E' sulla bocca di tutti da ormai qualche giorno la mostruosa prestazione della coppia probabilmente più forte della lega: 91 punti in due giocatori, 48 Russell Westbrook e 43 Kevin Durant nella vittoria al secondo Overtime per gli Oklahoma City Thunder sul campo degli Orlando Magic. Bisogna ritornare ai tempi di Michael Jordan e Scottie Pippen per trovare due giocatori con almeno 40 punti a testa in una singola partita.
La prestazione monstre viene elogiata dalla maggior parte degli addetti ai lavori, l'unico limite porta all'integrità fisica dei due, in passato spesso in infermeria.

Può però essere vista sotto un'altra chiave di lettura: siamo sicuri che, al di là del risultato, la prestazione tenutasi in Florida sia così positiva? Una squadra che è legittimamente candidata alla vittoria finale ha bisogno di una prova stratosferica per battere, dopo ben due supplementari, una squadra mediocre come i Magic, senza nessun tipo di pretese di raggiungere la post season?
E' vero che la squadra sta ancora prendendo confidenza con coach Donovan, novellino nella lega, ed è anche vero che siamo solo alla seconda gara di stagione regolare e quindi c'è tempo per amalgamarsi e migliorare in vista della parte "calda" di stagione. 

Nell'ultimo quarto i Thunder sono sotto di 18 punti e solo un parziale di 42-24 nel quarto e decisivo periodo permette di portare la partita ai supplementari; così come è vero che la coppia Westbrook-Durant segna 62 punti tra secondo tempo e overtime coinvolgendo poco i compagni. Siamo sicuri che questo tipo di gioco sia congeniale e fruttivo contro rivali di ben altra caratura? Il supporting cast è di tutto rispetto, basti pensare ai 16 milioni annui che Enes Kanter va a guadagnare da quest'anno, oltre ai vari Ibaka, Waiters, Adams e Morrow.

Una cosa è certa, con le due stelle in salute la squadra può puntare a insidiare le squadre cosiddette favorite - Warriors, Spurs e Clippers - e, perchè no, pensare di poter approdare alle Finals, ma per farlo il duo deve cambiare stile di gioco e accendere di più i compagni per rendere più armonioso e meno scontato il gioco d'attacco.