Si sono cercati, si sono voluti e adesso dispensano parole al miele l'uno per l'altro. George Karl e Marco Belinelli rappresentano due punti fondamentali dello scacchiere dei Sacramento Kings e stanno costruendo un rapporto solido, fondato sulla reciproca stima. Andiamo, in questo contesto, a scoprire le loro ultime dichiarazioni, rilasciate dopo gli allenamenti di ieri dei californiani, in cui non sono mancati paragoni importanti.
Il parere di Karl - "Marco mi ha sorpreso. Come tiratore lo conoscevamo, ed è un tiratore di alto livello, ma la difesa e il passaggio sono migliori di quanto mi aspettassi. Per la creatività, l’abilità di trovare la soluzione giusta al momento giusto, mi ricorda Pete Maravich. E la difesa, poi, non è per nulla scarso in questo fondamentale. E’ attento, applicato. Superiore alle attese, di sicuro".
La risposta del 'Beli' - "Mi fa felice anche solo un confronto con Maravich: ho visto un paio di suoi video su youtube. E’ stato un grande, un giocatore incredibile. Io voglio essere me stesso. E voglio migliorare ogni giorno. Non limitarmi al ruolo di tiratore, ma migliorare i compagni, passare la palla, segnare in modi diversi".
La difesa, un fattore determinante - "Karl dice anche che difendo forte, che l’ho sorpreso per questo fondamentale. L’allenamento è stato cruciale. Thibs a Chicago e Pop a San Antonio mi hanno migliorato nella mia metà campo. Resto un giocatore d’attacco, ma la difesa è la chiave per vincere le partite, per vincere i titoli, io ne sono consapevole e sono migliorato".
Cresce l'autostima - "Con gli Spurs giocavo non poco, 20-25 minuti a partita, ma se sbagliavo qualcosa finivo subito in panchina. Mi parlavano dell’errore e poi tornavo sul parquet. Qui a Sacramento è diverso. Gli errori vanno limitati per vincere, certo, ma se ne faccio uno, perché è impossibile non sbagliare mai, so che avrò la possibilità di riscattarmi giocando. Questa situazione aiuta la fiducia nei propri mezzi, l’autostima".
L'elogio a Karl - "Karl? Ci sto lavorando solo da un mese, è impossibile paragonarlo a Popovich, ma è uno dei migliori tra i coach NBA".
Ridurre il gap con gli Spurs - "Quanta differenza c’è come talento tra gli Spurs pluricampioni e questa versione dei Kings? C’è e dobbiamo lavorare per ridurla. Ma abbiamo qualità, specie in attacco. Sappiamo segnare con facilità. Piuttosto, bisogna migliorare come transizione difensiva, ma serve tempo. Abbiamo parecchio da provare a tutti, ma sappiamo che possiamo farlo sul parquet. Stiamo crescendo e abbiamo ancora tanto margine di miglioramento".