La Spagna di Sergio Scariolo si salva sul fil di sirena e ringrazia il libero, il terzo di tre, sbagliato da Dennis Schroeder ad un secondo della sirena conclusiva. Il play di Atlanta manca l'aggancio e permette agli iberici di strappare il pass per volare a Lilla agli ottavi di finale. Partita in bilico nei primi venti minuti, che le Furie Rosse sembrano far propria nel terzo periodo e ad inizio quarto. Llull e Rodriguez piazzano le triple dell'allungo nel finale, prima che Nowitzki e Lo regalino una speranza ai padroni di casa resa vana dallo scioccante epilogo. 

Scariolo si affida alla vecchia guardia in quintetto, con Llull assieme a Ribas in cabina di regia e nello spot di guardia. Fernandez c'è per onor di firma, Gasol e Mirotic le colonne portanti delle furie spagnole. Fleming si affida ai centimetri e la fisicità di Pleiss per contrastare l'ex Lakers, preferendolo a Benzing, che parte dalla panchina. A Nowitzki e Schroeder affidate le speranze offensive dei padroni di casa. 

Gasol trascina la Spagna ad una qualificazione più sudata del previsto, con Llull e soci che soffrono, inizialmente, la corsa e l'irruenza teutonica. Schroeder e qualche sparuto lampo dell'ala di Wurzburg mettono in partita compagni e pubblico, che la sua parte, la farà sempre al di là del punteggio sul tabellone della Mercedes Benz Arena. Lo entra bene dalla panchina, ma Rodriguez è in partita e risponde colpo su colpo. Gli iberici, di contro, reagiscono da grande squadra, così come l'Italia ieri, lasciando sfogare i panzer, che peccano nel momento di provare a sferrare un gancio ben più mortifero e determinante. Punto su punto la Spagna torna in partita e mette anche la testa avanti: Ribas è chirurgico dalla distanza, il chacho fa letteralmente ammattire la retroguardia teutonica. La Germania si aggrappa alla gara con Schroeder, che mette una pezza alla mini fuga iberica, con l'intervallo che vede le squadre guardarsi molto da vicino. 

La ripresa è tutta della squadra più abituata all'importanza di questo tipo di gare. La Spagna è solida, la Germania inesperta e lo si nota nella frenesia di alcune soluzioni che lanciano il break della squadra di Scariolo. Gasol da sotto, Mirotic e Rodriguez da fuori: è più 10 addirittura per gli ospiti. Rudi Fernandez, in precarie condizioni fisiche, mette tutta la sua sagacia tattica a disposizione della squadra: qualche libero, tanta difesa ed agonismo. La fine del terzo quarto arriva come una boccata d'ossigeno per i padroni di casa, che si vedono persi e a dieci minuti dal termine iniziano a lasciarsi la paura alle spalle: Schroeder è il primo a suonare la carica, con Lo che lo segue a ruota. Le due triple degli esterni rilanciano le quotazioni e le ambizioni tedesche, che sfruttano l'arma del pubblico per tornare definitivamente in partita. Il momento di sbandamento di Gasol e compagni non accenna a terminare ed il ritorno della Germania è più che un'eventualità: Zipser cuce ancora, Rodriguez punisce da tre un'indecisione di Schroeder per il +7 ad 1' dal termine. Finita? Macché. Nowitzki e Lo esalano l'ultimo respiro dalla distanza, prima che Schroeder lasci soltanto l'illusione dell'overtime allo splendido pubblico berlinese.