Conoscendo quanto è competitivo Pau Gasol, dovevamo aspettarci una grande prestazione dopo il career high del fratello Marc solo ventiquattr'ore prima; la grande prova non si è fatta aspettare a lungo e il gigante catalano ha continuato sulla strada intrapresa contro gli Spurs (18 punti e 13 rimbalzi in quell'occasione) e anzi ha migliorato il suo bottino con una gara da capogiro, dominata sia in attacco che in difesa e chiusa con 26 punti e ben 19 rimbalzi e un significativo +18 alla voce plus/minus.
I Bulls trovano così la vittoria contro dei Nuggets in palese difficoltà (all'ottava sconfitta consecutiva), undicesima della stagione, e tanta fiducia dato che di bel gioco fino a qui non si può proprio parlare: la franchigia dell'Illinois è riuscita ad essere cinica al punto giusto e a mascherare le palesi difficoltà date dal cambio della guardia.
E sì che per i Bulls le cose si erano messe male nel primo quarto con l'infortunio di Mirotic dopo soli 4 minuti; trascinati da Gasol hanno però chiuso il primo periodo avanti di 7 lunghezze (28-21). Denver ha il merito di non arrendersi per i primi tre quarti e di restare sempre in scia dell'avversario, guidati da un sempre più convincente Will Barton che, coadiuvato dai 7 dei 13 punti di Gallinari, riescono a garantire il vantaggio alla squadra allenata da coach Mike Malone. Ma i sogni di gloria della franchigia del Colorado si infrangono sul più bello e sono costretti a rimanere tali, spenti dal mortifero e decisivo parziale di 31-18 con cui i ragazzi di Fred Hoiberg mettono in ghiaccio la partita.
Tra le fila di Chicago, oltre al sopra citato Gasol, spicca il solito Jimmy Butler che è sempre più uomo squadra e che chiude con 19 punti. Buona prova di Derrick Rose che sfiora la doppia-doppia con 12 punti e 9 rimbalzi e di Noah che, doppio un avvio difficoltoso e condizionato dagli acciacchi, si sta rimpadronendo della sua squadra (9 punti e 11 rimbalzi nella notte).
In casa Denver, ben cinque giocatore riescono ad andare in doppia cifra: il migliore è Will Barton che, partendo dalla panchina, mette a segno 16 punti e 8 rimbalzi. Gli altri sono Gallinari (13 per lui), Faried (14 punti e 9 rimbalzi), Lauvergne (11+7) e Darrell Arthur con 13 punti in 19 minuti.