Le prime due giornate di questo Eurobasket ci hanno regalato già tantissime emozioni (e qualche rimorso guardando la nostra nazionale), ma soprattutto hanno destato sicuramente scalpore e maggiore interesse le prestazioni di un certo Nemanja Bjelica, ala serba appena approdata in NBA tra le fila dei Minnesota Timberwolves.
In teoria per uno che è stato appena nominato MVP dell'Eurolega ed è stato inserito anche nel primo quintetto della massima competizione europea non ci sarebbe bisogno di una grande presentazioni, ma se qualcuno aveva ancora dubbi sul talento e sulla classe di questo giocatore è molto probabile che se li sia tolti definitivamente dopo le prime due giornate di questo torneo. L'ex Fenerbahce ha cominciato ad illuminare il parquet di Berlino già nel corso della prima giornata, dove la sua Serbia si trovava davanti alla "temibile" Spagna del collega NBA Pau Gasol, che è stata affondata con una doppia-doppia da 24 punti e 10 rimbalzi.
A rimanere scolpita nella mente degli spettatori non è stata la prestazione di tutto rispetto, ma le sue ultime giocate del match, con cui il "Professore" serbo ha definitivamente spento le residue speranze di vittoria degli spagnoli. La prima arriva a 3:30 minuti dal termine, quando Nemanja riceve palle e chiama il blocco di un compagno per giocare un ipotetico pick & roll o guadagnarsi un minimo di spazio per prendersi la tripla: il "professore" serbo ha intenzioni ben diverse e infatti si prende una tripla da "casa sua" (e decisamente fuori ritmo) facendo esplodere la panchina serba. Questo, però, si rivela solo un piccolo antipasto di quello che l'ala dei Timberwolves tira fuori dal cilindro a meno di un minuto e mezzo dal termine: infatti il serbo stavolta riceve palla uscendo dai blocchi e piazza in fondo al sacco un'altra bomba dalla stessa posizione di prima. Tre punti pesantissimi che fanno esplodere tutta la popolazione serba e mandano all'inferno gli spagnoli.
Un solo exploit potrebbe essere considerato un caso isolato (una giornata fortuna), ma questo non vale per il buon Nemanja che contro la Germania del veterano Nowitzki bissa la prima prestazione con un'altra favolosa prova, non tanto a livello di numeri ma a livello di qualità ed incisività. Infatti l'ala serba contribuisce alla vittoria con uno score molto più basso (solo 12 punti e 3 rimbalzi) ma con un buzzer beater che da solo vale solo il prezzo del biglietto. Sul cronometro mancano circa 4 secondi e la Serbia si avvale di una rimessa in zona offensiva, la palla viene cosegnata ovviamente a Bjelica che si prende un piccolo vantaggio sul diretto marcatore sfruttando un gran blocco di Raduljca, per girare a ricciolo e disegnare una parabola morbida dalla "baseline" (quasi quanto le famose "lacrime" di un certo Juan Carlos Navarro), con la quale trova il fondo della retina e regala la seconda vittoria consecutiva alla selezione di Djordjevic. Una giocata tanto bella quanto importante, che dimostra ancora una volta il talento cristallino e il coraggio infinito di questo giocatore, il quale sembra non sentire la pesantezza della palla a spicchi nei momenti cruciali, nei momenti in cui si decide la storia e dove vengono fuori i veri giocatori (quelli con la G maiuscola).
Un inizio di Eurobasket davvero favoloso per il "professore" serbo, che con due/tre grandi giocate ha lanciato la sua Nazionale in cima alla classifica del Gruppo B. Adesso è il momento di raggiungere lo step successivo, di fare il grande passo e quindi una nuova domanda nasce spontanea: il buon Nemanja sarà capace di portare i suoi sul gradino più alto d'Europa? A questo quesito solo lo svolgimento della competizione ci darà una risposta ma intanto una cosa è certa, ovvero che il buon Nemanja, nella buona o nella cattiva sorte, ci farà ancora alzare dalla poltrona con una delle sue giocate.