", la chiosa indirizzata a Fisher, ultimamente in rotta con spogliatoio e dirigenza.
La lista dei possibili candidati per la panchina dei Knicks comprende al momento personalità molto diverse tra loro, da Jeff Van Gundy a Marc Jackson, da Scott Brooks a Luke Walton: "Non ho ancora pensato a chi contattare - spiega Jackson - ma certamente sarà qualcuno che condivida il nostro modo di vedere le cose e un sistema che noi crediamo funzioni e che per me ha funzionato in passato. Non so se i nomi che state facendo siano quelli giusti, perchè si tratta di persone che non conosco abbastanza bene. Ma la scelta dell'allenatore è un aspetto importante, troveremo la persona giusta". Jackson ha poi parlato del mercato dei Knicks, con la deadline per effettuare trade che scadrà il 18 febbraio: "Stiamo cercando di migliorare il nostro roster, sappiamo che abbiamo alcuni buoni giocatori. La chimica è buona, il talento potrebbe essere superiore. Carmelo Anthony non entrerà in alcuna trade. E neanche Kristaps, che ci piace molto. Piace a tutti in realtà, in pochi possono pensare che io voglia scambiarlo con altri. Sappiamo di non essere in una gran posizione quanto a giocatori che possiamo scambiare, ma come qualsiasi squadra che punta a migliorare, siamo aperti a ogni discussione. Dobbiamo farlo, è proprio questa la natura del gioco". Sulle condizioni di Anthony, Phil puntualizza: "In questo momento dobbiamo cercare di contemperare diverse esigenze, come i suoi minuti in campo, i giorni di terapie, quelli di allenamento e di riposo, oltre al ruolo che dovrà avere una volta tornato al top della forma".