E' il giorno della finale dell'Europeo Under 20 a Lignano Sabbiadoro ed il Pala Getur, dopo aver visto due settimane di sudore, di agonismo ma soprattutto di tanti, tantissimi talenti, chiude i battenti con la partita più attesa: Spagna e Serbia hanno rispettato i pronostici della vigilia, quelli che davano le due squadre come ampiamente favorite assieme alla Turchia Campione uscente. I tuchi, però, hanno dovuto abdicare ieri al trono, proprio contro lo strapotere fisico, oltre che tecnico, dei serbi. Analizzeremo gli aspetti che ci portano a questa finale, andando a rileggere il cammino delle due squadre e guardando a quelli che potrebbero essere i fattori chiave del match che assegnerà l'Europeo.
E' Spagna-Serbia, Hernangomez contro Guduric: è spettacolo!
Il cammino delle due squadre
Percorso nettissimo per entrambe, che certifica il livello dei due roster allenati da Djokic e Macias. Nove vittorie che però, per l'una e per l'altra potrebbero avere un significato quasi nullo se dovessero uscire sconfitte questa sera, fermandosi ad un solo passo dal sogno. Non una sconfitta, non una minima difficoltà nell'affrontare una cavalcata che per essere definita perfetta e trionfale aspetta soltanto la degna conclusione. Spagna e Serbia, al di là di come andrà la gara ed il risultato, escono a testa altissima dall'Europeo di Lignano, avendo dimostrato che da una parte i frutti della programmazione e del lavoro quotidiano paga sempre, dall'altra che Madre Natura ha sempre un occhio particolare per i Balcani. Da una parte l'organizzazione e l'applicazione, che sfocia in una difesa asfissiante e che si appoggia, in attacco, al talento della stella iberica Hernangomez. Non che dall'altra non ci sia, ma i serbi hanno in dote qualcos'altro, di innato. Un fisico statuario, un talento pazzesco: Guduric, Tejic, Rebic, Davidovac, Jaramac e Zagorac costituiscono una squadra complementare sotto tutti gli aspetti. Il miglior attacco contro la miglior difesa. Insomma, la Serbia sembra quasi destinata a dominare la sfida, ma una Finale è pur sempre una Finale e come tale sarà equilibrata, intensa e bellissima.
I numeri della sfida
Difficile mettere a confronto due squadre che hanno viaggiato a braccetto lungo tutto il percorso. Poche le differenze, molte le analogie. Seppur diverse per struttura e formazione, Serbia e Spagna ruotano e si fondano sugli stessi principi: difesa, difesa, difesa. Le differenze sono minime, inezie, con le furie rosse che prediligono, in attacco, un maggiore sfruttamento del post basso, con le twin towers, Hernangomez e Diop che hanno spesso abusato degli avversari (cosa che oggi sarà notevolmente più complicato). Dall'altra il gioco è molto più arioso e completo. La Serbia predilige correre, a campo aperto, dopo un estenuante lavoro difensivo sulla palla: la fisicità estrema, unita ad un atletismo eccellente, permette ai giovani serbi di volare spesso in contropiede, lanciandosi sulle ali di un entusiasmo quasi mai sopito in queste due settimane. A difesa schierata è invece il mancino Guduric a fare la differenza: tiro da tre, penentrazione, arresto e tiro. Un bagaglio completo che attesta il ventenne del Crvena Zvezda prima e del FMP Železnik attualmente, come l'esterno più forte della competizione.
La Spagna è la miglior squadra del torneo per punti concessi agli avversari e soprattutto per rimbalzi. 56 punti subiti per partita, 44 rimbalzi, per una squadra che ha dimostrato, quando la partita lo chiedesse, che quando alza i ritmi in difesa c'è poco da fare per chiunque. 70 i punti invece realizzati in attacco, dove il terminale principe è ovviamente Hernangomez, con Diop, Abalde, Garcia e Martin che si alternano come spalla dell'ala forte. Poco peggio invece per quanto riguarda gli assist, dove gli iberici sono sesti con 11.5 di media, non fosse altro che si fidano molto del gioco in post che molto spesso è risultato decisivo per finalizzare o aprire gli spazi alle penetrazioni dal perimetro.
La Serbia è la regina assoluta per quanto riguarda l'attacco, dove segna ben 80 punti a partita, anche se nella media vanno considerate le prime due partite da 100 punti dove non c'erano avversari. Secondi come assistenze, con 14 passaggi decisivi a partita e sesta miglior difesa del torneo con 63 punti subiti di media. Ottavi per rimbalzi presi tra attacco e difesa.
Il duello
Hernangomez e Guduric sono i migliori giocatori del torneo. Uomini squadra, decisivi nei momenti clou dei match quando, quelle poche volte che le partite erano punto a punto, la gara si faceva rovente e i palloni pesavano più delle altre volte. Il primo è uno di quei giocatori che tempo fa si chiamava ala forte: un 4 moderno che gioca indistintamente spalle a canestro come fronte a canestro, abile in post basso come al tiro da tre punti; non disprezza la partenza in palleggio. Insomma, il prototipo del giocatore moderno, abile in attacco come nel chiudere tutte le vie per il canestro con stoppate clamorose. Questi i suoi numeri nel torneo: quasi 25 minuti giocati di media a partita, conditi da 14 punti e 8.5 a gara. La qualità migliore di Hernangomez è la scelta dei tiri, che manda a bersaglio il 62% delle volte da due ed il 31% da tre.
Dall'altra Marko Guduric, guardia tiratrice e tanto, tantissimo altro. Spicca per un fisico già piazzato nonostante la giovane età, tiro da tre, abilissimo a sfruttare la difesa quando cerca di togliergli l'arma del jumper da fuori attaccanto in penetrazione (preferibilmente sulla mancina). Giocatore clamoroso: tecnica sopraffina, ma soprattutto, dote più unica che rara, è di una intelligenza cestistica fuori dal comune; sa sempre dove stare, in attacco come in difesa, legge le situazioni meglio di chiunque altro, sfruttando back door, amnesie difensive ed offensive degli avversari con recuperi e non disprezza affatto aiutare la squadra a rimbalzo. Cestista già completo: anche per lui 25 i minuti di media sul parquet, 13.5 punti di media con 4 rimbalzi, 3 assist, 2.5 rubate a partita, ma ciò che qualifica il ragazzo sono i clamorosi numeri al tiro. 52% da due, al quale alterna un indecente 51.4% dall'arco dei tre punti (18/35).
L'analisi delle caratteristiche delle due squadre l'abbiamo spiegata, al termine della prima fase, attraverso la nostra analisi video, quasi anticipando quella che sarebbe stata la Finalissima.
Una cosa è certa: Spagna e Serbia ci regaleranno una degna conclusione all'Europeo fin qui disputato.
Prima di chiudere uno sguardo al programma odierno, che offrirà tanto altro basket.
Finalina 3°-4° posto
Turchia - Francia
5°-6°
Lettonia - Repubblica Ceca
7°-8°
Lituania - Belgio
9°-10
Italia - Israele
11°-12°
Ucraina - Germania
13°-14°
Slovenia - Polonia
15°-16°
Russia - Gran Bretagna
Per chiudere, spazio alla Top 5 delle semifinali giocate ieri