Non è un segreto per nessuno nell'Nba che, alle giuste condizioni, Phil Jackson e Derek Fisher imbastirebbero una trade che coinvolga la prima stella dei Knicks, quel Carmelo Anthony tanto discusso nella Grande Mela. Solo pochi giorni fa Stephen Smith di Espn aveva riferito dei contatti in corso tra lo stesso Melo e Kevin Durant per convincere il fenomeno di Okc ad accasarsi dalle parti del Madison Square Garden a partire dalla stagione 2016-2017. Secondo altre indiscrezioni riportate invece da Zach Lowe per Grantland, New York sarebbe al contrario "vicina ad iniziare delle discussioni su una trade" di cui Anthony sarebbe il giocatore di riferimento. Tra i team coinvolti in quest'affare di mercato, ci sarebbero i Phoenix Suns, ancora alle prese con la vicenda Markieff Morris.

Quindi, mentre Carmelo starebbe cercando di reclutare Durant, i Knicks avrebbero all'opposto intenzione di liberarsi del proprio numero sette per avere lo spazio salariale necessario per arrivare all'Mvp della regular season Nba 2014. Che quest'ipotetica - peraltro allo stato embrionale - trade per il trasferimento di Anthony vada in porto risulta al momento molto difficile da stabilire, anche in considerazione delle contropartite tecniche e contrattuali che New York dovrebbe accettarsi per privarsi della sua stella. Di certo i rapporti dell'ex giocatore dei Nuggets con Phil Jackson non sono mai decollati. Profondamente a disagio nella nuova versione della triangle post offense di coach Fisher, Melo è stato più volte bacchettato dal plenipotenziario dei Knicks, nonostante le dichiarazioni di circostanza abbiano sempre imposto alle parti di non venire allo scoperto con la stampa della Grande Mela. Le ultime indiscrezioni riferiscono di un Jackson intenzionato a fondare la ricostruzione della franchigia partendo dalla scelta dell'ultimo Draft Kristaps Porzingis, per poi tentare l'assalto a Kevin Durant tra una decina di mesi.

Giunto a New York da Denver con enormi aspettative (nella trade in cui entrarono anche Danilo Gallinari, Wilson Chandler e Timofey Mozgov), Anthony non è mai riuscito a rendere i Knicks davvero competitivi per la lotta al titolo Nba. Un roster a lungo sopravvalutato dai media americani si è scontrato più volte ai playoff con i Miami Heat di LeBron James (con risultati disastrosi per NYC), mancando l'obiettivo della finale della Eastern Conference anche contro gli Indiana Pacers di coach Frank Vogel. L'ultima stagione è stata poi semplicemente disastrosa per la squadra del Madison Square Garden, impelagata nei bassifondi dell'Nba orientale e priva proprio di Carmelo (out per un infortunio al ginocchio) per gli ultimi mesi di regular season seguiti alla pausa per l'All Star Game. Uno dei peggiori record della Lega ha quantomeno permesso ai nuovi Knicks di Phil Jackson di presentarsi al Draft del Barclays Center con in mano la quarta moneta, spesa per aggiudicarsi il talento lettone Porzingis, che ha già incantato lo staff dei Knickerbockers.

Non tutte le responsabilità del fallimento di New York nell'ultimo quinquennio sono addebitabili ad Anthony, che però ha ormai perso buona parte del credito che si era costruito a suon di prestazioni offensive da annali. Il suo gioco individuale, e soprattutto la tendenza inscalfibile a fermare la palla in un sistema che mai come adesso necessiterebbe di continuità in attacco, sono alcuni degli elementi che rendono sempre più distanti Melo dall'attuale gestione tecnica della franchigia. Una separazione consensuale potrebbe essere la soluzione ragionevole per entrambe le parti, ma il maxicontratto in essere e le resistenze del giocatore rendono l'idea della trade non così facile da realizzare nel breve periodo. Quel che invece pare certo è che la prossima stagione dei Knicks sarà l'ultima di transizione per la franchigia, e che dal 2016 si darà il via all'operazione rebuilding, non prima però di aver sciolto il nodo relativo al futuro di Anthony, vero turning point per le prospettive di New York.