Toronto Raptors, Indiana Pacers, New York Knicks, il bis contro i canadesi, Milwaukee Bucks e Boston Celtics. Sei vittorie di fila, tra l'ultima settimana del 2015 e la prima del 2016 e ottenute - a dare ulteriore valore a questa striscia - tutte contro rivali nella Eastern Conference. I Chicago Bulls rappresentano decisamente la squadra del momento, e questo exploit è dovuto soprattutto alla capacità di coach Fred Hoiberg di fornire, con la necessaria pazienza, la sua concezione di pallacanestro dopo che gran parte dei giocatori a sua disposizione hanno avuto a che vedere con un altro stile di gioco, tendente più alla difesa forte, espressi da Tom Thibodeau. E uno dei segreti dell'ex coach degli Iowa State Cyclones, è stato il fatto di aver imparato a far convivere le due stelline designate della squadra, almeno per quanto riguarda gli esterni.
Derrick Rose e Jimmy Butler hanno dovuto abituarsi, specialmente nelle ultime due stagioni, a dividersi una torta rappresentata dai tiri che i Bulls erano soliti prendersi dalla media o lunga distanza. Il tutto, ovviamente, quando l'MVP del 2011 è stato a disposizione di Coach Thib. E la crescita esponenziale del giocatore nativo di Houston, capace di aggiudicarsi il premio di giocatore più migliorato nella scorsa stagione, ha fatto sì che le continue assenze del numero 1 venissero attutite. Ora, però, Hoiberg è stato capace di far convivere le due stelle tra gli esterni di Chicago nel gioco offensivo, vista anche la maggiore disponibilità nel muovere il pallone e la capacità di suddividersi possessi importanti, sia nella conduzione del pallone che nei giochi in cui Derrick e Jimmy possono essere decisivi in attacco. E anche il loro coach se n'è accorto, e non ha potuto fare a meno di segnalarlo: "Jimmy ha fatto un gran lavoro nel garantire a Derrick un buon numero di palloni in mano e di tiri in ritmo. E Derrick ha fatto un gran lavoro nel servire palloni importanti a Jimmy. Si è creata una bella chimica tra loro, non possiamo fare altro che sperare che continui".
E poi c'è Pau Gasol, per il quale non basterebbe forse un singolo articolo per raccontare la stagione straordinaria che sta vivendo. Dopo aver letteralmente dominato agli ultimi Europei, prendendo per le orecchie i connazionali e portandoli fino all'oro continentale, ora il centro catalano sta facendo la voce grossa nella sua quindicesima stagione dall'altra parte dell'oceano. Quasi 17 punti e 11 rimbalzi di media per il lungo dei Bulls, il quale accarezza la Top Ten nella classifica dei migliori giocatori per valutazione (detta all'europea) ed è quinto nella classifica dei migliori stoppatori. Segno di un atletismo che non lo ha ancora abbandonato, oltre a un senso della posizione che lo rende anche uno dei migliori difensori dell'intera lega. E poi, nella notte in cui i Chicago Bulls hanno superato i Boston Celtics, grazie anche ai suoi 16 punti e 18 rimbalzi, è arrivata la bella sorpresa: Pau Gasol a cena con Placido Domingo. Uno dei Tre Tenori che ha condiviso un bel momento con uno che di acuti se ne intende, e che ora fa parte di un'orchestra quasi perfetta.